campo pow inglese: londiani, kenia

con tutto l'entusiasmo che riscuotono questi argomenti, credo che prima o poi occorrerà aprire un forum solo per i campi di prigionia

in attesa del sospirato giorno, spero che i più si accontenteranno di queste visite virtuali ed oggi continuiamo a percorrere la ferrovia sino a londiani


oggi londiani è una cittadina di circa 45.000 abitanti appena fuori dalla direttrice nairobi-eldoret


dal 1940 al 1944 tutta la zona attorno a londiani è stata oggetto di una delle più forti epidemie di malaria mai registrate
nel novembre del 1941 abbiamo già tracce dell'esistenza di un campo di concentramento: che la perfida albione lo abbia fatto apposta?

ad ogni modo siamo vicino all'omonima cittadina, a circa 2.300 msl; si tratta di un campo di concentramento principalmente dedicato agli ufficiali e contraddistinto dal n. 365 (anche qui c'è stato mio padre, a voi poco importa ma a me si )

dopo l'8 settembre, a causa del clima pesante e degli scontri tra collaboratori e NON, fu diviso in due raccogliendo i cooperatori nel londiani "vecchio" ovvero il 365/367 ed i NON nel londiani "nuovo" ovvero il 365/368




le acacie ombrellifere sembrano controllare i controllori che in genere erano di etnia kikuyu (piccola nota personale: tanti anni fa conobbi una ragazza kikuyu il cui nonno faceva il militare sotto la perfida albione ed aveva avuto rapporti con italiani.....chissà in quale campo...)


in queste foto si vedono bene le divise dei pow che semovente ci ha mostrato dalla sua collezione




baracca per la ricreazione comune


la chiesa


visto che siamo fuori dei recinti, è plausibile che si tratti di due cooperatori


è il gennaio 1946, in attesa di sbaraccare completamente gli italiani rimasti sono al lavoro per la costruzione di una piscina


Edited by GONDAR_ - 16/4/2020, 16:05

Si, è così.
Come già accennato, tutte le foto che sto pubblicando in questa "stanza" vengono dall'archivio della ICR e sono le poche disponibili a parte quelle che possono provenire da archivi privati.
Quindi sono le stesse che il sito "prigionieri in kenia" ha pubblicato e che tu hai ripreso in un post di qualche tempo fa.
Io ho seguito le tracce, sono arrivato all'archivio, mi sono iscritto ed ho scaricato il materiale circa i prigionieri italiani

Si ed io l'ho fatto notare citando il tuo contributo e la tua collezione

Yes it is: i appreciate these pics a lot 'cause they help to me to immagine how things went in pow camps.
I noticed your contributes and your collection

Immagini molto interessanti, grazie per la condivisione. Ho conosciuto tante persone, che hanno trascorso gli anni tra il 1941 e il 1946 in questi campi del Kenia.

Anch'io ho avuto questa opportunità e al di là delle considerazioni politiche ho apprezzato la solidità morale e caratteriale di molti.
Uno di loro mi disse: "il meglio ed il peggio di un uomo lo si scopre in due occasioni: nei campi di concentramento e nelle riunioni di condominio!".

P.s.
....faccio l'amministratore di condominio....


Nella sesta immagine c'è un prigioniero che indossa la versione con pantaloni lunghi

In sixth pic there's a pow wore long type

Gentile Gondar,

finalmente riesco a caricare. Il ragazzo che risponde ai quesiti vari è stato gentile e ha controllato il tutto. Carico allora qui le mie foto , sperando che qualcuno possa riconoscere qualcosa

Le prime quattro foto riguardano la campagna africana del '35- '36. Mio padre è arrivato il 25 dicembre del '35 con la XXXVI Zappatori a artieri e ha operato come genieri nel sud Ovest etiopico, (in appoggio tra l'altro alla seconda colonna Navarrini), istituita per alleggerire il Generale Geloso

La scritta che si intravede nella prima foto in alto a sinistra recita:
"Campo Avio Irgalem: a volte si è presi dalla nostalgia" ( aveva 22 anni)



ponte sul Dabus.

Fu costruito in 100 giorni



Su indicazione del Comandante del Genio, Col. Rocca
ai primi di marzo del 1940 il Reparto Pontieri transita per Addis Abeba e gli si accoda una colonna di 20 autocarri pesanti con tutto il materiale.

Sono impegnati:
1 ufficiale
5 sottufficiali
100 graduati e militari di truppa nazionali
40 ascari
200 indigeni

materiali:
-- sabbia pescata nel fiume dagli indigeni e fatta pervenire sulla piattaforma d'impasto
--ghiaia riccavata da due frantoio alimentati da pietra di cava
-- cemento proveniente da Dembidollo (rifornito fin dal 1936 dall'Inghilterra via Nilo Azzurro ) e depositato a Gambela.

Il ponte era lungo 120 metri, 10 campate, altezza media dei piloni 13 metri

Prigionia: Londiani o Eldoret o Makindu?



mio padre, malarico, fu fatto prigioniero nel fatto d'armi di Bedelle, il 21 giugno 1941, con il Generale Berardi, che firmò la resa con l'onore delle armi. E' il primo a destra con il maglione



Queste due foto riguardano una sepoltura, ma non so nè di chi nè dove. Presumo che ci si trovi in Etiopia

È il cimitero di Neghelli.

Grazie!

presumo che la foto debba risalire a febbraio/marzo 1936; periodo in cui mio padre è transitato da Neghelli.

Torriglia Domenico, di Paolo, nato il 13 ottobre 1913, passato in spe nel 1941?

Per la prima foto in alto a destra comunque direi che siamo nel primo dopoguerra...

Esatto! Fiuto da segugio

Beh, essendo nato mio padre nel '13, non puo' essere prima del '33, quando era soldato di leva.

( confesso, ahimè, che, pur essendo figlia di militare, non so pressoché nulla di gradi, stellette , carriere e quant'altro!)

Vorrei chiedere un chiarimento.

A che punto veniva assegnato lo status di POW e si veniva immatricolati?
Una volta arrivati a destinazione (al primo campo) sul treno per Nairobi o prima, dopo la resa.

Grazie

Chiedo ancora sc usa e approfitto della gentilezza.

Quali erano le radio che si ascoltavano nei campi?

Presumo ci fosse la BBC o altra emittente britannica. Però ho letto anche che i soldati assemblavano artigianalmente qualche radio e si sintonizzavano sull'Italia. In quel caso ascoltavano i bollettini EIAR/Luce?

Ho letto anche che c'erano dei giornalini da campo.

E' difficile però recuperare tutte queste informazioni che sono spezzettate qua e là tra memorie, testimonianze, prefazioni ecc. ecc.
quindi, qualsiasi contributo è per me prezioso.
Grazie ancora

Mi sono espresso male: intendevo i primi anni del secondo dopoguerra.


Credo al campo definitivo, ma non ne sono sicuro.


I prigionieri italiani costruirono parecchie radio clandestine con materiali di fortuna, per cui la portata forse dipendeva anche dalla qualità dell'apparecchio. Emittenti inglesi certamente, ma credo anche la radio del Vaticano, che aveva una copertura molto ampia. Poi dipende, magari in Kenia si prendevano trasmissioni in lingua italiana più che in India...
I giornalini vennero realizzati in quasi tutti i campi, in modo periodico o saltuario secondo l'estro dei POW.

I colleghi di suo padre catturati a Bedelle: