"Il cattivo poeta".

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view post Posted on 23/5/2021, 20:13
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Oggi pomeriggio,per la prima volta dall'inizio della pandemia sono andato al cinema.
Sette persone in sala,io seduto con tre intere file di poltrone vuote tutto intorno a me ( distanziamento perfetto).
Sono andato a vedere "Il cattivo poeta",un film sugli ultimi anni di D'Annunzio al Vittoriale.

Il giovane Federale di Brescia,Giovanni Comini (realmente esistito),viene inviato al Vittoriale dal segretario del partito Achille Starace con la scusa di aiutare il Poeta per le necessità della grande dimora,in realtà per spiare D'Annunzio,sempre più critico verso il regime e sopratutto ostile all'avvicinamento tra Italia e Germania nazista.

D'Annunzio è uno straordinario Sergio Castellitto; non interpreta D'Annunzio, E' Gabriele D'Annunzio.
Il film è girato in gran parte al Vittoriale,un set incredibile.

Il costumsta del film è bravissimo; si vede che si è studiato sia le foto del poeta,che il suo guardaroba di uniformi ed abiti,custodito al Vittoriale (su cui anni fa uscì una bella pubblicazione).

Difetti?
Una ricostruzione a mio avviso eccessivamente cupa dell'Italia di quegli anni; si il fascismo c'era e cominciava ad essere soffocante nella sua smania di cambiare gli Italiani,ma il clima non era così cupo e plumbeo negli anni del consenso.

Altro difetto del film è un errore storico.
Vengono mostrati i fascisti del partito,dare la caccia a dissidenti,ed addirittura torturarne uno nelle segrete della casa del fascio di Brescia.
Ora,la cosa è assurda; da quando il fascismo si istituzionalizzò,non c'erano più squadracce.
Il partito era un corpaccione burocratico, e la repressione dell'antifascismo era compito della squadra politica della Polizia e della famigerata OVRA,che peraltro agiva in modo piuttosto sornione.
Il malcapitato nelle mani della squadraccia,è un professore reo di aver raccontato una barzelletta sul regime e di avere incontrato degli amici antifascisti a Milano.
Assurdo in un periodo in cui TUTTI raccontavano barzellette sul regime e sui gerarchi (in primo luogo gli stessi gerarchi).
Nella realtà al massimo,ma propio al massimo il professore sarebbe stato convocato per un cicchetto da qualche segretario politico,o da un Commissario di PS per una chiaccherata a quattr'occhi.
Nei casi più gravi c'era il confino..ma certo non per delle barzellette.
Nel film quel disgraziato viene picchiato da due "squadristi" ( nel 1937 ??) che lo torturano in stile Cile di Pinochet.

Questi sono i soli punti deboli di un film che peralltro vale la pena di essere visto,se non altro per la magistrale interpretazione di Castellitto,per i costumi e per le location (bellissimi anche i palazzi "fascisti").

La figura di D'Annunzio è ampiamente rivalutata,a discapito del titolo,"Il cattivo poeta",che in realtà è polemico propio nei confronti di chi lo considera "cattivo",come poeta e come figura storica.

Si fa anche capire,sul finale,che probabilmente l'Immaginifico fu aiutato ad affrettare la fine da forniture generose di Cocaina e forse anche dalla manina avvelenatrice di una "governante" del poeta,in combutta con un altro dei guardiani di D'Annunzio,il Prefetto Rizzo.
L'Immaginifico infatti,sempre più antitedesco avrebbe dovuto pronunciare un discorso a Roma per la sua nomina a Presidente dell'Accademia d'Italia (subentrando all'amico Guglielmo Marconi,sppena deceduto), un discorso che si temeva avrebbe potuto contenere accenni antitedeschi.



