Notizia grossa! L'US ARMY sperimenta una nuova ordinaria.

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view post Posted on 22/11/2017, 22:36
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Forse il tempo dell'uniforme blù sta per finire.
L'US ARMY sta sperimentando una nuova uniforme ordinaria....
...ED E' SPLENDIDA!



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saigon70
view post Posted on 22/11/2017, 23:57




Sicuramente un bel passo in avanti! da quel che si può vedere sembrano apparire molto più marziali e con uno stile militare molto accattivante certamente sono diverse e molto più belle come modello rispetto alle Army Blu Dress attualmente in uso speriamo che decidano di adottarle. Da quel che si può evincere sono tornati ad utilizzare la Patch omerale di unità come nella precedente Army Green il che mi pare molto più appropriato ed in linea con la tradizione dell'esercito, staremo a vedere!

Saigon70

NB Reminescenze del passato WW2
 
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view post Posted on 23/11/2017, 00:00
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L'assenza della doppia piega centrale alle tasche superiori cita sicuramente la giubba di graduati e truppa che ne era priva

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(ne erano prive anche le tasche delle uniformi dei GI di ogni grado della I Guerra mondiale).

WWIofficers

Personalmente aggiungerei le doppie pieghe alle tasche ed il cinturino (almeno per gli Ufficiali).

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view post Posted on 23/11/2017, 11:08

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Un vero e proprio ritorno all'antico, a quanto pare... "Pink and green" per tutti, graduati e ufficiali, si ritorna alle calzature e alle visiere dei berretti in cuoio naturale, viene reintrodotta la camicia khaki (o "tan") che era scomparsa dall'inventario negli anni '80 (sostituita da quella color verdino slavato che non mi è mai piaciuta), bella anche la forma delle pattine delle tasche... Forse come divisa è un po' troppo "vintage" ma indubbiamente è molto più elegante di quella attuale! Vediamo se si tratta solo di un esperimento oppure se la proposta di cambiamento verrà presa in seria considerazione.

RIP-STOP
 
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view post Posted on 29/11/2017, 09:00


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Ahah, ma cos'è, hanno intenzione di rifare il giro di tutte le uniformi dell'Us Army nella storia? Dopo il ritorno allo stile "Generale Custer", adesso passano allo stile "Salvate il soldato Ryan"? Se tanto mi dà tanto, tra qualche anno torneranno alla Army Green della guerra fredda che rimane la mia preferita in assoluto. :lol: :lol:
In ogni caso, a me non dispiace affatto questa uniforme e spero che vada a rimpiazzare quelle blu: orribili non tanto per i colori, bensì per il taglio che ricorda i vestiti anni '80 di Miami Vice, con quelle spalle enormi e poca sciancratura.
Io comunque non faccio testo perché sono un fan delle ordinarie britanniche e di certo non mi faccio problemi con lo stile retrò.
 
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view post Posted on 29/11/2017, 09:07
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Sono più belle di quelle attuali, su questo non c'è dubbio!
 
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view post Posted on 29/11/2017, 10:50


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Mah.
Mi permetto di dissentire. Non la trovo così entusiasmante; ad iniziare dalle tasche superiori, che sembrano due pezzi di stoffa messi li, tanto per utilizzare degli scampoli avanzati.
I colori andrebbero valutati dal vivo; dalle foto quello dei pantaloni non risulta fotogenico.
 
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view post Posted on 29/11/2017, 11:10


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CITAZIONE (magnus @ 29/11/2017, 10:50) 
Mah.
Mi permetto di dissentire. Non la trovo così entusiasmante; ad iniziare dalle tasche superiori, che sembrano due pezzi di stoffa messi li, tanto per utilizzare degli scampoli avanzati.
I colori andrebbero valutati dal vivo; dalle foto quello dei pantaloni non risulta fotogenico.

Sulle tasche concordo: per come la vedo io, nessuna uniforme ordinaria, nessuna divisa militare, civile, da portiere, da autista di Limousine... dovrebbe avere le tasche pettorali prive di pieghe.
 
