L’ultima missione dello spitfire BS 530: una storia di guerra, un’avvincente ricerca

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view post Posted on 23/3/2021, 09:06

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CITAZIONE (lupo volante @ 20/3/2021, 23:33) 
CITAZIONE (niemand @ 20/3/2021, 19:25) 
Già, ma il Macchi 205 entrò in servizio nell'aprile del 1942, lo spitfire nel 1938.

Lo so....i progettisti (o chi stava loro dietro) erano più indietro delle palle di un bassotto, e si dovevano destreggiare con le specifiche dei ministeri....

La realtà è che la nostra industria aeronautica non era in grado di produrre motori di sufficiente potenza, quindi i progettisti erano obbligati a contenere al massimo il peso degli apparecchi, complice anche una certa ridondanza strutturale delle cellule dovuta all'adozione di di tecniche di fabbricazione oramai superate, pena l'inaccettabile scadimento delle prestazioni. Da qui la necessità di eliminare la blindatura a protezione del pilota e di limitare l'armamento, un'altra grave tara che afflisse tutti i nostri aerei da caccia, soprattutto quando pensiamo che l'Hurricane era provvisto di almeno 6/8 mitragliatrici (o 4 cannoncini da 20mm nella versione "C") e così pure lo Sptifire, che arrivò a montare un'ala "universale" in grado di alloggiare varie combinazioni d'armi. I nostri caccia di prima e di seconda generazione dovevano invece pietosamente arrangiarsi con una coppia di Breda/Safat... Un'altro fattore molto limitante imposto ai progettisti fu che i piloti, ed insieme a loro i vertici della Regia Aeronautica, ritenevano ancora che l'unica qualità richiesta ai un aereo da caccia dovesse essere la maneggevolezza: si era rimasti, sotto questo punto di vista, ai tempi di Baracca e del Barone Rosso, quando i duelli aerei erano una sorta di esibizione acrobatica nella quale alla fine trionfava il pilota che disponeva del migliore colpo d'occhio e dell'aereo più manovrabile. In nome di questa concezione obsoleta, si preferì quindi puntare a velivoli di pesi e dimensioni contenute, ben disegnati dal punto di vista delle forme e del profilo aerodinamico, sacrificando però ogni altro aspetto, quale appunto protezione, armamento, autonomia, impiantistica e versatilità d'impiego.

Edited by rip-stop - 23/3/2021, 10:11
 
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view post Posted on 23/3/2021, 09:25

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CITAZIONE (niemand @ 20/3/2021, 18:21) 
Non so se avete sentito parlare di sir Hugh Dowding, dal 1936 ufficiale comandante del RAF Fighter Command durante la "battaglia d'Inghilterra".
Fu lui che, fra le altre cose (es. il sistema "Dowding" per la gestione e il controllo della caccia), insistette perchè gli aerei da combattimento, spitfire compresi, avessero corazzature (86 kg.per gli spit!) e parabrezza antiproiettili...

saluti
niemand

Teniamo presente che sullo Spitfire la protezione del pilota era comunque limitata alla piastra di protezione montata posteriormente al seggiolino. Per quanto riguarda il tettuccio, solo il parabrezza anteriore era provvisto di un robusto vetro antiproiettile (che doveva comunque essere di ottima qualità per eliminare effetti distorsivi nella visione del pilota). Anche nella progettazione dello Spitfire Reginald Mitchell aveva puntato ad ottenere il massimo contenimento dei pesi, tuttavia egli era notevolmente avvantaggiato dal poter disporre di un propulsore eccellente, il Rolls-Royce Merlin, un motore che oltretutto era suscettibile di incrementi significativi nella potenza disponibile ed era già provvisto in origine di un compressore volumetrico, quindi l'apparecchio era già stato disegnato in origine tenendo conto dell'esigenza di installare un armamento particolarmente potente, come d'altronde richiesto dalle specifiche governative. Un altro aspetto che Reginald Mitchell prese in particolare considerazione fu un'accurata pulizia aerodinamica della cellula e l'adozione di un'ala a pianta elittica, particolarmente complessa dal punto di vista strutturale e che imponeva l'utilizzo di maestranze qualificate in fase di fabbricazione, il cui profilo garantiva però un eccellente compromesso tra bassi livelli di resistenza aerodinamica, grande robustezza strutturale e ottime qualità aerodinamiche. A detta di tutti i piloti che ebbero l'onore di impugnare la cloche di uno Sptifire, l'aereo si distingueva per l'insuperabile risposta ai comandi, il perfetto bilanciamento, la riserva di potenza disponibile e l'ottima stabiltà come piattaforma di tiro, sebbene quanto a prestazioni assolute e in alcune manovre particolarmente "strette" si trovasse leggermente in svantaggio rispetto al Me.109 tedesco, un altro aereo da caccia leggendario ma molto più "scorbutico" e di difficile pilotaggio rispetto allo "Spit".