Edited by carpu - 23/5/2021, 21:49
 
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view post Posted on 23/5/2021, 21:16


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Grazie per la tua recensione Carpu.
Non appena mi sarò abituato all’idea di tornare al cinema :woot: , questa pellicola sarà la prima della mia lista.
Ho letto di recente un‘intervista sul film a Giordano Bruno Guerri che stimo in modo particolare e i suoi commenti mi avevano molto ispirato alla visione dell’opera.
A risentirci a dopo la visione.
Giorgio
 
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view post Posted on 23/5/2021, 21:38
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La mia opinione personale è che per quanto i vizietti di Gabriellino non mi stiano bene, se avesse potuto prendere la volata ed il potere lui, invece di Benito, forse la storia Italiana avrebbe avuto un percorso meno infelice.
forse addirittura non sarebbe entrata in guerra, con le considerazioni del caso
 
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view post Posted on 24/5/2021, 08:46

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Grazie per l'ottima recensione, Carpu. Avevo già segnalato questo film appena ne era stata annunciata l'uscita (poi stoppata dal lockdown). Concordo con le tue osservazioni riguardo l'antistoricità di certe sequenze. Quanto all'intervento di Lupo, non credo che il Vate avrebbe mai accettato di essere capo del governo... una volta saziato il suo incommensurabile narcisismo con tale incarico, poi se ne sarebbe disinnamorato immediatamente! Perseguiva un ideale di vita eccessivamente eroico ed estetico per sopportare di rimanere invischiato negli sterminati pantani della politica e nei sordidi intrighi di palazzo. E poi a lui non interessava veramente quel tipo di potere... Anche per quello, molto probabilmente, Gabriele d'Annunzio destestava il fascismo e i fascisti, la maggior parte dei quali, dietro l'apparenza smargiassa e incendiaria, ambiva in realtà solo alla poltrona e al cadreghino, e il fascismo e i fascisti lo ricambiavano con la medesima antipatia.

RIP-STOP
 
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view post Posted on 24/5/2021, 09:00


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Dopo aver letto il post di carpu aspettero' che lo trasmettano in tv sicuramente.
 
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CITAZIONE (rip-stop @ 24/5/2021, 09:46) 
Grazie per l'ottima recensione, Carpu. Avevo già segnalato questo film appena ne era stata annunciata l'uscita (poi stoppata dal lockdown). Concordo con le tue osservazioni riguardo l'antistoricità di certe sequenze. Quanto all'intervento di Lupo, non credo che il Vate avrebbe mai accettato di essere capo del governo... una volta saziato il suo incommensurabile narcisismo con tale incarico, poi se ne sarebbe disinnamorato immediatamente! Perseguiva un ideale di vita eccessivamente eroico ed estetico per sopportare di rimanere invischiato negli sterminati pantani della politica e nei sordidi intrighi di palazzo. E poi a lui non interessava veramente quel tipo di potere... Anche per quello, molto probabilmente, Gabriele d'Annunzio destestava il fascismo e i fascisti, la maggior parte dei quali, dietro l'apparenza smargiassa e incendiaria, ambiva in realtà solo alla poltrona e al cadreghino, e il fascismo e i fascisti lo ricambiavano con la medesima antipatia.
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Probabilmente è proprio così.
Ma a me sarebbe bastato un ridimensionamento del fascismo e il tempo di rimettersi in carreggiata alla nostra povera Italia
 
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view post Posted on 24/5/2021, 10:55


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Non penso che guarderò questo film.

Purtroppo la recensione di Carpu conferma quello che temevo: antistoricità e ideologizzazione degli eventi storici e del personaggio. Vi pare poco? Se devo vedere delle uniformi o una meravigliosa ambientazione non è meglio andare a rivisitare Il Vittoriale degli Italiani e vedere direttamente oggetti e luoghi?

Per 60 circa ci hanno raccontato che D'Annunzio era un fascista e, dunque, un personaggio cattivo, anche moralmente. A scuola, alcuni insegnanti provvedevano - con le scuse più varie - ad espungerlo dal programma.

