| | Medaglia commemorativa “Libia” - falsa? | |
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| | Buongiorno, vi allego le foto di questa medaglia che in teoria vorrebbe essere una riproduzione della comunissima ( lo so, forse sono l’unico al mondo ad avere la fortuna di beccarmi un falso) Medaglia commemorativa per la campagna di Libia. Come potete vedere, la faccia del re è persino rivolta dal lato sbagliato. Ora, mi chiedo in che modo è definibile questo esemplare da me mostrato. Falso? Replica? Riproduzione? A voi risulta che queste medaglie comunissime fossero state in seguito vittime di riproduzioni messe sul mercato? A che pro dato che sono comunissime ed accessibili a prezzi quasi irrisori? Il nastrino, non so se originale, presenta comunque i segni di utilizzo abbastanza duraturo. Chi mi aiuta?
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| | Nessuno se la sente di dire la sua? Ancora non riesco a capire che senso abbia falsificare una medaglia così comune! È possibile ad una coniazione effettuata da qualche ditta ad uso delle associazioni reduci o veterani da portare magari durante i raduni?
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| | Certo è "bruttarella"! Non so se abbiano fatto le rirpoduzioni, tipo quelle che uscivano in edicola, il nastro sembra moderno.
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| | Ripeto non so se fa parte di quelle uscite in edicola. Quelle mi sembrano più ben fatte. Ho, da qualche parte, un valore militare o civile, non ricordo, con un brutto conio come quello postato. Non penso reducistiche.
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| | CITAZIONE (terzoverbano @ 22/1/2020, 10:17) Ripeto non so se fa parte di quelle uscite in edicola. Quelle mi sembrano più ben fatte. Ho, da qualche parte, un valore militare o civile, non ricordo, con un brutto conio come quello postato. Non penso reducistiche. Certo certo, avevo capito il senso del tuo intervento. Chissà...
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| | Importanti novità! La risposta mi è stata data da alcuni esperti di faleristica che hanno riconosciuto di cosa si tratta. Ebbene, è una variante prodotta verosimilmente negli anni 70’ dalla Picchiani & Barlacchi di Firenze, azienda che per anni tralaltro non ha firmato le sue produzioni. Non si tratta in verità neanche di argento, bensì di metallo argentato. Sebbene non avessi mai sentito parlare di questa ditta, in un certo senso mi è stata confermata l’ipotesi che potesse essere una realizzazione del dopoguerra finalizzata a riempire i medaglieri e i labari delle associazioni e dei reduci. Insomma, una medaglia con valore economico nullo e con storia pari a zero ( se paragonata alle sue sorelle), ma almeno “originale” nel contesto in cui veniva realizzata. Ho imparato una cosa nuova, ammetto che non ne avevo mai viste.
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| | CITAZIONE (lupo78 @ 23/1/2020, 09:22) Effettivamente la potevano anche riprodurre un pò meglio, questa è bruttina sodo si vede lontano un miglio che è una copia Posso capire l’assenza di incisione, posso ancora capire il metallo argentato... ma PERCHÈ fare la testa del sovrano dall’altro lato?!? Capisco che erano passati anni, ma almeno mettere un po’ di coscienza in più nel proprio lavoro non sarebbe stato male.
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| | Ho provato a contattare la ditta, vediamo dunque se possono confermare la presenza di tale conio nelle loro produzioni passate.
Anche io militare, attualmente, a Udine. Girando per le armerie in zona qualcosa l’ho vista anche io, ma l’ho sempre snobbata perché chiare produzioni post dalle dubbie qualità di realizzazione ( almeno per quanto concerne l’aderenza al conio originale).
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| | La risposta dalla Picchiani e Barlacchi, che riporto qui di seguito, è arrivata in maniera celere e disponibile. Anche se non proprio risolutrice del dubbio sull’effettiva attribuzione alla ditta di tale produzione, è comunque un indizio che confermerebbe la nostra ipotesi. “ Buonasera, abbiamo i conii di questa medaglia nel nostro archivio. Non possiamo però confermale se questo esemplare è stato realizzato da noi visto lo stato molto deteriorato. Cordiali saluti ”
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