Notizia grossa! L'US ARMY sperimenta una nuova ordinaria.

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saigon70
view post Posted on 4/12/2017, 16:23




Effettivamente e identico ! però sull'uniforme di servizio dell'esercito Italiano cromaticamente parlando risulta più gradevole rispetto alla controparte USA!

Saigon70
 
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view post Posted on 4/12/2017, 16:31
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CITAZIONE (rip-stop @ 4/12/2017, 12:24) 
In pratica andrebbe a sostituire il "windbreaker" nero attualmente in dotazione (quello in uso presso il nostro esercito non è altro che una copia del giubbino dell'US Army). Francamente la nuova proposta non mi convince molto, comunque è presto per pronunciarsi in via definitiva.


RIP-STOP

Si,se mai verrà adottato (non è una cosa scontata,tutt'al più lo sarebbe in un secondo tempo) sarebbe con ogni probabilità un windbreaker nello stesso colore della giubba e con particolari che richiamino l'Ike Jacket originale (tipo le tasche sul petto).
Mi pare che i Francesi abbiano qualcosa del genere,un blouson tipo giacca a vento che ricorda un battle dress.
 
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view post Posted on 24/12/2017, 19:52
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SECONDO PROTOTIPO DELLA NUOVA "PINK & GREEN".

Sono state aggiunte le doppie pieghe alle tasche superiori ed il cinturino in stoffa.
Anche il disegno delle tasche inferiori è stato cambiato secondo il modello originale.

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Ecco il confronto tra il primo ed il secondo prototipo:

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Altre immagini del secondo prototipo:

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Confronto con l'originale "pink & green":

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view post Posted on 24/12/2017, 20:45
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Da notare un particolare importante:
Se osservate,sul retro della giubba noterete la presenza di un soffietto laterale,segno che sul seconfo prototipo sono stati aggiunti i due soffietti ai lati della schiena come sulla giubba originale portata dalla fine degli anni 30 alla fine dei 40.

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Altre immagini dell'uniforme:

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view post Posted on 26/12/2017, 11:48


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A questo punto, dov'è la novità nella nuova "pink & green"? Sembra tratta pari pari dall'armadio di un reduce che l'ha conservata sacralmente.

Dalla vicenda, ancora non definita, della nuova uniforme per l'US Army ricavo subito due considerazioni: la prima, legata allo specifico, è che lo spezzato adottato non mi sembra cromaticamente il massimo. In particolare, trovo poco soddisfacente il colore dei pantaloni e delle scarpe.

Secondo: gli statunitensi sembrano non avere remore o complessi a cambiare uniforme ordinaria, per quanto essa possa essere consacrata dall'uso pluridecennale, anche in campagne di guerra.
Cambi che nella loro storia sono stati liberi, dettati da esigenze puramente interne, e non soggetti al sospetto di avere subito sollecitazioni di tipo geopolitico, o semplicemente voglia di emulare il vincitore, come può essere avvenuto per noi (e questo resta un peccato originale).
Addirittura tornano tranquillamente indietro di 70 anni.
Non vedo perché per noi l'eventuale cambio, almeno del colore, debba costituire un tabù.
E aggiungo, che non penso affatto ad un ritorno tout court alla riforma Baistrocchi. Ma ad una nuova uniforme che, magari conservando lo stesso taglio dell'attuale (con qualche minimo ammodernamento), si ispiri maggiormente al gusto, alla storia, e ai nostri caratteri (soprattutto colori) nazionali. I quali, sul piano dell'estetica e dell'originalità non sono inferiori a nessuno (purché gli stilisti non siano D&G).

Ad esempio, quanto mi piacciono francesi, polacchi e serbi, immediatamente riconoscibili per il loro specifico stile, ad iniziare dai berretti. Una forza armata dovrebbe preservare al massimo la fedeltà alle proprie tradizioni, alla specificità nazionale. Senza negare che forme di reciproca emulazione tra eserciti vi siano sempre state. Quelle tre nazioni hanno subito rovesci militari epocali; eppure non hanno mai pensato di legare le sconfitte al loro stile nazionale.

E con l'occasione, si potrebbero correggere energicamente certe derive, tipo altezza dei berretti, o le dimensioni dei soggoli degli ufficiali superiori; proliferazione di nastrini ed escrescenze varie; controspalline e tanto altro ancora. C'è una misura in tutto, superata la quale si entra nel grottesco.
 