Di recente si sono accorti che "forse" è il più grande poeta italiano del '900 ed è un personaggio storicamente incredibile.

Ergo: oggi per ragioni ideologiche non può più essere fascista, ma deve diventare antifascista, addirittura comunista, perchè no?

Il relativismo che caratterizza la nostra epoca ha numerosi alfieri: non ultimo Guerri.

Beati coloro che sanno cosa pensavano i fascisti di D'Annunzio e cosa pensava lui di loro.

Beati coloro che sanno cosa avrebbe detto D'Annunzio in un discorso mai pronunciato.

Beati coloro che ...
 
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view post Posted on 24/5/2021, 12:22


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CITAZIONE (RiddickR @ 24/5/2021, 11:55) 
Non penso che guarderò questo film.

Purtroppo la recensione di Carpu conferma quello che temevo: antistoricità e ideologizzazione degli eventi storici e del personaggio. Vi pare poco? Se devo vedere delle uniformi o una meravigliosa ambientazione non è meglio andare a rivisitare Il Vittoriale degli Italiani e vedere direttamente oggetti e luoghi?

Per 60 circa ci hanno raccontato che D'Annunzio era un fascista e, dunque, un personaggio cattivo, anche moralmente. A scuola, alcuni insegnanti provvedevano - con le scuse più varie - ad espungerlo dal programma.

Di recente si sono accorti che "forse" è il più grande poeta italiano del '900 ed è un personaggio storicamente incredibile.

Ergo: oggi per ragioni ideologiche non può più essere fascista, ma deve diventare antifascista, addirittura comunista, perchè no?

Il relativismo che caratterizza la nostra epoca ha numerosi alfieri: non ultimo Guerri.

Beati coloro che sanno cosa pensavano i fascisti di D'Annunzio e cosa pensava lui di loro.

Beati coloro che sanno cosa avrebbe detto D'Annunzio in un discorso mai pronunciato.

Beati coloro che ...

Post coraggioso !
Concordo su tutto.

Aggiungo che D'Annunzio è stato un eroe della IGM mondiale, fautore dell'orgoglio italiano.
 
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view post Posted on 24/5/2021, 13:16
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"da quando il fascismo si istituzionalizzò,non c'erano più squadracce"

Forse sulla carta, ma la realtà credo sia un'altra.
 
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view post Posted on 24/5/2021, 18:55
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CITAZIONE (lupo volante @ 24/5/2021, 10:05) 
Probabilmente è proprio così.
Ma a me sarebbe bastato un ridimensionamento del fascismo e il tempo di rimettersi in carreggiata alla nostra povera Italia

Uno dei tanti attentati a Mussolini,tra i tardi anni 20 ed i primi anni 30, che va a segno,e poi Federzoni o Grandi come Primo Ministro.
Non c'era bisogno dell'Immaginifico (che probabilmente avrebbe combinato pasticci su pasticci in quel ruolo; l'Italia non era Fiume).


CITAZIONE (RiddickR @ 24/5/2021, 11:55) 
Non penso che guarderò questo film.

Purtroppo la recensione di Carpu conferma quello che temevo: antistoricità e ideologizzazione degli eventi storici e del personaggio. Vi pare poco? Se devo vedere delle uniformi o una meravigliosa ambientazione non è meglio andare a rivisitare Il Vittoriale degli Italiani e vedere direttamente oggetti e luoghi?

Per 60 circa ci hanno raccontato che D'Annunzio era un fascista e, dunque, un personaggio cattivo, anche moralmente. A scuola, alcuni insegnanti provvedevano - con le scuse più varie - ad espungerlo dal programma.

Di recente si sono accorti che "forse" è il più grande poeta italiano del '900 ed è un personaggio storicamente incredibile.

Ergo: oggi per ragioni ideologiche non può più essere fascista, ma deve diventare antifascista, addirittura comunista, perchè no?

