Tutti giù per terra

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view post Posted on 18/11/2020, 18:53
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Un lancio pionieristico di paracadutisti da un aereo: siamo in Russia, nell’agosto del 1930 quando per la prima volta ( così abbiamo letto) un gruppo di 12 paracadutisti si lanciò per un’esercitazione tattica: l’aereo è bombardiere TB3 -Tupolev ANT- 6-, usato anche per trasportare appesi alle ali, e lanciare, due caccia (Polikarpov I-16 v. foto). Nella prima foto osservate in prua il segnalatore con la bandiera: i paracadutisti si lanciano dalla fiancata e dal dorso dell’aereo (col rischio di impattare sui timoni?)

Qualche fonte:
Web,
https://it.wikipedia.org/wiki/Tupolev_ANT-6,
www.desantnic.ru/node/206,

paracadutisti_russi_1935

TB3

tb3a

saluti
niemand
P.S. Se la stanza non è giusta, trasferite pure
 
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view post Posted on 19/11/2020, 08:27


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caspita ormai sono più grandi le bombe che gli aerei !!!!
 
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view post Posted on 19/11/2020, 08:52


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CITAZIONE (ferrea mole @ 19/11/2020, 08:27) 
caspita ormai sono più grandi le bombe che gli aerei !!!!

Non sono bombe, sono caccia parassiti. Polikarpov I-16?

E*
 
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view post Posted on 19/11/2020, 09:50
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Esatto. Faceva parte del "Progetto Zveno". Poi l'idea e' stata copiata anche dai tedeschi e dai giapponesi (e dagli Usa con l'X 15 e col "Progetto Tam Tam") (v. Wiki)

Edited by niemand - 19/11/2020, 10:04
 
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view post Posted on 19/11/2020, 09:54


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CITAZIONE (Lavaapochi @ 19/11/2020, 08:52) 
CITAZIONE (ferrea mole @ 19/11/2020, 08:27) 
caspita ormai sono più grandi le bombe che gli aerei !!!!

Non sono bombe, sono caccia parassiti. Polikarpov I-16?

E*

sotto le ali ci sono 2 bombe...una per lato

...naturalmente sotto le ali dei 2 Polikarpov I-16
 
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view post Posted on 20/11/2020, 09:54

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CITAZIONE (niemand @ 19/11/2020, 09:50) 
Esatto. Faceva parte del "Progetto Zveno". Poi l'idea e' stata copiata anche dai tedeschi e dai giapponesi (e dagli Usa con l'X 15 e col "Progetto Tam Tam") (v. Wiki)

L'X-15 (così come l'X-1 e l'X-2) era un aereo a razzo sperimentale e lo escluderei in partenza dal concetto di "aereo parassita". A causa della ridottissima autonomia del motore a razzo, limitata a due o tre minuti, questi aerei dovevano essere trasportati in alta quota da appositi vettori (solitamente dei bombardieri B-29 o B-52 appostiamente modificati): una volta separatosi dal trasporto, il motore a razzo del velivolo sperimentale veniva acceso e l'apparecchio poteva compiere la propria missione. Il rientro a terra veniva effettuato in autonomia, a motore spento, dopo una lunga planata.

L'obiettivo strategico di base all'idea di aereo parassita era piuttosto quella di aumentare l'autonomia e il raggio di azione degli aerei da caccia trasportandoli appesi ad altri velivoli sino alla vicinanza dell'obiettivo (nei primi esperimenti vennero utilizzati a questo scopo dei dirigibili); essi avrebbero inoltre potuto fornire un'adeguata scorta al "velivolo madre", che di solito era un grosso bombardiere plurimotore, contribuendo in maniera significativa alla difesa delle formazioni da bombardamento. Nel corso degli anni '30 i sovietici esplorarono a fondo tale concetto che, almeno sulla carta, si presentava molto promettente: il caccia Polikarpov I-16, proprio grazie alle sue dimensioni estremamente compatte, si prestava particolarmente bene a tale ruolo. I sovietici furono anche i soli ad impiegare operativamente i caccia parassiti in azioni belliche, tra l'estate e l'autunno del 1941, in una serie di attacchi contro la Romania e nei cieli della Crimea.

Nel dopoguerra, l'US Air Force sviluppò ulteriormente il concetto mettendo a punto una serie di aerei sperimentali come il Mc.Donnell XF-85 Goblin, e successivamente dando corso ai progetti FICON e Tom-Tom (non Tam-Tam...): per quanto riguarda l'aereo parassita la scelta cadde sui caccia-bombardierei F-84 e RF-84 Thunderjet , mentre i bombardieri plurimotori Boeing EB-29 e Convair B-36 "Peacemaker" vennero selezionati come velivoli vettori. Le prove e i collaudi in volo evidenziarono però una serie di problemi in fase di distacco dei velivolo, dovute alle forti turbolenze generate dal vettore, mentre ancora più rischiosa era la manovra di riaggancio all'aereo madre che richiedeva grande perizia da parte del pilota e poteva svolgersi solo in condizioni atmosferiche più che perfette. Gli studi proseguirono sino alla metà dgli anni '70, ma oramai le operazioni di rifornimento in volo erano diventate una routine consolidata e il concetto di caccia di scorta era tramontato definitivamente, di conseguenza anche l'idea di un aereo parassita aveva perso ogni utilità.

E' curioso notare che negli ultimi anni il concetto sta in un certo qual modo tornando in auge grazie allo sviluppo sempre più avanzavato dei droni e dei velivoli "unmanned". Si sta già pensando cioè all'idea di aerei vettori in grado di trasportare sciami di droni da sganciare a una certa distanza dal bersaglio per confondere o saturare le difese aeree nemiche, ma si sta valutando anche l'idea di "aerei arsenale" in grado di rilasciare veri e propri UCAV, ovvero droni da combattimento, governati da sofisticati sistemi d'intelligenza artificiale, dotati di armamento, sensoristica e prestazioni pari se non superiore a quella dei più avanzati caccia da combattimento in servizio. Grazie alla miniaturizzazione sempre più spinta delle componenti elettroniche, alcuni di questi droni, specialmente quelli dedicati ai ruoli di osservazione e ricognizione, possono già essere trasportati sotto le ali di un caccia multiruolo di ultima generazione al posto o in combinazione all'armamento di lancio e di caduta tradizionale.

RIP-STOP

Edited by rip-stop - 20/11/2020, 12:35
 
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