CITAZIONE (Dante Falzetti @ 28/10/2018, 11:09)
Sarà stata macchinosa ma era la procedura che veniva seguita : i materiali accantonati presso i magazzini sartoriali reggimentali (collocati di norma, assieme al laboratorio di sartoria, nei depositi reggimentali), sempre stando ai succitati manuali, dovevano essere bastevoli per l'allestimento di uniformi per una intera classe di leva.
Le scorte sarannoo state di grande entità, ma se si considera che al momento della mobilitazione nel giugno 1940, mancavano ben 1 milione e mezzo di corredi con cui vestire i mobilitati... magari non erano poi così cospicue queste risorse accantonate .
Dante
Quello che tu descrivi sembra riferirsi alla truppa...il che è comprensibile visti i numeri ed il fatto che le uniformi erano standardizzate...quindi gestibili nel modo descritto se ogni giubba (e pantalone) ha una taglia, ed a questa tagkia (e sotto taglia) corrispondono delle proporzioni...in ogni momento, come in un kit di montaggio, si può intervenire sostituendo la parte bisognosa di intervento o riparazione...ma qui stiamo parlando di uniformi da ufficiale che avevano una modellistica tutta propria (che coincideva con quella del modello '33), questi erano numericamente molto meno, e non mi sembra avrebbe avuto senso predisporre la procedura descritta (che senza ombra di dubbio si sarà svolta come descrivi), il salto logico, secondo il mio modesto punto di vista, è quello di attribuire alla realizzazione delle loro uniformi la macchina logistica predisposta per vestire la truppa...considerando anche il fatto che era facoltà degli ufficiali poter ricorrere per la realizzazione del loro corredo a sartorie private esterne al reparto...
E' proprio questa discrepanza che mi ha suscitato la curiosità di capire come mai sulle giubbe da ufficiale si trovino fodere e tipo di timbri analoghi a quelli della truppa che come abbiamo visto erano il risultato di una catena di eventi quale quella che hai desunto dalla lettura dei documenti da te citati...io ci vedo il margine per un ulteriore approfondimento...se tu ritieni che il ragionamento che hai fino ad ora sostenuto per spiegare il fenomeno soddisfi ogni incertezza...allora il discorso è chiuso, altrimenti vista l'assenza di altri contributi mi sembra si stia avvitando in una sorta di dialogo a due voci...
CITAZIONE (Dante Falzetti @ 28/10/2018, 12:06)
Riferirò allora ai manuali del 1940 che hanno sbagliato!
Dante
Non è questo il punto...ogni documento va letto capito ed interpretato...permettimi di dire che lo si fa anche con la Bibbia!
Qui non vogliamo certo formare dei partiti...ma solo approfondire un aspetto che di solito nell'interpretazione dei manufatti che ci troviamo ad analizzare resta ai margini...validissimo il tuo contributo, e sarei davvero interessatissimo a saperne di più...ma le ipotesi fino ad ora formulate per cercare di dare una spiegazione alla questione...a mio parere, restano tali...a meno che dalla lettura dei manuali da te citati ci fosse uno specifico riferimento alle uniformi degli ufficiali...perché altrimenti fino ad ora avremmo solo accertato che nelle competenze dell'Amministrazione nei confronti degli ufficiali c'era solo l'obbligo di fornire una uniforme completa da truppa(?) oppure il materiale per potersi far realizzare l'uniforme o dal sarto del reparto o da una sartoria privata...
P.S.: prego di non modificare a posteriori il contenuto dei propri interventi visto che stiamo cercando di portare avanti un dialogo basato su un susseguirsi logico da intervento a intervento... e la revisione dei testi alla luce del successivo andamento del discorso rischia di confondere le carte in tavola...Grazie!