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Edited by rip-stop - 23/3/2021, 11:58
 
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view post Posted on 23/3/2021, 09:55

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CITAZIONE (lupo volante @ 20/3/2021, 19:04) 
Ricordo che il più blindato di tutti fu il Thunderbolt che, se ricordo giusto, aveva il pilota in una specie di "uovo" d'acciaio

Non mi consta che il P-47 Thunderbolt fosse dotato di tale struttura di protezione, anche se le sue generose dimensioni avevano comunque permesso di incrementare oltre la norma il livello di blindatura dell'abitacolo e di dotare l'apparecchio di ulteriori protezioni nelle zone più vulnerabili. Le sue qualità di "incassatore" erano dovute più che altro alla struttura particolarmente robusta e massiccia (fu il più grosso e più pesante dei monoplani costruiti nel corso di tutta la seconda guerra mondiale) che gli permetteva quindi di continuare a volare anche dopo aver subito notevoli danni di combattimento. Teniamo presente che tre quarti della fusoliera del Thunderbolt erano occupati dall'enorme apparato del turbocompressore e che le grosse dimensioni del motore radiale contribuivano in un certo modo alla protezione complessiva dell'abitacolo, specialmente nel settore frontale.

Un aereo costruito attorno ad una vera e propria "vasca" blindata fu invece l'Ilyushin Il-2 Sturmovik sovietico, ma si trattava di un apparecchio realizzato appositamente per l'attacco al suolo e il supporto a bassa quota, nella quale quindi si era già tenuta presente in fase di progetto la necessità di dover affrontare la pesante reazione antiaerea avversaria e di dover di conseguenza proteggere adeguatamente l'equipaggio dal fuoco nemico.

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Edited by rip-stop - 23/3/2021, 16:47
 
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view post Posted on 23/3/2021, 11:20

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CITAZIONE (niemand @ 22/3/2021, 10:59) 
...Mi viene in mente uno degli assi della nostra aviazione (RA e ANR), Gorrini, (che di B17 e B 24 ne buttò giù più di uno) che in una famosa intervista ( leggibile per es. qui www.worldwar2.it/intervista-luigi-gorrini.html) disse che cercava sempre di NON sparare alla cabina dove stava il pilota, ma cercava di sparare sull'aero, alla macchina, e non mitragliava chi si buttava col paracadute, e al nemico abbattuto nel deserto buttava la borraccia.
Altri Uomini.

Pregevolissime le affermazioni di Gorrini. Quanto all'intenzione di non sparare sulla cabina del pilota ritengo che nei pochissimi secondi, o frazioni di secondo, nel quale un aereo nemico viene inquadrato nel mirino del proprio apparecchio sia pressochè umanamente impossibile decidere dove o come sparare... Si guardino a tale proposito gli innumerevoli filmati dei duelli aerei della seconda guerra mondiale e si noterà come i proiettili, volando a seicento chilometri orari, picchiando, cabrando, virando, manovrando nel cielo ad accelerazioni impossibili,
vanno dove pare loro di andare e non dove si ha compassionalmente intenzione che vadano.

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view post Posted on 23/3/2021, 12:29
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CITAZIONE (rip-stop @ 23/3/2021, 11:20) 
CITAZIONE (niemand @ 22/3/2021, 10:59) 
...Mi viene in mente uno degli assi della nostra aviazione (RA e ANR), Gorrini, (che di B17 e B 24 ne buttò giù più di uno) che in una famosa intervista ( leggibile per es. qui www.worldwar2.it/intervista-luigi-gorrini.html) disse che cercava sempre di NON sparare alla cabina dove stava il pilota, ma cercava di sparare sull'aero, alla macchina, e non mitragliava chi si buttava col paracadute, e al nemico abbattuto nel deserto buttava la borraccia.
Altri Uomini.

