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| A chi verrebbe in mente di mettere in moto una 'macchina logistica' che prevedesse il taglio in opificio, la suddivisione dei pezzi per tipo e taglia nel giusto numero per confezionare X capi, l'imballo e la spedizione alle sartorie di reparto.
Al Regio Esercito Italiano. Mi permetto di suggerire la lettura delle seguenti opere : 1) "istruzione per i servizi di commissariato militare" (4 volumi),Min. della Guerra- Dir. Gen. Servizi Logistici, edizione 1940; 2) F.Botti, " la logistica dell' esercito italiano (1831 - 1981), volume III,USSME, Roma, 1994.
In essi ( nel primo in maniera puntuale ed estesa, nel secondo in maniera leggermente più condensata, ma sicuramente più comprensibile, vi troverà scritto in buona sostanza quanto mi sono permesso di sintetizzare (in maniera estremamente stringata, lo ammetto): In buona sostanza il cardine della produzione, tanto negli Anni '20 con le precedenti regolamentazioni, quanto negli anni '40) era rappresentato dall' Opificio Militare di Torino, che svolgeva funzioni di studio, analisi, collaudo di tutti gli oggetti di corredo militare. Era inoltre l'unico organo autorizzato a creare campioni, modelli e "patrons" di oggetti di vestiario da inviare poi sia ai corpi sia alle ditte specializzate civili vincitrici delle gare d'appalto ( a tale proposito consiglio la lettura di "Condizioni generali d'oneri per la confezione e riparazione a tariffa del vestiario e della calzatura dei sottufficiali e della truppa" un libretto edito dalla direzione generale servizi logistici del Ministero della Guerra nel 1938 ). L'Opificio succitato, non si limitava a studio e collaudo, ma provvedeva anche alla produzione, oltre che di prodotti finiti (specialmente calzature, gambali, zaini), anche di semilavorati di sartoria e calzoleria (ad esempio tomaie di scarpe) e soprattutto i fondamentali modelli,che venivano inviati ai magazzini Centrali (che avevano il compito di eseguire i tagli delle stoffe a macchina) i quali poi distribuivano i vari prodotti di taglio non già confezionati sia ai magazzini VE di corpo d'armata (come scorte da accantonare a disposizione dei corpi ed enti da essi dipendenti) , sia ai capi sarti reggimentali, come materiali per la confezione diretta e scorte costituenti i colli di riparazione.
Dante
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