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| QUOTE (ciosoto @ 19/2/2022, 15:16) Esatto,Fernando ,ho sempre preso bel materiale,ma c'erano altri posti dove pescare,praticamente tutti avevano qualcosa in casa o nel fienile,e anche nelle legnaie sotto le cataste. Vedi Ossidabile,a parte il Quaternà dove la terra rossa e acida corrodeva tutto compresi i bossoli d'ottone,oltre il Cavallino da bambini camminavamo dentro alle trincee calpestando gavette,scatole ,caricatori e tantissimo altro materiale compresi Adrian,ma cinquanta anni fa nessuno raccoglieva quel materiale rugginoso neppure i recuperanti che lo facevano per vivere. Qualche anno fa un amico di mio padre spostando delle tavole nel fienile(erano tavole recuperate dalle baracche italiane al ridosso della prima linea dal nonno subito dopo la guerra)tirò fuori un fascio di alpenstok,due guglielminetti ,una tagliafili grande, ma quello che non riuscivamo a spiegarci era la maschera antigas tedesca completa della seconda guerra. Le foto le sto cercando pure io.
Marino Ah, Marino, 50 anni fa era prestino per me (ne ho pochi di più) ma anche negli anni '80 probabilmente con una guida esperta e un po' di coraggio avrei trovato chissá cosa. Purtroppo nella mia famiglia nessuno aveva interessi simili e le passeggiate estive non erano mai incentrate sulla storia bellica (a parte Monte Piana e il Tudaio) e si pensava sempre più ai funghi e ai mirtilli. Giusto una gita sotto al passo della Sentinella e per ghiaioni mi fruttò schegge, bossoli, caricatori e resti di cuoio in abbondanza, ma nulla di più. Mi ricordo anche i resti di un baraccamento austriaco con ancora montagne di scatolette arrugginite e le relative chiavette d'apertura. Ma niente gavette, borracce o elmetti, ahimé... Ecco un piccolo campionario di quanto raccolsi allora, tutto a vista ovviamente, senza dover scavare.... Ritornando al monumento, un pugnale da ardito in effetti c'e': Mancano le guancette di legno, ma direi che si tratta proprio di quello. Stasera posto la foto. Un saluto Michele
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