Mostrine in panno da identificare

La zona marittima piombino elba faceva parte del settore assegnato alla 215a divisione costiera, e pur costituendone un sottosettore, le unitá ad esso delegato erano integrali alla 215a; nella fattispecie, all'elba c'era il 108o reggimento costiero, il 27° Raggruppamento Artiglieria Costiera, e un battaglione di mitraglieri, il 520o. L'area di responsabilitá della 215a divisione costiera arrivava da San Vincenzo fino ad Albinia (Gr). Gilardi quindi era parte della 215a, e prima di allora non aveva servito in alcuna divisione costiera. Dunque le mostrine possono solo appartenere alla 215a....prima della costituzione della divisione, all'elba c'é evidenza documentale dell'uso di mostrine arancioni (territoriali) e verdi (battaglioni costieri).

C'é dell'altro. Ho sottomano il testo di Tarlao, Mostrine Fregi e Distintivi dell'esercito italiano. E' del 1975, quindi precedente al testo del Viotti, Uniformi e distintivi dell'esercito italiano nella seconda guerra mondiale, che é del 1988 e a cui usualmente si attribuisce l'errore della mostrina della 215a divisione costiera "rovesciata" rispetto alla circolare. Ebbene, pure il Tarlao indica la mostrina della divisione come fondo rosso e triangolo blu. Da dove abbia preso questa informazione non ho idea, ma mi pare poco probabile che sia Viotti sia Tarlao abbiano fatto un errore, suffragato dall'uniforme di Gilardi e dalla mia a questo punto....

magari Viotti ha copiato da Tarlao. Se ci legge ancora (un tempo partecipava al forum) magari ha dei documenti d'epoca che possono chiarire il punto.

Per esemplificare le differenze tra le mostrine divisionali della 215a e 209a (e anche la difficoltá a fare distinzioni nette), ecco una bellissima giacca adesso in vendita su ebay. Questa giacca, ritrovata in Puglia, a mio parere appartiene certamente alla 209a divisione costiera, che era di guarnigione in Puglia, schierata tra Foggia e Brindisi, da Torre Testa al Saccione; il comando aveva sede a Noicàttaro. A suffragare tale ipotesi, ci sono certi elementi che la farebbero ricondurre anche all'esercito cobelligerante (il nastrino tricolore sulle spalline, i gradi), ed in effetti la 209a divisione continuó la sua esistenza come 209a divisione ausiliaria dopo il 1943, cosa che non avvenne per la 215a divisione costiera. comparando le mostrine postate sopra con quelle di questa giacca, si nota come il triangolo blu sia assai piú chiaro. Allo stesso tempo, dato il caos amministrativo dell'estate 1943, e il fatto che le mostrine della 215a furono probabilmente prodotte in gran parte per iniziativa individuale, il criterio dirimente rimane la provenienza della giacca, quando verificabile: nel caso della giacca della 215a costiera, e delle mostrine di cui sopra, certa provenienza toscana (le unitá costiere arruolavano personale in gran parte locale); nel caso della giacca in queste foto, il ritrovamento a Taranto

per comparazione, le mostrine della 215 in una giacca da capitano in mio possesso, di provenienza senese

Mi famolto piacere che tu abbia messo le foto di questa giacca a cui la descrizione su e..y non fa molto onore. Mi rimane qualche dubbio sulla fettuccia tricolore sulle spalline.

La fettuccia tricolore sulla spallina venne adottato dall'Aprile 1944 (Adottato con Circolare N.116 del 8 Aprile 1944 del G.M.U.); era dato a tutte le unità italiane in servizio o aggregate presso le forze Alleate ad esclusione dei Gruppi di Combattimento

Molte grazie non conoscevo questo regolamento.