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view post Posted on 26/12/2017, 21:09
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CITAZIONE (magnus @ 26/12/2017, 11:48) 
A questo punto, dov'è la novità nella nuova "pink & green"? Sembra tratta pari pari dall'armadio di un reduce che l'ha conservata sacralmente.

In effetti sembra una vera e propia restaurazione dell'uniforme da Ufficiale come era verso il 1948-49 circa,quando adottarono la cravatta dello stesso colore della giubba (prima era kaki,e prima ancora era nera),e poco prima che abolissero i soffietti laterali (che in effetti sono molto comodi per i movimenti).
Le differenze staranno nei tessuti adoperati (temo che la percentuale di sintetico sia molto alta,anche per una questione di durata e facilità di lavaggio).

CITAZIONE
Dalla vicenda, ancora non definita, della nuova uniforme per l'US Army ricavo subito due considerazioni: la prima, legata allo specifico, è che lo spezzato adottato non mi sembra cromaticamente il massimo. In particolare, trovo poco soddisfacente il colore dei pantaloni e delle scarpe.

Le scarpe dovrebbero essere più scure; in un immagine sotto la neve paiono addirittura beige,ma forse è solo un effetto della foto.
Il colore dovrebbe essere "russet brown",ossia marrone rossiccio.
I pantaloni invece sono del giusto colore....sembrano più belli con giubbe che virano verso il marrone cioccolato (come nella foto originale del 1940 che ho postato più sopra).

CITAZIONE
Secondo: gli statunitensi sembrano non avere remore o complessi a cambiare uniforme ordinaria, per quanto essa possa essere consacrata dall'uso pluridecennale, anche in campagne di guerra.

Questo è un guaio dell'US Army; hanno sempre pasticciato molto con le uniformi.
Anche la "pink & green" è nata da uno "sbaglio".
La nuova giubba a collo aperto per Ufficiali adottata nel 1926 era kaki.
Gli Ufficiali iniziarono ad indossarla con pantaloni da cavallo di tonalità più chiara,secondo lo stile dell'Esercito Britannico.
Nel corso degli anni 30,divenne un vezzo usare lo stesso tessuto e colore dei pantaloni da cavallo anche per quelli lunghi; i più eleganti erano considerati quelli in una sfumatura di beige quasi rosato,detto "taupe".
Contemporaneamente sempre per un vezzo molti Ufficiali iniziarono a scegliere per le loro giubbe e per i berretti tessuti elastique sempre più scuri in una gamma che andava dal marrone cioccolato,al verde-marrone,perchè contrastavano elegantemente con i pantaloni taupe e stavano altettanto bene con scarpe,cinturoni e visiera in cuoio "russet brown".
Questa "moda" dilagante alla fine fu recepita dal regolamento, ed intorno al 1940 la "pink & green" divenne ufficiale.
Immediatamente dopo la guerra,per evitare contrasti di colore,furono tassativamente scelti una volta per tutte gli esatti pantoni di giubba e pantaloni.
Sempre nel dopoguerra i vertici dell'Esercito decisero che avere una divisa differente per gli Ufficiali e per la truppa rischiava di favorire l'impressione che esistesse una casta di Ufficiali,e comunque sembrava elitario.
Così,da una parte proibirono l'uso della pink & green per servizi armati e quando al comando di truppe in Ike Jacket,dall'altra iniziarono lo studio per una nuova uniforme.
Secondo vari sondaggi i soldati avrebbero voluto anche loro la pink & green,ma dopo varie incertezze non furono accontentati.
Alla fine invece di tornare al tutto kaki,che sarebbe stata la scelta più logica e tradizionale,preferirono una divisa di colore verde scuro,la "Army Green",che detto tra noi,prima di essere rovinata negli anni 80,era anche piuttosto bella.
Negli anni 2000,sciaguratamente si decise di abolire la "Army Green" in favore della divisa blù,prima portata per cerimonie o come uniforme da società.
Il risultato è una divisa che,oltre a sembrare più quella di un Corpo di Polizia che di un Esercito,è anche troppo formale per l'uso tutto sommato non infrequente che se ne fa.
Quindi....
CITAZIONE
Addirittura tornano tranquillamente indietro di 70 anni.

