Sarà rimasto contento?, ....., a voi la parola

Non solo contento,anzi contentissimo praticamente ho fatto tutta l'autostrada a due metri dal suolo,il pezzo non è bello ma un opera d'arte.
Comunque caro mio conoscendoti e conoscendo la tua tenacia vedrai che la collezione la porti a casa.
Ti ho sempre detto che la tua collezione monocromatica l'ho sempre considerata di una monotonia assurda,mentre da parte mia considerandomi un raccoglitore seriale un giorno o l'altro mi vedrete sicuramente come protagonista in una puntata di " Sepolti in casa ".

Per quanto riguarda l'acquisto fatto da te a cui la foto non rende giustizia conto di aprire un topic il prima possibile.

Un cordiale saluto Marino

Se ci sono armi e gli anni avanzano ci sono problemi.... anche con parenti idonei per lasciare la propria collezione.
A volte "modificare" il proprio indirizzo collezionistico è dovuto alla necessità di non creare rogne agli eredi.

Considerazioni amare.... è il viaggio che volge al termine!
Ma io ancora non riesco a rassegnarmi.
Il pensiero di abbandonare mi ha sfiorato, ma l'ho scacciato subito.
Sono sempre in cerca di pezzi, armi soprattutto, che escono dalle cantine o vengono destinati al macero ed io tento di salvarne qualcuno...
Per quando sarà..... Lascerò istruzioni ai famigliari per evitare la distruzione o la dispersione di quanto affannosamente raccolto.
Ma per ora rifiuto l'idea e persevero...
Certo che prima o poi il problema si presenterà, ma intanto va bene così.
Buona serata a tutti
Gianni

Io ho 63 anni, sono figlio e nipote di collezionisti.

Mio nonno paterno fu collezionista di armi antiche ed armature; la sua collezione subì un duro colpo a causa dei bombardamenti che sconvolsero Torino tra il 1944 ed il 1945, cui si aggiunsero le spoliazioni (furti e saccheggi, per dirla tutta) a seguito della "liberazione".

Mio padre, dopo la prigionia, "riprese" la collezione, ritrovando pezzi appartenuti a suo padre ed aggiungendone di suo e fu uno dei fondatori dell'Accademia di San Marciano, che tantissimo diede all'oplologia.

Quando mio papà morì, nel 2008, dovetti subire ogni sorta di pressione e financo vere angherìe, per il semplice passaggio ereditario della collezione. Io "resistetti" ed in qualche caso, reagii anche con durezza, vedendo violati i miei diritti. Violati da coloro nei quali io confidavo quale Cittadino, per la tutela della sicurezza pubblica.

"Resistenza" premiata infine, allorché incontrai un funzionario che riconobbe ogni mio diritto e si scusò per quanto dovetti passare per far valere -appunto- il mio diritto.

Ma ne è valsa la pena, perché quella collezione mi divenne ancor più preziosa moralmente e vedo che la amano anche i miei figli, ancorché molto giovani.

Inoltre, ormai da 45 anni, colleziono ordini e decorazioni della ex monarchia austriaca e sono felice di ciò che ho messo assieme, felice anche di aver partecipato alle vendite che dissolsero la collezione dell'indimenticato Prof. Fattovich, acquistando miratamente -pur con sacrificio- quei pezzi che per me avevano un grande significato in ricordo della nostra conoscenza e dell'amicizia di cui mi onorò.

Pezzi ove le descrizioni di catalogo, brevi per necessità, omisero dettagli fondamentali circa la provenienza ed altro.
Che ne sarà della mia collezione? Non lo so, perché è tuttora il mio hobby ed il "progetto culturale" della mia vita.

I miei figli vorranno continuare? Bene.
Non avranno interesse? Va bene lo stesso: vorrà dire che, con le parole di von Heyden, la mia collezione, tutta già pur accuratamente catalogata, verrà dispersa, "continuando a vivere" nelle collezioni ove i singoli pezzi confluiranno.

È la vita. Ed una collezione non è giusto che muoia col suo proprietario o finisca magari dimenticata, nei depositi di un museo. Essa deve continuare a vivere. Essa deve essere alimento e linfa di future collezioni.

Ragione questa per me fondamentale, affinché il collezionismo non muoia.

Edited by Elmar Lang - 13/5/2021, 10:06