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| Provo a rispondere io, anche se ci potranno essere altre e ben più argomentate risposte: Tutto parte da una domanda - rigorosamente in bollo ... - da inoltrare alla locale Questura per il tramite dell'Ufficio di Polizia competente per territorio (Commissariato; Stazione CC). Allo stato attuale si può detenere in Collezione anche una sola arma comune da sparo (nel passato era necessario averne già 3, cosa che motivava la richiesta di "sforare" il limite previsto dalla legge). Attenzione: è tassativamente vietata (e sonoramente punita) la detenzione di munizioni nel calibro dell'arma (o delle armi) detenuta in Collezione, fatto salvo il caso del contemporaneo possesso di altre armi (comuni o sportive) detenute in forza della sola denuncia. Quindi, per capirci, se hai già una cal. 7,65 fra le 3 comuni e vorresti acquistarne un'altra di marca e/o modello diverso per avviare la collezione, puoi avere anche le munizioni in tale calibro, altrimenti nisba! Per quanto riguarda i dispositivi antieffrazione, ogni Questura e/o Ufficio locale fa quasi storia a sé... Pertanto è d'obbligo informarsi preventivamente su quali soluzioni siano più gradite, fermo restando che la legge pretende la massima diligenza (a prova di marziani, o quasi ...). Pertanto, se l'abitazione dove verrà collocata la Collezione è già dotata di inferriate alle finestre e se magari c'è già un impianto di allarme attivo, è un buon passo d'inizio. Poi in aggiunta la porta blindata, l'armadio metallico altrettanto blindato, mute di cani feroci e affamati posti a custodia delle armi, possono diventare un utile di più ... Scusa per il tono che può sembrare scherzoso, ma sull'argomento c'è poco da scherzare e non vorrei alimentare pie illusioni! Dimenticavo che non è possibile detenere in Collezione più di un esemplare (identificato dal "vecchio numero di Cat.Naz.) per modello; ma conviene documentarti sulla Circ. MinInterno. n. 559/C-50.64 39-E-85 del 15.10.1996, la quale ammette la pluralità di esemplari con identico n. di Catalogo, purché siano presenti differenze "... di carattere storico o merceologico ...". Anche qui, per capirci ti faccio l'esempio della P. BERETTA MOd. 98 SF (arma abbondantemente conosciuta dai più) che ha per n. di Catalogo il 4692. Con analoga numerazione è stata a suo tempo catalogata la 98FS Inox, laddove una è "nera" e l'altra è "bianca" (oltre ad avere scritto INOX sul carrello). Quando al Commissariato hanno provato a contestarmi la cosa ho portato con me copia della citata Circolare e le due pistole, chiedendo se si percepisse una certa differenza merceologica fra le due ... E' andata bene e ora entrambe se ne stanno a nanna in Collezione. Ovviamente, ora che il Cat. Naz. non esiste più, ci si può chiedere in casi analoghi: "e mo' come si fa"? Per ora non so risponderti e lascio la parola agli altri frequentatori del Forum, ricordando che ogni qual volta vorrai fare una "variazione in aumento" nella Collezione, dovrai preventivamente chiedere l'autorizzazione (domanda in bollo; bollo da applicare sulla autorizzazione; richiesta in bollo di inserimento dopo l'OK dell'ufficio;marca da bollo sulla licenza: totale 16 € x 4 = 64 € solo per movimentare ...) Dalle mie parti funzione così ..., quindi valuta sempre se il gioco vale la candela, quando stai per prendere un qualche pezzo che vale meno delle marche da bollo che dovrai spendere. Auguri e saluti! l'Artigliere
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