Pregevolissime le affermazioni di Gorrini. Quanto all'intenzione di non sparare sulla cabina del pilota ritengo che nei pochissimi secondi, o frazioni di secondo, nel quale un aereo nemico viene inquadrato nel mirino del proprio apparecchio sia pressochè umanamente impossibile decidere dove o come sparare... Si guardino a tale proposito gli innumerevoli filmati dei duelli aerei della seconda guerra mondiale e si noterà come i proiettili, volando a seicento chilometri orari, picchiando, cabrando, virando, manovrando nel cielo ad accelerazioni impossibili,
vanno dove pare loro di andare e non dove si ha compassionalmente intenzione che vadano.

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Stessa affermazione che volevo confutare anche io, sei arrivato prima.
 
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view post Posted on 23/3/2021, 15:07

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L'affermazione di Gorrini era condivisa da parecchi piloti appartenenti ad entrambi gli opposti schieramenti, perchè i piloti, e specialmente i piloti da caccia, si sa, sono gente un po' speciale che si è sempre sentita parte di una ristretta comunità di uomini, e di soldati, fuori dall'ordinario. Vigeva quindi tra buona parte di loro una specie di "solidarietà di casta" e più che nemici, essi si affrontavano nei cieli in un certo qual modo come rivali. Ma nel pieno di un combattimento aereo era del tutto impossibile mettere in pratica certi propositi "umanitari": nel pieno di un combattimento aereo le uniche regole che vigevano erano quelle della sopravvivenza, e ciò valeva per i più bravi come per i meno bravi, per gli assi come per i novellini. Se affrontavi un B-17 o un B-24, che magari volava i formazione con decine se non centinaia di apparecchi consimili che sparavano con tutte le armi erigendo davanti a te un vero e proprio muro di fuoco, e in più marcato a vista da un nugolo di famelici caccia di scorta, io sinceramente credo che non si avesse il tempo in fase di attacco di scegliere se colpire il motore interno di destra o il motore esterno di sinistra, l'estremità dell'ala piuttosto che la cabina di pilotaggio: ti tuffavi contro il primo apparecchio che inquadravi nel collimatore, magari quello più sfortunato, che era rimasto indietro nella formazione per qualche problema o avaria, e che quindi restava più esposto e più indifeso rispetto a tutti gli altri, quindi davi tutta manetta al motore e arrivato a portata tiro (a volte poche decine di metri dalla preda) scaricavi la tua raffica augurandoti che almeno qualcuno dei tuoi colpi riuscisse a centrare il bersaglio, cosa nient'affatto scontata; dopo di che sfrecciavi via come se avessi il diavolo alle calcagna e se ti era possibile riguadagnavi quota per compiere un secondo passaggio, sempre che ti fossero avanzate munizioni sufficienti, che non ti si fossero inceppate le armi, che il tuo motore non si fosse piantato per il fuorigiri e che un Mustang, un Lightning e un Thunderbolt della caccia scorta non ti si fosse nel frattempo appiccicato alle chiappe per eliminarti definitivamente dalla partita. Le parole di Gorrini fanno onore all'uomo e al soldato, ma forse si trattava solo di cavalleresche intenzioni che era poi impossibile mettere in atto nella cruda e implacabile realtà delle cose.

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Edited by rip-stop - 23/3/2021, 16:51
 
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view post Posted on 23/3/2021, 17:33
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CITAZIONE (rip-stop @ 23/3/2021, 09:25) 
(..) Teniamo presente che sullo Spitfire la protezione del pilota era comunque limitata alla piastra di protezione montata posteriormente al seggiolino. Per quanto riguarda il tettuccio, solo il parabrezza anteriore era provvisto di un robusto vetro antiproiettile (che doveva comunque essere di ottima qualità per eliminare effetti distorsivi nella visione del pilota).
(..)
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Tornando al ns. aereo (in particolare alla "corazzatura"), a suo tempo avevo letto (? forse in military.wikia.org/ Supermarine_Spitfire?) che oltre al parabrezza blindato e alla piastra corazzata del seggiolino (33 kg.), nel Mk. V il peso delle corazzature saliva a 58 kg. e nel type 353 Mk.V con ala "C" e blindature estese anche alle munizioni dei cannoni, addirittura al notevole peso di 87. Così lessi, così riporto...

saluti ;)
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view post Posted on 24/3/2021, 08:43