CITAZIONE
Non vedo perché per noi l'eventuale cambio, almeno del colore, debba costituire un tabù.
E aggiungo, che non penso affatto ad un ritorno tout court alla riforma Baistrocchi. Ma ad una nuova uniforme che, magari conservando lo stesso taglio dell'attuale (con qualche minimo ammodernamento), si ispiri maggiormente al gusto, alla storia, e ai nostri caratteri (soprattutto colori) nazionali. I quali, sul piano dell'estetica e dell'originalità non sono inferiori a nessuno (purché gli stilisti non siano D&G).

Come forse saprai è attualmente ( o era?) allo studio una nuova uniforme grigio-verde (in realtà grigio-cenerino,chè in Italia il vero grigio-verde è sempre stato piuttosto raro),ispirata alla divisa della riforma Baistrocchi.

Questa era la prima versione (a confronto con un autentica "Baistrocchi"):

Immagine1

Questa la seconda versione,che differisce dalla prima perchè adotta i gradi metallici da controspallina attualmente in uso:

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Le ultime informazioni risalgono al settembre del 2015,dopo non se ne è più parlato,il che farebbe pensare ad un "insabbiamento" della cosa.
Del resto parecchi dubbi sono stati posti circa l'opportunità di tornare ad una foggia ed un colore che evocano ricordi non felicissimi e guerre non esattamente vittoriose.
Vi fu,alla fine degli anni 90, un precedente tentativo di adottare un iniforme vagamente simile a quella della "Bundeswehr" e dell'Esercito Austriaco
(questa qui):

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La cosa fu stoppata dal Presidente Ciampi in persona,che rigettò i bozzetti.

Consideriamo anche che la nostra uniforme è già cambiata; dal kaki del 1948 siamo passati ad un kaki-oliva,ed il taglio della mod1987 è stato modificato con l'introduzione dei revers a lancia.

CITAZIONE
Ad esempio, quanto mi piacciono francesi, polacchi e serbi, immediatamente riconoscibili per il loro specifico stile, ad iniziare dai berretti. Una forza armata dovrebbe preservare al massimo la fedeltà alle proprie tradizioni, alla specificità nazionale. Senza negare che forme di reciproca emulazione tra eserciti vi siano sempre state. Quelle tre nazioni hanno subito rovesci militari epocali; eppure non hanno mai pensato di legare le sconfitte al loro stile nazionale.

Beh,berretti a parte anche i Francesi hanno pasticciato parecchio,passando dal bllù orizzonte al kaki e,ai tempi di Mitterand all'attuale grigio (inventato di sana pianta) detto "terra di Francia".
Inoltre Mitterand,o il suo ministro degli Interni,non sarà mai deprecato abbastanza per aver tolto il tradizionale ed iconico kepì alla Polizia Francese.

CITAZIONE
E con l'occasione, si potrebbero correggere energicamente certe derive, tipo altezza dei berretti, o le dimensioni dei soggoli degli ufficiali superiori; proliferazione di nastrini ed escrescenze varie; controspalline e tanto altro ancora. C'è una misura in tutto, superata la quale si entra nel grottesco.

Concordo assolutamente.
 
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view post Posted on 27/12/2017, 10:00

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Effettivamente l'ultima versione della nuova uniforme ordinaria dell'US Army si presenta come un clone quasi perfetto della "pink and green" dei tempi andati. Personalmente preferivo la prima versione, per lo meno aveva qualche elmento caratterizzante in più rispetto al secondo modello che pecca d'originalità essendo nient'altro che un tentativo di restaurazione di una vecchia tenuta... Resta immutato lo "sconcio" delle montagne di nastrini, gradi, distintivi e patacche che sulla "pink and green" sembrano ancora più brutti che non sulla vituperata "blue uniform", mentre sembrerebbe inspiegabilmente sparita la placchetta con il "name plate" portata sulla pattina della tasca pettorale destra...