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view post Posted on 29/11/2017, 12:15


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Benché oramai da tempo siano generatori di molte mode, anche nel campo dell'abbigliamento, accolte piuttosto supinamente e acriticamente dal nostro antico continente - fattore della cultura occidentale, ormai soverchiato dall'organizzata industria culturale made in USA - io non riesco a vedere negli Stati Uniti un faro del buon gusto, cui noi europei, e italiani in specie dovremmo non solo guardare con attenzione, ma addirittura attingere a profusione.
Faccio questa riflessione con spirito aperto, non escludendo che da quel grande paese possa venire e sia venuto qualcosa di apprezzabile.
Quanto alla nuova uniforme, azzardo a dire che non mi piace. Benché de gustibus non disputandum, c'è stato e c'è di meglio in giro.

Chiedo scusa a chi la pensa diversamente, ma decisamente trovo brutti i colori, specialmente di camicia, pantaloni e scarpe.
 
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view post Posted on 29/11/2017, 13:18

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I gusti estetici degli americani sono sempre stati molto diversi da quelli degli europei, e ciò in qualsiasi ambito, dall'arte, alla moda, al design e via dicendo. I risultati peggiori, a mio modo di vedere, si sono ottenuti quando i nostri cugini d'oltreoceano hanno cercato di scimmiottare nel gusto la Vecchia Europa: gli esiti di questa gara d'emulazione sono stati per la maggior parte veramente pacchiani e decisamente a sfavore degli americani, su questo non c'è alcun dubbio. La "dipendenza" europea dallo "stile" americano ha poco a che vedere con una questione di gusto ma è piuttosto il simbolo della supremazia mondiale USA nel campo economico e commerciale, legata ad un concetto di modernità e di innovazione continua che fa soprattutto presa tra i giovani e gli adolescenti. A ciò si aggiunga il potere immenso delle multinazionali e dei grandi brand made in USA che sono in grado di affermare la propria visibilità a livello pressochè planetario, influenzando e "pilotando" i bisogni, e quindi le mode e le tendenze, di miliardi di persone.

Nel caso specifico della nuova divisa, è evidente la volontà di rimediare alla caduta di stile nella quale si è malamente inciampati in tempi recenti. Io trovo che la tenuta "pink and green" sia stata una uniformi più riuscite indossate dai militari dall'US Army nel corso della loro storia, e questa sua rivisitazione moderna non mi dispiace. All'epoca del passaggio all'"Army Green", d'altronde, non furono pochi gli ufficiali a lamentarsi dell'abbandono della tenuta "bicolore", e chissà cosa avrebbero pensato se fossero stati costretti a indossare quell'uniforme da circo equestre che hanno adesso... Io dunque non sarei così critico sulla nuova divisa: alcuni particolari sono migliorabili ma in genere la trovo piuttosto valida. Come ho già avuto modo di dire, sarà da capire se si tratta solo di un esperimento estemporaneo o se c'è invece dietro un progetto di riforma più vasto e concreto.

RIP-STOP

Edited by rip-stop - 29/11/2017, 13:46
 
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view post Posted on 29/11/2017, 14:03


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Sono sostanzialmente d'accordo con Rip stop.
Che per l'Us Army la nuova uniforme possa costituire un miglioramento rispetto a scelte precedenti, può darsi, ed io riesco a dormirci bene la notte. Meno bene, invece, se penso che a qualcuno nei nostri piani alti possa venire l'idea di subito adeguarsi: baschi, piumetti (e kaki) e quant'altro hanno già fatto abbastanza danni al nostro decoro estetico e al nostro sentimento nazionale.

Sono d'accordo quando affermi che i giovani sono i più accondiscendenti/dipendenti dal gusto d'oltre oceano. Infatti è più facile far presa sulle fasce di popolazione in fase di formazione, quanto a cultura ed esperienza di vita, che quindi hanno meno strumenti critici e culturali per difendersi dall'influenza di forme pubblicitarie anche subdole. Senza mai dimenticare quel potentissimo veicolo di propaganda dell'american way of life e omologazione linguistica e culturale che continua ad essere Hollywood.