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CITAZIONE (niemand @ 23/3/2021, 17:33) 
CITAZIONE (rip-stop @ 23/3/2021, 09:25) 
(..) Teniamo presente che sullo Spitfire la protezione del pilota era comunque limitata alla piastra di protezione montata posteriormente al seggiolino. Per quanto riguarda il tettuccio, solo il parabrezza anteriore era provvisto di un robusto vetro antiproiettile (che doveva comunque essere di ottima qualità per eliminare effetti distorsivi nella visione del pilota).
(..)
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Tornando al ns. aereo (in particolare alla "corazzatura"), a suo tempo avevo letto (? forse in military.wikia.org/ Supermarine_Spitfire?) che oltre al parabrezza blindato e alla piastra corazzata del seggiolino (33 kg.), nel Mk. V il peso delle corazzature saliva a 58 kg. e nel type 353 Mk.V con ala "C" e blindature estese anche alle munizioni dei cannoni, addirittura al notevole peso di 87. Così lessi, così riporto...

saluti ;)
niemand

Grazie per la nota, dovrei verificare più approfonditamente. Lo Spitfire è stato costruito in un'ampia serie di varianti e di sottovarianti (mi pare oltre una quarantina) e la produzione era suddivisa tra diversi stabilimenti. Di ali ne furono fabbricate diverse tipologie, differenti tra loro non solo per l'armamento ma anche, per esempio, per avere le estremità tronche o allungate a seconda dell'impiego del velivolo a bassa o alta quota. Non posseggo libri o pubblicazioni così dettagliati sui particolari costruttivi delle diverse varianti dello "Spit", comunque riguardo alle blindature aggiuntive mi informo. ;)

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Edited by rip-stop - 24/3/2021, 09:14
 
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view post Posted on 25/3/2021, 10:52


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Ecco il dettaglio dal Registro delle Operazioni del 238 th Squadron.
Le coordinate 0.5374 corrispondono a vO5374 secondo la North Italian British Grid, ovvero Latitude : 44° 36' 49'' N
Longitude : 8° 21' 32'' E

jpg
 
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view post Posted on 25/3/2021, 12:10
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Ecco la "grid" o griglia utilizzata dagli inglesi:

Foto_26_-_Grid

Può essere interessante scoprire che l'origine non è militare ma fu inventata per ricerche minerarie.
 
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view post Posted on 25/3/2021, 13:18
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Tornando sulla volontà o meno di sparare, posso dire la mia.

Sono stato fortunato anzi fortunatissimo, nell'arco della mia carriera mi sono trovato almeno tre volte in situazione di alto rischio.

In queste situazioni ho esploso 14 colpi con la pistola mitragliatrice M12, nella seconda 7 con la mia arma preferita ovvero una Beretta 51 mentre nella terza 5 con una gran bella pistola ovvero una Beretta modello 92FS.

Mi è andata bene, anzi molto bene e sotto sotto sono molto contento; ho certificato e dimostrato "sul campo" di essere un pessimo tiratore.

Ma in verità ero un ottimo tiratore soprattutto con la pistola mitragliatrice e discreto con le altre armi in dotazione ed allora cosa mi è successo?

Sorpresa, timore e non di ultimo l'ansia e la paura.

Le situazioni ad alto rischio non sono pianificate a tavolino, ti capitano punto e basta.

Nell'arco di pochi decimi di secondo devi comprendere la situazione ovvero distinguere il bene dal male.

In ballo c'è la tua vita, la tua famiglia, i tuoi affetti e le cose a te care.

In un attimo che può durare al massimo una decina di secondi tutto questo si volatizza, sia nel bene che nel male e credetimi in quelle situazioni non si gioca.

Ben capisco cosa prova il pilota, il soldato, il marinaio e aggiungo anche gli appartenenti alle forze dell'ordine che quotidianamente fanno il loro lavoro, qualche volta anche "sporco", ma è la professione che è stata scelta con tutta la consapevolezza o l'incoscienza della gioventù.

Provate ad immaginare un soggetto che dopo aver provocato delle gravissime lesioni alla moglie, al vostro arrivo si presenti insanguinato e munito di un lungo coltello e che come vi vede si scaglia violentemente contro.

Cosa fate?