Può essere interessante notare che il personaggio scelto per indossare la nuova divisa nelle foto ad ambientazione "invernale" sia niente di meno che il Sergeant Major of the Army Daniel A. Daley: Daley è l'unico sottufficiale a rivestire questo grado in tutto l'esercito degli Stati Uniti. Il grado di "Sergeant Major of the Army" viene infatti attributo di volta in volta al sottufficiale graduato con la maggiore anzianità di servizio in tutto l'esercito: egli ha inoltre il privilegio di servire come consigliere del Chairman of the Joint Chiefs of Staff, ovvero del comandate desingato degli stati maggiori riuniti. Daley è il quindicesimo sottufficiale dell'US Army ha rivestire questo grado (la cui istituzione risale al 1966) e con i suoi 46 anni d'età è il più giovane Sergeant Major of the Army in tutta la storia dell'esercito americano. Daley ha servito nella 1st, 2nd, 3rd e 4th Infantry Division ricevendo una Bronze Star al valore nel corso dei combattimenti per l'assedio di Sadr City in Iraq. Da notare, per inciso, come il numero di nastrini e di decorazioni appuntate sulla giubba di Daley sia quasi uguale (o forse addirittura superiore) a quello delle decorazioni indossate dal generale a quattro stelle Mark A Milley, comandante attuale del Joint Chief of Staff...


RIP-STOP
 
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view post Posted on 27/12/2017, 16:17
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CITAZIONE (rip-stop @ 27/12/2017, 10:00) 
Effettivamente l'ultima versione della nuova uniforme ordinaria dell'US Army si presenta come un clone quasi perfetto della "pink and green" dei tempi andati. Personalmente preferivo la prima versione, per lo meno aveva qualche elmento caratterizzante in più rispetto al secondo modello che pecca d'originalità essendo nient'altro che un tentativo di restaurazione di una vecchia tenuta...

Personalmente avrei ritenuto anche valida un uniforme che mantenendo il taglio della blue dress ( che poi è lo stesso della Army Green) avesse adottato per giubba e pantaloni lo stesso colore delle giubba della pink & green (magari di un punto più chiaro).
Al limite,perchè no,si poteva aggiungere il cinturino.
Per capirsi,qualcosa del genere:

image

CITAZIONE
Resta immutato lo "sconcio" delle montagne di nastrini, gradi, distintivi e patacche che sulla "pink and green" sembrano ancora più brutti che non sulla vituperata "blue uniform", mentre sembrerebbe inspiegabilmente sparita la placchetta con il "name plate" portata sulla pattina della tasca pettorale destra...

Pare si discuta anche di questo.
Da quel che ho potuto leggere sembrerebbe che la targhetta col nome verrebbe abolita sulla "nuova" uniforme,e ci si orienterebbe verso una netta diminuzione di spille e spillette.
 
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view post Posted on 27/12/2017, 19:13
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Per tornare alle genesi dell'originale "Pink & Green",questo era il colore regolamentare dell'uniforme da Ufficiale dell'US Army adottata nel 1926:

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Fin da subito vennero preferiti,perchè considerati più eleganti, pantaloni da cavallo di colore più chiaro della giubba,secondo lo stile dell'Esercito Britannico:

image

Nel corso degli anni 30,per iniziativa personale molti Ufficiali iniziarono a portare pantaloni in cavalry beige rosato (taupe),ed a scegliere stoffe sempre più scure per la giubba.
Questo vezzo,fuori ordinanza,divenne sempre più diffuso:

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Qualcosa di molto simile accadeva negli stessi anni in Italia per la Regia Aeronautica: durante i servizi armati divenne un vezzo, non sanzionato da alcun regolamento ma diffuso tra gli Ufficiali, indossare pantaloni corti di una tonalità di grigio-azzurro assai più chiara delle giubba.

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Negli USA la giubba divenne via via sempre più scura,senza che questo fosse sanzionato da nessun regolamento,e si iniziò a portare pantaloni lunghi nello stesso colore dei pantaloni da cavallo:

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L'anarchia uniformologica continuò: molti Ufficiali preferivano,per ragioni pratiche o per gusti personali,pantaloni lunghi o da cavallo nello stesso colore (ormai decisamente scuro) della giubba,magari accoppiando il tutto a camicie in tinta:

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Infine,all'inizio degli anni 40,l'Us Army decise finalmente di mettere un pò di ordine recependo nel regolamento quello che ormai era divenuto ufficiosamente la norma.
Nacque così la "Pink & Green"

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Tuttavia per avere un esatto e preciso pantone di giubba e pantaloni si dovette aspettare la metà degli anni 40.
Questo uno schieramento di alti Ufficiali Americani intorno al 1943....

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Scelti i pantoni (per la giubba olive drab shade 51-"dark green",e per i pantaloni olive drab shade 54 "pink") e modificati alcuni particolari ( abolizione dei soffietti dorsali,adozione di una cravatta nella stessa tonalità della giubba),la pink & Green dal 1948 non fu più portata come uniforme di servizio,essendo questa il battle dress ( "Ike Jacket") in serge (olive drab shade 33).

image

image

16a

image

28a

La Pink & Green fu indossata fino al 1957,la dismissione in favore dell'Army Green iniziò a partire dal 1958,e fu abbastanza rapida.
La vecchia divisa fu dichiarata definitivamente obsoleta nel 1961.