Il relativismo che caratterizza la nostra epoca ha numerosi alfieri: non ultimo Guerri.

Beati coloro che sanno cosa pensavano i fascisti di D'Annunzio e cosa pensava lui di loro.

Beati coloro che sanno cosa avrebbe detto D'Annunzio in un discorso mai pronunciato.

Beati coloro che ...

Allora..

Si,il film paga pegno all'antifascismo,nel senso che calca la mano (cadendo nell'antistoricità),quando per essere autenticamente antifascisti bastava raccontare le cose così come erano.

Per il resto è vero che D'Annunzio detestava Hitler ed il nazismo,e vedeva ( l'orbo veggente) nell'alleanza con la Germania la futura rovina dell'Italia.

E' vero che cercò di mettere in guardia Mussolini (inascoltato).

E' vero che il Poeta guardava al fascismo con crescente fastidio ("le camice sordide"...che peraltro gli mollavano fior di quattrini per farlo stare buono).

E' vero che fosse tenuto d'occhio,e che sempre per farlo stare buono,favorivano la sua passione per "la polvere folle" e per le "badesse",ossia compiacenti ragazzotte.

E' vero che una volta nominato Presidente dell'Accademia d'Italia a Roma si temeva quel che D'Annunzio avrebbe potuto dire nel discorso inaugurale...solo che il timore non era per eventuali sparate antitedesche,ma per accenti antiJugoslavi.
Il Poeta infatti era ancora fissato col suo vecchio pallino dell'espansione in Adriatico,e vedeva di cattivo occhio una certa politica di appeasement Mussoliniano con la Jugoslavia.

Al netto dell'episodio (assurdo storicamente) del pestaggio del povero Professore nella casa del fascio (ripeto,nella realtà avrebbe anche potuto perdere il posto di lavoro,o magari finire al confino,anche se quasi certamente tutto si sarebbe risolto con un discorsetto di "avvertimento",dai toni verbali più o meno amichevoli o più o meno rudi a secondo dell'interlocutore),il film vale la pena di essere visto.
E' un buon film,dalle atmosfere molto affascinanti (bellissima anche la sequenza di Mussolini reduce dal viaggio in Germania,accolto alla stazione di Brescia,con D'Annunzio che cerca inutilmente di parlargli).

Edited by carpu - 25/5/2021, 09:42
 
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view post Posted on 24/5/2021, 19:31
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CITAZIONE (Cleombroto @ 24/5/2021, 14:16) 
"da quando il fascismo si istituzionalizzò,non c'erano più squadracce"

Forse sulla carta, ma la realtà credo sia un'altra.

Ci sono stati episodi..
Per esempio a Capri, il Federale del posto prese a schiaffi un Principe Napoletano perchè aveva parlato bene della Francia.
Convocarono il malcapitato nella casa del fascio dell'isola per chiedergli conto,quello protestò è volò il malrovescio.
Il Principe finì poi al confino.

A Firenze stava finendo male tra fascisti e Vigili Urbani,per una lite su un autobus.
Poi il Prefetto sistemò tutto ed avvenne la riconciliazione.

Dovunque accadevano questi episodi in genere era per la presenza di fanatici,spesso ex squadristi,tutta gente che poi in massima parte aderì alla RSI.

Tuttavia erano episodi,nel senso che non appena divenne regime il fascismo volle normalizzare,passando come il restauratore dell'ordine.

Vi sono casi molto più numerosi di fascisti "intransigenti" caduti in disgrazia durante gli anni del consenso perchè avevano creato casino,entrando spesso in contrasto con il Prefetto,i Carabinieri,o i notabili locali.

Per la repressione dell'antifascismo negli anni 30,c'era la squadra politica della Polizia,l'Ovra,e pure i Carabinieri.
Certi pestaggi,frequenti durante lo squadrismo e che sarebbero tornati ai tempi di Salò non erano più in uso.