E mi pare evidente che tutto ciò discende anche dalla nostra dipendenza geopolitica, e dalla potenza del sistema mediatico Usa. Niente che non potremmo contenere, se volessimo; se conoscessimo un minimo la varietà e qualità delle nostre tradizioni, la loro potenza estetica e ricchezza di segni e significanti.
Non a caso gli Usa fanno il diavolo a quattro contro chiunque osi costituire, anche involontariamente, una qualche alternativa

Edited by magnus - 29/11/2017, 16:48
 
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view post Posted on 29/11/2017, 15:32

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Conservare e valorizzare le proprie autentiche tradizioni è un atteggiamento innanzi tutto di consapevolezza culturale, di riconoscimento delle proprie radici, di rispetto per le proprie origini. E' altresì vero che la maggior parte di tali tradizioni hanno spesso un origine prettamente locale, legate ad usi, costumi, consuetudini di una ben determinata area geografica, e che questo patrimonio di frequente viene perduto con l'inarrestabile ricambio generazionale o marginalizzato da una società mediatica sempre più interconnessa, interdipendente, multietnica e multiculturale. Non dobbiamo però, a mio modo di vedere, confondere quelli che sono le vere trasformazioni culturali da astute operazioni di marketing... Non ci sarebbe effettivamente nessun bisogno di abbandonare le nostre storiche ricorrenze tradizionali, così ricche e differenti da regione a regione, per "importare" una festa di carnevale tipo Halloween, se non quella di riempire i supermercati di zucche vuote e omini di marzapane. Il potere del mercato, reso ancora più irresistibile dai nuovi mezzi di comunicazione di massa, dal web, dai social network, rende però la società immediatamente permeabile all'affermarsi di questi nuovi rituali, abilmente veicolati attraverso canali di comunicazione veramente globali che, guarda caso, sono stati ideati e sviluppati proprio negli Stati Uniti nell'ambito di una vera e propria rivoluzione tecnologica, quella informatica, tra le più importanti degli ultimi secoli. Tutto ciò, però, ha poco a che vedere con la questione dello stile: l'Europa, e in particolare l'Italia, la Francia e in parte la Gran Bretagna, rimangono e rimarranno ancora per un bel pezzo campioni d'eleganza nel mondo. Tanto per citare un esempio, nello scorso mese di agosto a Pebble Beach, in California, si è tenuta un'asta di automobili d'epoca durante la quale il prezzo più alto è stato spuntato per una Aston Martin DBR-1 degli anni '50, aggiudicata alla cifra stratosferica di 22.000.000 di dollari... A prezzi di poco inferiori sono state poi piazzate diverse Ferrari, Porsche, Jaguar e Mercedes. Nessuna automobile americana, per quanto rara o prestigiosa, ha neppure lontanamente sfiorato quotazioni del genere. Evidentemente lo stile europeo conserva tutt'ora, anche al di là dell'oceano, un fascino irresistibile per il quale si è ancora disposti, almeno in campo economico, a fare vere follie...

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view post Posted on 30/11/2017, 00:37
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CITAZIONE (Vertov @ 29/11/2017, 11:10) 
CITAZIONE (magnus @ 29/11/2017, 10:50) 
Mah.
Mi permetto di dissentire. Non la trovo così entusiasmante; ad iniziare dalle tasche superiori, che sembrano due pezzi di stoffa messi li, tanto per utilizzare degli scampoli avanzati.
I colori andrebbero valutati dal vivo; dalle foto quello dei pantaloni non risulta fotogenico.

Sulle tasche concordo: per come la vedo io, nessuna uniforme ordinaria, nessuna divisa militare, civile, da portiere, da autista di Limousine... dovrebbe avere le tasche pettorali prive di pieghe.

Dovrebbe essere comunque una prima versione sperimentale.
Sui siti dell'US ARMY si parla di modificare le tasche,aggiungere un cinturino e forse anche dei soffietti laterali ai lati del dorso.
Il risultato finale potrebbe essere praticamente identico alla giubba da Ufficiale portata nella II guerra mondiale (temo però senza la perizia sartoriale di allora).

CITAZIONE (magnus @ 29/11/2017, 12:15) 
io non riesco a vedere negli Stati Uniti un faro del buon gusto, cui noi europei, e italiani in specie dovremmo non solo guardare con attenzione, ma addirittura attingere a profusione.

Un tempo hanno detto la loro.
L'estetica made in USA degli anni 20,30 e 40 rimane tra le più belle del XX secolo (basti vedere i vecchi film di Hollywood).
A ben vedere anche questa divisa appartiene a quel periodo magico.
Personalmente tutto ciò che adoro dell'America non esiste più da almeno sessant'anni.
Il grande problema degli Americani è una spasmodica ricerca del nuovo,per cui vengono rottamati degli stili validi in cambio anche di schifezze purchè nuove.