Oggi potrebbe tornare in uso per tutti i gradi...

gfdgfd
 
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view post Posted on 27/12/2017, 20:26


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Tutto sommato, poteva andare la copia Baistrocchi, a parte i gradi sopra le manopole; praticamente è l'attuale kaki-oliva, ma in colore grigio, che solo per convenzione potevamo continuare a chiamare grigio-verde.
Nella foto pubblicata da Carpu si apprezza nella Baistrocchi autentica una tonalità di grigio con una punta di verde, che a me sembra una sfumatura di colore decisamente più bella del grigio proposto per la nuova uniforme.
Non sarebbe stata male neanche l'idea dello spezzato (proposta la cui datazione va posticipata ai primi anni duemila, credo 2005; infatti il presidente Ciampi è stato eletto nel '99, e mi sembra che l'apertura al servizio femminile sia del 2000). Ma è stata giustamente stoppata, considerato che il pantalone nero da decenni è in uso nel Deutsches Heer. La giubba verde non mi convince affatto. E comunque, si intuisce che era un espediente per differenziarsi dallo Heer, rimanendo pur tuttavia evidente che da quello si copiava.
Mantenere l'originalità è importante, secondo me, per un esercito di primo livello, quale nonostante tutto il nostro è ancora.
A me il grigio-verde ricorda più le vittorie del 1912 e del 1918 che la sconfitta del '43, trasformata in disastro epocale da una insipienza infinita dopo la caduta del regime. Inoltre non si può sostituire una divisa ogni volta che si perde una guerra, e addirittura con il colore del vincitore. Anzi, ci si attacca ancora di più alla vecchia uniforme, indossata da tanti compatrioti caduti al servizio della Patria; è un modo per onorarli, dare un senso al loro sacrificio.
Addirittura i serbi hanno innalzato a momento topico nazionale una sconfitta di 650 anni fa.

Rifletto come il grigio-verde, a 109 anni dalla sua prima adozione (4 dicembre 1908), in fondo non sia mai uscito dalle nostre Forze Armate: pur in tonalità diverse, continua ad usarlo la Guardia di Finanza. Corpo Armato dello Stato, de facto parificato alle altre Forze Armate, come dimostrano le stellette e la Bandiera di Guerra che il 2 giugno sfila affiancata alle altre quattro; e mi pare che la legge prescriva che per il tempo di guerra la GdF rientri nella competenza del Ministero della difesa, e sia soggetta al Capo SMD.
Escludendo Marina, Aeronautica e Carabinieri, che hanno sempre adottato proprie uniformi e colori (e prevedibilmente così continuerà ad essere), praticamente quasi metà delle rimanenti forze di terra ancora adottano il grigio-verde. Altro che uscito di scena 70 anni fa.
Insomma, sono largamente fuori thread, e non voglio abusare oltre della condiscendenza degli amministratori.
Ma l'argomento modifiche all'uniforme per l'EI è certamente affascinante (e scabroso, e pericoloso di questi tempi: dato il fondato rischio di una reformatio in peius). Coinvolge non solo il nostro senso estetico, ma la storia nazionale, l'orgoglio di popolo, il dove andiamo e da dove veniamo.
Lo Stato italiano è nato nel 1861 non nel 1946.

Edited by magnus - 27/12/2017, 23:28
 
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view post Posted on 28/12/2017, 00:15
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CITAZIONE (magnus @ 27/12/2017, 20:26) 
Tutto sommato, poteva andare la copia Baistrocchi, a parte i gradi sopra le manopole; praticamente è l'attuale kaki-oliva, ma in colore grigio, che solo per convenzione potevamo continuare a chiamare grigio-verde.
Nella foto pubblicata da Carpu si apprezza nella Baistrocchi autentica una tonalità di grigio con una punta di verde, che a me sembra una sfumatura di colore decisamente più bella del grigio proposto per la nuova uniforme.
Non sarebbe stata male neanche l'idea dello spezzato (proposta la cui datazione va posticipata ai primi anni duemila, credo 2005; infatti il presidente Ciampi è stato eletto nel '99, e mi sembra che l'apertura al servizio femminile sia del 2000)

Si,hai ragione.
Il padre delle proposte nuove uniformi fu il Generale Gianattasio,e che io sappia la gestazione durò all'incirca dal 1995 al 98.
Le nuove divise furono presentate a Ciampi intorno al 2000 circa,e questi le rigettò dicendo che gli sembravano le divise di un Esercito straniero.
Della cosa non si parlò più,anche se erano stati addirittura preparati i bandi per le prime commesse.


CITAZIONE (magnus @ 27/12/2017, 20:26) 
continua ad usarlo la Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza è passata ad una specie di grigio-antracite,lasciando il grigio-verde (o cenerino) al Corpo Forestale dello Stato,che adesso è stato soppresso ed accorpato ai Carabinieri.
In questo momento nessun Corpo o Arma della Repubblica Italiana porta più il grigio-verde.

CITAZIONE
A me il grigio-verde ricorda più le vittorie del 1912 e del 1918 che la sconfitta del '43, trasformata in disastro epocale da una insipienza infinita dopo la caduta del regime. Inoltre non si può sostituire una divisa ogni volta che si perde una guerra, e addirittura con il colore del vincitore. Anzi, ci si attacca ancora di più alla vecchia uniforme, indossata da tanti compatrioti caduti al servizio della Patria; è un modo per onorarli, dare un senso al loro sacrificio.

Personalmente non sarei contrario alla riadozione di un uniforme grigio-verde,purchè sia grigio-VERDE e non grigia o grigio-cenerino.
Consideriamo anche però che il kaki è stato portato dalle nostre Forze Armate ININTERROTTAMENTE per quasi centotrenta anni (sia pure in varie sfumature,ma meno variate rispetto al grigio-verde,colore che ai tempi era difficile da ottenere).
Quanto a guerre e campagne militari il kaki non è meno glorioso del grigio-verde (anzi),ed a partire dalla II guerra mondiale era stato introdotto come colore per uniforme estiva sul territorio Metropolitano sia dal Regno d'Italia,e post 8 settembre 1943 dal Regno del Sud e dalla RSI.

Vedremo comunque se il discorso sulle nuove divise proposte sarà ripreso.
Fino ad ora non se ne ha alcuna notizia.
 
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view post Posted on 28/12/2017, 12:37


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Concordo su molto di quanto sopra scrive Carpu.

E' innegabile che il colore da ultimo adottato per le uniformi ordinarie dalla GdF sia lontano dall'originario grigio-verde. Ma, a mio modesto parere, esso può tranquillamente farsi rientrare in una evoluzione dell'originario colore; sfumature di una stessa famiglia. Non esplicitando tale evoluzione l'intenzione della GdF di adottare un colore completamente diverso per le sue uniformi.
Piuttosto, ed è stato ricordato, da ultimo la GdF è stata costretta da una pronuncia in sede giudiziaria a mutare colore, sul semplice accertamento della primazia dell'adozione del colore conteso da parte del Corpo Forestale. Non scelta di iniziativa, pertanto.
Riassumendo: a mio parere l'attuale grigio-antracite si pone idealmente in continuità con il tradizionale grigio-verde.

Per maggiore precisione di quanto avevo affermato in un precedente post, ricordo che l'art. 2 del Codice penale militare di pace vigente espressamente comprende il Corpo della Guardia di Finanza tra le Forze Armate dello Stato.
Quindi, mi pare possibile concludere che abbiamo una Forza Armata, che ha in organico un numero cospicuo di militari, che non ha mai abbandonato il grigio-verde, pur nelle evoluzioni grigio-cenere e grigio-antracite.
E che addirittura, in controtendenza con la sua storia precedente, ha adottato quale uniforme ordinaria quella grigio-antracite anche per il contingente di mare.
Da qui, alla reintroduzione dell'originale grigio-verde (anche per l'Esercito) il passo non sarebbe così lungo. Con tutto il rispetto per l'attuale kaki-oliva, che non mi dispiace come colore, e che ho avuto l'onore di indossare.