Un antifascista poteva perdere il posto di lavoro,subire sanzioni nel caso avesse un impiego pubblico,finire al confino o addirittura in carcere: escludo che nel 1937 potesse essere torturato in una casa del fascio.

Basta raccontare la realtà così come era per fare del buon antifascismo; calcare la mano anche per "fini artistici" non rende un buon servizio alla storia.
 
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view post Posted on 25/5/2021, 08:12

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Bè, Mussolini definì D'Annunzio "un bambinone, e un bambinone che comincia a costare caro.". Non escludo che i due uomini provassero una certa stima l'uno per l'altro, ma provenivano da mondi troppo lontani, troppo diversi per intendersi tra di loro veramente; uno un finsissimo esteta, un intellettuale, un poeta di enorme talento, tutto intento a plasmare la propria esistenza come una forma d'opera d'arte sospesa tra l'apollineo e il dionisiaco, nonchè abilissimo "influencer" e maestro nell'attirare l'attenzione si di sè delle masse; l'altro un maestro di campagna, dai torbidi trascorsi socialisti e rivoluzionari, poi transitato al giornalismo per sbarcare il lunario, poi rivelatosi uomo di grande scaltrezza politica, ma in seguito ipnotizzato dalla ricerca del potere e dalla costruzione di un culto della personalità scivolato in tragedia. Avevano gusti e obiettivi troppo diversi i due uomini. Condividevano probabilmente la stessa attrazione fatale per un narcisismo sconfinato, ma non vi era paragone, a livello intellettuale, tra i due.

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Edited by rip-stop - 25/5/2021, 09:27
 
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view post Posted on 25/5/2021, 08:21
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CITAZIONE (rip-stop @ 25/5/2021, 09:12) 
Bè, Mussolini definì D'Annunzio "un bambinone, e un bambinone che comincia a costare caro.". Non escludo che i due uomini provassero una certa stima l'uno per l'altro, ma provenivano da mondi troppo lontani, troppo diversi per intendersi tra di loro veramente; uno un finsissimo esteta, un intellettuale, un poeta di grandissimo talento, tutto intento a plasmare la propria esistenza come una forma d'opera d'arte sospesa tra l'apollineo e il dionisiaco, nonchè abilissimo "influencer" e maestro nell'attirare l'attenzione si di sè delle masse; l'altro un maestro di campagna, dai torbidi trascorsi socialisti e rivoluzionari, poi transitato al giornalismo per sbarcare il lunario, poi rivelatosi uomo di grande scaltrezza politica, ma in seguito ipnotizzato dalla ricerca del potere e dalla costruzione di un culto della personalità poi scivolato da commedia in tragedia. Avevano gusti troppo diversi i due uomini. Condividevano probabilmente la stessa attrazione fatale per un narcisismo sconfinato, ma non vi era paragone, a livello intellettuale, tra i due.
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e pensare che alla fine degli anni 10, il mio mitico nonno era stato messo in borghese per seguire i movimenti di quel tipo facinoroso che rispondeva al nome di Benito Mussolini...lui e suoi due colleghi che avrebbero preferito restare in uniforme a far la guardia a Palazzo Reale a Torino
 
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view post Posted on 26/5/2021, 12:28


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E' nei fatti che dal delitto Matteotti in poi (1924) non vi furono più significativi episodi di squadrismo almeno fino a guerra inoltrata (ma forse dovremmo dire fino all'8 settembre 1943).

Questo fu dovuto al processo di normalizzazione voluto da Mussolini che era essenzialmente un moderato (vi ricordate il patto di pacificazione con i socialisti per cercare di fermare le violenze di ambo le parti).

Le stesse vicende citate da Carpu (il Principe napoletano, la lite su un autobus) dimostrano che violenza non ce ne fu. Forse, se isoliamo il periodo 1924-1943 e lo confrontiamo con la storia repubblicana quest'ultima potrebbe risultare sia stata più violenta.