A voi la parola
 
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view post Posted on 25/3/2021, 13:31

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Suppongo che un combattimento aereo presenti caratteristiche diverse, anche dal punto di vista psicologico, da un confronto vis a vis con un'eventuale aggressore, anche se il livello di adrenalina dev'essere ugualmente altissimo... In ogni modo ciò che mi ha più colpito leggendo qua e la i vari resoconti dei piloti di caccia era come la riserva di munizioni a bordo di un aereo monoposto fosse estremamente scarsa, in grado di assicurare praticamente solo pochi secondi di fuoco continuato. Le armi poi erano sottoposte a svariati inconvenienti e gli inceppamenti erano comunissimi. I piloti più abili, gli assi della caccia, erano quelli dotati spesso della vista più acuta, dei riflessi più pronti e della capacità di valutare a colpo d'occhio l'angolo di deflessione dei proiettili per colpire il bersaglio con raffiche brevissime e perfettamente centrate, risparmiando così munizioni preziose per gli ingaggi successivi. Abbattere l'aereo nemico non era quindi come sparare mirando a una sagoma in poligono ma piuttosto, se dovessimo fare un paragone sportivo, come tirare al piattello. Come ha detto giustamente Valore Militare, la decisione di sparare o di non sparare veniva presa quasi d'istinto, in brevissime frazioni di secondo, e ciò faceva molto spesso la differenza tra la vita o la morte, la propria o quella dell'avversario.

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view post Posted on 25/3/2021, 13:54
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CITAZIONE (FaustoQ @ 25/3/2021, 10:52) 
Ecco il dettaglio dal Registro delle Operazioni del 238 th Squadron.
Le coordinate 0.5374 corrispondono a vO5374 secondo la North Italian British Grid, ovvero Latitude : 44° 36' 49'' N
Longitude : 8° 21' 32'' E
(..)

Grazie per le preziose informazioni. :b: ;)
All’epoca avevo ricostruito dove si trovavano i registri del 238 squadrone ai National archives. Ma avevo soprasseduto sia per la difficoltà di trovare un referente in Inghilterra, sia anche, diciamolo, per motivi di costo.
Ora queste tue preziose informazioni arricchiscono il quadro, compreso il nome del pilota dell’altro aereo, Donald Hindle McBurnie (ne ho già scaricato il fascicolo: in Africa aveva totalizzato 5 vittorie "e mezzo", compreso un Macchi) e le caratteristiche della missione, compreso l’elenco dei bersagli colpiti, tra i quali spiccano tre " horse drawn vehicles" e due "small car" (!) destroyed, oltre ovviamente alla locomotiva.
Non sono però riuscito a leggere perfettamente alcune parole e a sciogliere alcuni acronimi nel testo del registro: se RECCE significa ricognizione ( fin qui ci arrivo..) e A/A probabilmente è “fuoco antiaereo”, M/T cosa sono? Moto trasporti? E i 13(?) tonner (se leggo bene? ) danneggiati, cosa sono? E 1 15 cwt danneggiati a cosa corrispondono? (In questi casi www.acronymfinder.com/Military-and-Government/CWT.html non mi è stato di grande aiuto: non penso che Combat Weather Team o Combat Weapons Team siano molto pertinenti..).
Quanto all’aereo di Lee, A/C i cui pezzi sono stati visti a terra, cosa è? L’aereo? E la staff car mitragliata da Lee, cosa è? Un’auto dello staff?
Help, Help...
Purtroppo sono completamente all’oscuro del significato di queste sigle/ termini usati.

In ogni caso grazie ancora.

Le coordinate sono abbastanza precise.

P.S. Vorrei integrare il mio post sul blog con queste nuove informazioni.
Posso utilizzarle (fotocopia registro compresa)?
Ovviamente se mi mandi (via messaggio personale) il tuo nome, lo citerei come fonte di questi dati.
Grazie ancora.

Saluti
niemand

Edited by niemand - 26/3/2021, 05:23
 
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view post Posted on 25/3/2021, 15:48
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M/T = motor transport veicoli a motore;
- 13 (o forse 15??) tonner e 15 cwt sono classi di veicoli: il 15 cwt (circa 750 kg) è un camioncino della portata di un odierno pick up tipo Fiorino mentre l'altro un veicolo di una classe leggermente superiore (circa 1500 kg);
- Staff car un veicolo per trasporto personale militare di rango elevato (e, d'altra parte, non è che all'epoca molti potessero circolare a proprio piacere).
- Horse drawn wehicles sono carri trainati da cavalli;
- Small car: piccoli veicoli, immaginiamoci delle Topolino o simili;

Tutto frutto delle mie frequentazioni nel settore dei veicoli e della pubblicstica in inglese.

Dimenticavo: A/C = air craft, quindi "aereo"
 
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view post Posted on 25/3/2021, 15:52
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Grazie.
Fino ai carri a cavalli, le smart e l' auto x lo staff c'ero arrivato, ma il resto era buio. Si impara sempre.

saluti
niemand

Edited by niemand - 25/3/2021, 17:21
 
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