Ma, come ho scritto in precedente post, è un problema di rispetto della tradizione, e di contingenze storiche che hanno determinato la soluzione di continuità di una tradizione nazionale: una libera scelta, o un servile atto di emulazione, così poco dignitoso? Contingenze che possono costituire un peccato originale non emendabile, anche al di la del valore estetico di una scelta.
Quella impostazione politica e culturale, così prona ai vincitori, ha informato decennio dopo decennio lo spirito della nostra Repubblica: non a caso essa sembra a tanti la meno attenta in Europa a tutelare la sua identità nazionale, e la più pronta a recepire ogni cosa venga da fuori, e segnatamente da oltre oceano; che dire, ad esempio, dell'ipocrisia del politically correct?
Un altro esempio tra gli infiniti che potrei produrre? La proterva insistenza sui canali tv di Stato a qualificare come governatori i presidenti delle regioni, mentre la legge continua ad indicarli, correttamente, come presidenti di regione.
O addirittura, da parte dei vertici dello Stato e in occasioni ufficiali, il battezzare in lingua straniera provvedimenti di legge, mentre la Costituzione indica la sola lingua italiana quale lingua ufficiale della Repubblica; prevedendo una tutela per le lingue minoritarie storicamente presenti in alcune aree del territorio nazionale. E mi fermo qui.
Così possono sembrare ai meno avveduti, ma non solo quisquilie e pinzellacchere. La forma è sostanza.
 
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view post Posted on 28/12/2017, 15:23
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Caro Magnus,
Ricordiamoci di non allontanarci molto dall'argomento in questione,altrimenti anche per chi legge della Pink & Green non sarà piacevole dribblare interventi fuori tema ( come vedi non ho scritto " "post" e "Off Thread",concordo sul fatto che più si può tradurre nella nostra lingua,meglio è).
Circa l'Uniforme della Guardia di Finanza,il problema è propio quello.
Tu vedi l'attuale grigio antracite come evoluzione della "grigio-verde" perchè la prima uniforme non era "grigio-verde" manco per niente: era grigio cenere.
Nel nostro Paese per la maggior parte delle volte il grigio-verde è stato declinato in sfumature di grigio chiaro spento (a volte addirittura di azzurrino),raramente è stato davvero grigio-verde.
Se si decidesse di tornare a questo colore,mi auguro si scelga una tinta appropiata,magari quella di certe uniformi modello 1909 o il verde grigiato della I guerra mondiale,e che si adotti una foggia differenta da quella di una pseudo Baistrocchi.
Sennò teniamoci il kaki-oliva e va benissimo così.

Come più volte ricordato nel forum in molteplici interventi,fonti storiche alla mano gli Anglo-Americani non ci hanno imposto propio nessun colore.
A loro se i nostri si fossero vestiti di verde di rosso o di gialo non importava propio nulla.
Sono stati i vertici delle nostre Forze Armate che,dal 1945,hanno deciso all'unanimità ( e col consenso di tutti) di passare al kaki (peraltro già portato dai nostri soldati come uniforme coloniale),ed alla foggia dell'uniforme della Regia Areonautica (e della Milizia) per le uniformi ordinarie di Ufficiali e Sottufficial (quanto al giubbetto,il modello 1946 era già inconfondibilmente Italiano per tutta una serie di particolari).
Detto questo,torniamo in argomento,o continuiamo l'interessante discussione nella stanza del fuori tema (non ho detto "off topic").
 
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view post Posted on 29/10/2018, 16:50
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La decisione finale sull'adozione della "nuova" uniforme ordinaria (Service Uniform ) "pink & Green" è attesa per la fine di quest'anno,ma i pareri sembrano tutti favorevoli.
La divisa ha incontrato l'approvazione della maggior parte degli appartenenti all'US Army,e degli osservatori.

Ecco un articolo decisamente a favore uscito pochi giorni fa su "Army Times":

www.armytimes.com/opinion/commenta...ays-army-needs/

La nuova uniforme,qui nella foto in versione pressochè definitiva,sarà realizzata con tessuti migliori e confezione più accurata dell'attuale divisa blù.
Dovrebbe avere anche una durata maggiore.
Si pensa di distribuire la "pink & green" alla truppa,solo dopo che le nuove reclute abbiano superato il corso iniziale di addestramento ,facendo di questa divisa una sorta di prestigioso attestato di riconoscimento.

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view post Posted on 29/10/2018, 17:27
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Un po' troppo "retrò" per i miei gusti, ma a questo punto qualunque cosa va' bene, piuttosto che tenere in vita quell'orribile uniforme alla "Rin Tin Tin" che indossano adesso.
 
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83 replies since 22/11/2017, 22:25   5055 views
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