Gli stessi provvedimenti di polizia, quali controlli, perquisizioni e, nei casi più gravi, il confino, possono ritenersi misure applicate in casi limitati e ben lievi se messe in relazione all'epoca e a ciò che accadeva in altri paesi tra i quali USA, Francia e Inghilterra (ricordo, tanto per dire, il famoso caso Sacco-Vanzetti e prima ancora Giovanitti-Ettor-Caruso). Lo stesso famigerato Casellario politico non è una creazione fascista.

Venendo poi al dualismo Mussolini - D'Annunzio condivido il fatto che fossero due personaggi completamente diversi per storia, cultura, carattere, vocazione ecc.-

Furono però accumunati da alcune idee e battaglie che - tra il 1915 e la fine degli anni '30 - erano caratterizzanti politicamente: entrambi erano interventisti e nazionalisti.

Dall'altra parte si collocavano i senza-patria socialisti ed i liberal-conservatori.

Negli anni '20 queste distinzioni erano tutto.

Essi condividevano, a tacer d'altro, un vero e proprio culto per l'Italianità, intesa come storia, cultura, primato delle arti ecc.-

Il carteggio tra i due dimostra quantomeno che essi si rispettavano .

Come noto, l'ala intransigente del fascismo tra il '19 ed il '22 auspico' un intervento in politica di D'Annunzio. Addirittura Grandi e Marsich, che erano profondamente antiparlamentaristi (per non dire altro), proposero a D'Annunzio di diventare leader del nascente fascismo, consapevoli che gli italiani lo avrebbero seguito.

Lui non accettò mai per una ragione evidente (ma non ditela a Guerri altrimenti gli rovinate i libri): dopo Fiume egli stesso aveva capito di essere tutto meno che un politico ed un amministratore. Fiume gli era scappata di mano perchè non si addiceva alla sua indole mantenere ordine e fare regole.

Mussolini dal canto suo: era un politico ed un organizzatore, come la storia ha ben dimostrato.
 
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view post Posted on 26/5/2021, 13:10


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CITAZIONE (rip-stop @ 25/5/2021, 09:12) 
Bè, Mussolini definì D'Annunzio "un bambinone, e un bambinone che comincia a costare caro.". Non escludo che i due uomini provassero una certa stima l'uno per l'altro, ma provenivano da mondi troppo lontani, troppo diversi per intendersi tra di loro veramente; uno un finsissimo esteta, un intellettuale, un poeta di enorme talento, tutto intento a plasmare la propria esistenza come una forma d'opera d'arte sospesa tra l'apollineo e il dionisiaco, nonchè abilissimo "influencer" e maestro nell'attirare l'attenzione si di sè delle masse; l'altro un maestro di campagna, dai torbidi trascorsi socialisti e rivoluzionari, poi transitato al giornalismo per sbarcare il lunario, poi rivelatosi uomo di grande scaltrezza politica, ma in seguito ipnotizzato dalla ricerca del potere e dalla costruzione di un culto della personalità scivolato in tragedia. Avevano gusti e obiettivi troppo diversi i due uomini. Condividevano probabilmente la stessa attrazione fatale per un narcisismo sconfinato, ma non vi era paragone, a livello intellettuale, tra i due.

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Dirigere l'Avanti non lo definirei sbarcare il lunario! stiamo parlando dell'organo di stampa del partito socialista nei primi del '900! Dovremmo dire che Nenni, Bissolati, Saragat e Mazzali sbarcavano anch'essi il lunario quando lo dirigevano?

Si trattava di un incarico molto prestigioso che peraltro svolse con notevole successo visto raddoppiò le vendite del giornale. Tanto per dire il suo predecessore all'Avanti aveva lasciato l'incarico per diventare segretario del partito socialista, nel quale, lo stesso Mussolini godeva di un ottima reputazione.
 
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