CITAZIONE (64adriano @ 26/6/2021, 10:40)
Resto molto dubbioso...il ricorso all'attribuzione alla "co-belligeranza" o all'AFIS quando si vede qualcosa di "strano" e un po' coloniale...mi ricorda molto quanto fanno alcuni commercianti che vogliono far passare per buoni certi artefatti un po' fuori dei canoni, giocando sulla presunta nebulosità di questi periodi poco indagati o conosciuti...
Caro Adriano, se non sapessi di avere a che fare con una persona rispettosa e cordiale oltre che competente, quale sei tu, penso che una risposta del genere l'avrei presa come offensiva: non devo vendere nulla, l'oggetto non è mio, nessuno ha parlato di valore economico. Stiamo cercando di capire cosa potrebbe essere questo strano oggetto, che sicuramente sfugge ai canoni del Regio Esercito ante-1944 (esclusa la parentesi spagnola, ma quella è altra cosa), e quindi stiamo facendo ipotesi ben specificando che tali rimangono. Che poi i periodi da te citati siano poco indagati o conosciuti è un dato di fatto, non lo stabilisco di certo io oggi.
Giusto a titolo di esempio, siccome "certi artefatti" ne ho potuti maneggiare a decine in oltre 45 anni di ricerche, studi e collezionismo, ne propongo alcuni:
Tenente colonnello Giovannino Aloisi, comandante il deposito d'artiglieria della 14a divisione fanteria "Ferrara":
fante sconosciuto della divisione "Messina" (operante sui Balcani, mai in Africa, e disciolta nel 1943):
La verità è che i reparti rimasti al sud, a causa della penuria di materiali ed uniformi, diedero fondo a tutte le scorte tra le quali anche i magazzini di Napoli destinati a supportare le truppe inviate in Africa. L'utilizzo di uniformi di tela coloniale fu assai diffuso tra le truppe badogliane, e quindi è possibile immaginare che qualcuno si fosse fatto confezionare un basco in tela cachi. Da qui la mi ipotesi (che, ribadisco, è solo una ipotesi).
CITAZIONE (terzoverbano @ 24/6/2021, 22:18)
In tanti anni di collezionismo non ho mai trovato trofei da berretto, cavalleria, di quel periodo, R. E. con croce nel tondino. Però tutto può essere.
fotografato nella collezione Belogi nei primi anni '80: