Buongiorno Cultore, quello che proponi è uno spunto di riflessione veramente interessante.
Da qualche anno faccio il rievocatore storico impersonando un fante dell'esercito prussiano nella Grande guerra e un GI della 5a Armata nel corso
della Seconda guerra mondiale. Devo dire che, con il tempo e gli eventi, mi è capitato di vedere di tutto (o quasi!
), strafalcioni storici, soldati improbabili e fior fiore di generali di ogni fazione in campo.
Manca, a mio avviso, una buona presa di coscienza della rievocazione storica in questo Paese e, di conseguenza, l'offerta non può che essere variegata e non sempre alle altezze delle aspettative di chi conosce il settore.
Credo che anche le donne risentano di questo clima: le rievocatrici sono poche e spesso si perdono nella miriade di fidanzate, mogli, compagne che il rievocatore di turno si porta appresso nel corso degli eventi. Questi personaggi hanno una conoscenza spesso inferiore (addirittura!) alla qualità e alla filologia dell'uniforme o dell'abito che portano.
La rievocazione, a differenza del cosplay, deve essere una trasposizione del proprio se in un epoca diversa da quella presente e ho sempre osservato questa regola interpretando figure -spero- credibili e storicamente accurate, mi spiego: inutile è rievocare un carrista se, a conti fatti, non si sa fare andare il motore di una vespa o inutile fare l'ufficiale se non si ha quel
savoir faire che permette di condurre la truppa... così come non vedo possibile, ad ora, rievocare figure collocate in contesti particolari come quelli da te citati.
Le operaie, ad esempio, sono un capitolo fondamentale della nostra storia industriale ma, senza la presenza di una macchina, di un tornio o di una pressa è assai difficile collocare il rievocatore, o la rievocatrice, all'interno del quadro.
Non saprei dunque rispondere al tuo quesito, in definitiva, ma penso che -almeno ad un livello basso (come quello della rievocazione in Italia -non tutta si intende!!) una concorrenza di fattori porti i rievocatori a scegliere più che altro secondo i dettami della moda del momento e, terribile a dirsi, secondo le aspettative e i luoghi comuni del pubblico.
Sic transit...