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| vicende organiche del 157° nel periodo d'interesse: La Divisione Metauro ( 93° e 157° Rgt. Fanteria) e il 2° Rgt. Artiglieria da Campagna nel settembre 1935 viene mobilitata e, in concomitanza con gli avvenimenti della campagna in Africa Orientale, tra l'ottobre e il 3 novembre 1935 inviata precauzionalmente in Libia. Questa notizia però in parte contrasta con un filmato dell’Istituto Luce nel quale è citata una compagnia d’Onore del 157° che, a Ottobre del 1936, è passata in rassegna a Macerata dal Duce. Probabilmente rimase in sede una Cp. a presidio del Deposito. 1937/41 Sede Barce (Cirenaica) a circa 100 km a NE di Bengasi (oggi al-Marj (المرج)), il 2 marzo Bengasi risulta Sede di almeno una compagnia del 157° rgt.) A partire dal 1° marzo 1937 il 157° viene assegnato alla Divisione motorizzata "Cirene" (63a) dislocata in Cirenaica che 1° ottobre 1937 risulta così composta: • 157° Rgt. Fanteria • 225° Rgt. Fanteria • 45° Rgt. Artiglieria.
Per meglio sviluppare in nelle grandi unità lo spirito di cooperazione, si decideva che i due reggimenti di Fanteria fossero quelli della stessa antica Brigata eil 1° marzo 1938 il 225° Rgt. è trasformato in 158° Rgt. Fanteria "Liguria" come fissato dalla “Riforma Pariani” . 30 marzo 1939, il Ministero della Guerra, nella ricerca di ordinamenti più idonei ad assicurarsi l'efficienza delle Grandi Unità per l'attuazione di nuove norme di impiego, decise che la Divisione di Fanteria “Cirene” fosse costituita da: • 157° «Liguria» • 158° «Liguria» • 45° Regg.to art. «Cirene» (Col. Sozzani Michele) con 2 gruppi da 75/27, 1 gruppo da 100/17, 2 batterie da 20. e 63a cp. da 47/32 anticarro, • il LXIII btg. carri L per la Divisione “Cirene” • altre unità minori.
In applicazione del nuovo ordinamento il 157° risulta così composto: Comando Compagnia comando, 3 battaglioni fucilieri, Compagnia mortai da 81, Batteria armi di accompagnamento da 65/17
Operazioni di Guerra 1940-41 1940 – Il 10 giugno la Divisione è alle dipendenze della 10a Armata, inquadrata nel XXI Corpo d’Armata Ufficiali in comando: - Com.Sup. FFAA in A.S. Mar.dell’Aria Italo Balbo, dal 28/6/40 Mar.d’Italia Rodolfo Graziani - Capo S.M. Gen. Giuseppe Tellera - Com. X Armata Gen. Mario Berti - Com.XXI CdA Gen. Lorenzo Dalmazzo - Com.Div. Cirene Gen.Carlo Spatocco - Com. 157° Rgt Col. Alfredo Marone La Divisione risulta dislocata a sud di Tobruk, nella zona di El Adem, a difesa della via di comunicazione dell'interno libico; Dopo un mese di combattimenti, e sotto gli incessanti bombardamenti, i Leoni del 157° nonostante la persistente scarsità di automezzi, l’operazione avente per obiettivo Sidi el Barrani inizialmente era prevista con una manovra di aggiramento dal deserto, occuparono Sollum; il 13 settembre, prendendo parte alla prima offensiva italiana in Egitto, entrando in territorio egiziano giungendo, la sera a quota 199 di Anza El Qallara e spingendosi fino a Sidi el Barrani; l’operazione si concluse il 16 settembre 1940 con la conquista della località. I pochi carri armati vennero utilizzati frazionati in appoggio alle singole unità e non come massa d’urto. Gli Italiani consolidarono Sidi el Barrani con una serie di capisaldi disposti in un largo semicerchio intorno alla località, troppo distanti però per sostenersi reciprocamente. Nell'ottobre i Leoni presidiano il settore avanzato di Bug Bug. In dicembre, all'inizio della controffensiva britannica, il 157° è sempre schierato nello stesso settore, dove viene investita da massicce formazioni corazzate. A Dicembre il Gen.Spatocco viene nominato responsabile del Settore BugBug e il comando della Div. Cirene passa al Gen.AlessandroDeGuidi. Il 9 dicembre scattò l’operazione "Compass", con l’attacco, da parte delle truppe motocorazzate inglesi al caposaldo di Alam el Nibeua dove, dopo un furioso combattimento, venne distrutto il raggruppamento Maletti. Caposaldo per caposaldo, tutta la fragile difesa di Sidi el Barrani cadde sotto i colpi delle forze inglesi tanto che dall'11 al 14 dicembre, la Divisione ripiega verso Sollum subendo gravi perdite. La situazione, dapprima ovunque contenuta, con il rinnovarsi degli attacchi diventa sempre più precaria a causa dell'intenso bombardamento aereo e ad ulteriori attacchi. Con la ritirata verso Sollum, la divisione si sistema prima a difesa nella zona di Mrega, poi entro la cinta fortificata di Bardia al comando del Generale Bergonzoli. Dopo la metà di dicembre 1940, il generale Rodolfo Graziani considerò gli uomini assediati Bardia privi di qualunque funzione tattica e strategica. Rinunciò a qualsiasi tentativo di rompere l'accerchiamento e li abbandonò al loro destino: Bardia era da considerarsi perduta. 1941 – I primi di gennaio 1941, la guarnigione di Bardia agli ordini del generale di corpo d'armata Annibale Bergonzoli era composta dalle divisioni di fanteria Marmarica, 23 Marzo, 28 Ottobre, con resti delle divisioni Cirene e Catanzaro, quest'ultime decimate dagli Inglesi il 12 dicembre 1940 nei pressi di Sidi el Barrani. Poiché l'azione di logoramento iniziata dagli inglesi a metà dicembre non ha soste anzi prosegue sempre più intensa, la divisione Cirene viene sottoposta a continua e sempre più violenta pressione. Accerchiata nella difesa di Bardia del 3-5 gennaio il 5 gennaio l'insostenibile preponderanza dell'attacco costringe i reparti della divisione a porre fine ad ogni resistenza. Il157° è discioltoil15 gennaio del 1941. A seguito degli eventi bellici al III° Battaglione viene conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare e la Medaglia d'Argento al Valor Militare I ns. Fanti furono condotti ad Alessandria d’Egitto dove rimasero per circa venti giorni poi furono spostati verso Suez. “ Eravamo rimasti circa settecento soldati “ ricorda un Reduce, “fummo portati a Porto Said dove cinque navi ci caricarono e ci trasportarono a Bobay. Giunti a Bombay, fummo accompagnati in un campo già utilizzato da altri soldati prima di noi, forniti di divisa da prigionieri ( una giacca con disegnato un rombo e pantaloni con bande nere sui lati), schedati e rinchiusi nei campi. Per cinque anni, rimanemmo in India. “ Qualcuno sfuggi alla cattura e rientrato in Patria ebbe alterne vicende.
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