CITAZIONE (rip-stop @ 29/11/2017, 15:32) 
Nessuna automobile americana, per quanto rara o prestigiosa, ha neppure lontanamente sfiorato quotazioni del genere.

Beh però anche qui,l'estetica Americana tra le due guerre è straordinaria.
Le Cord,le Dusenberg,le Auburm,sono state tra le automobili più belle ed eleganti di sempre.
Ma anche auto più abbordabili,come la Lincon Zephyr del 1937 erano capolavori.
Anche qui,il problema è che mentre in Europa una carrozzeria rimane invariata anche per molti anni,lavorando semmai su migliorie meccaniche,in America,specie dal secondo dopoguerra ( ma in parte anche prima) viene cambiato modello praticamente ogni anno.
Non importa se l'auto dell'anno prima era bella e riuscita ed il modello di quest'anno brutto e sgraziato.
L'importante è che sia nuovo.
 
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view post Posted on 30/11/2017, 08:55


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CITAZIONE (carpu @ 30/11/2017, 00:37) 
CITAZIONE

Un tempo hanno detto la loro.
L'estetica made in USA degli anni 20,30 e 40 rimane tra le più belle del XX secolo (basti vedere i vecchi film di Hollywood).
A ben vedere anche questa divisa appartiene a quel periodo magico.
Personalmente tutto ciò che adoro dell'America non esiste più da almeno sessant'anni.
Il grande problema degli Americani è una spasmodica ricerca del nuovo,per cui vengono rottamati degli stili validi in cambio anche di schifezze purchè nuove.

Se ne può discutere. Sopra, in un post precedente, non negavo che anche da oltre oceano siano arrivate cose buone.
Probabilmente, finché hanno potuto attingere alla superba capacità sartoriale di designer e manodopera europea che lì emigrava - sfruttando un mercato ricco, vasto, e più libero da incrostazioni, ma al contempo più vicino al nostro (buon) gusto - sono riusciti anche a produrre qualcosa di interessante (ma non i pantaloni due taglie più grandi).
Ora, in un gusto che essi stessi hanno omologato nel mondo, viene fuori tutto lo squallore estetico ed autoreferenziale, fino ad autentiche aberrazioni. Anche in campo uniformologico, come su questo stesso forum mi è capitato di vedere. Ad esempio, di generali a 3, 4 stelle, che certo non mancherebbero della possibilità di un gusto più controllato.
Ma, la cosa che più mi impressiona è la nostra capacità di emulare ogni stupidaggine che venga da lì. una volta, quando ancora avevamo capacità critica, le chiamavamo "americanate".

Edited by magnus - 30/11/2017, 09:25
 
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view post Posted on 30/11/2017, 09:15

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Sono d'accordo con Carpu che per quanto riguarda lo stile americano, gli anni '30 e '40 siano stati probabilmente i più felici, sia nella moda che nel design, ivi compreso l'industrial design applicato in campo automobilistico. Parte di questo riuscito connubio tra sobrieta, praticità, modernità ed eleganza ha contraddistinto lo stile del Made in USA anche negli anni '50, poi le cose sono sicuramente cambiate in peggio. Io adoro anche le grandi automobili americani degli anni '60, le colossali Cadillac, le Chevrolet, le Lincoln, ma si trattò di un'epoca contraddistinta dalla ricerca esasperata dell'opulenza, della potenza e del gigantismo che poi scivolò in un pacchiano anonimato di brutte automobili tutte uguali. E' vero poi che il mercato automobilistico americano era ossessionato dalla ricerca della novità, e che i centri studi delle grandi case automobilistiche sfornavano nuovi modelli a getto continuo, rendendo vecchio e sorpassato (e quindi non più attraente dal punto di vista del mercato) ciò che era stato un'assoluta novità pochi mesi prima. E' stato forse proprio nel corso di quel periodo che negli States è nato il "mito" per le automobili europee (basti pensare il successo che ebbe negli Stati Uniti un modello semplice e addirittura umile come il Volkswagen Maggiolino): tale mito appare ancora oggi inscalfibile, come testimoniano appunto le quotazioni di certe auto d'epoca italiane, inglesi o tedesche che continuano a conquistare il cuore e il portafogli dei più ricchi collezionisti d'oltreoceano.

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