Diverso tempo fa parlammo della c.d. Riforma Ricotti del 1871, qui il relativo link con le foto ripristinate alle fine della discussione
https://miles.forumcommunity.net/?t=45375662.
Riforma che, fra le altre cose, aveva privato i Granatieri dei loro amati alamari, oggi parliamo della loro restituzione.
La riforma del 1871 aveva, come detto, profonde ragioni economiche (si vedano le manovre dl bilancio del governo Sella) ma anche di riforma dell'Esercito, che vedeva in caso di mobilitazione i richiamati confluire nei distretti territoriali per la vestizione indipendetemente dal reparto di appartenenza , da qui la necessità di un' uniforme unica per tutti, con uguali colori per baveri, paramani, profili , senza altre distinzioni.
Il malumore generato nella classe degli ufficiali, che vedevano persi in uno tradizioni e spirito di corpo, distinzioni e prestigio fu immediato, ma generò una classica risposta all'italiana : ognun per sé e Dio ( o il Re o più semplicemente il Ministro di turno) per tutti :
- i Bersaglieri andarono così di corsa da essere direttamente esclusi dalla riforma.
- il 3.11.1876 la Cavalleria riebbe colori e fregi tradizionali , come scriveva il generale Mezzacapo nell'Istanza a Sua Maestà, infatti i distretti a seguito di una disposizione successiva alla riforma del 1871 non custodivano più in magazzino gli accessori specifici per la cavalleria , quindi non v'erano più motivi di tenere un' uniforme uguale a quella della fanteria, mentre era "estremamente giovevole" poter riconoscere a colpo d'occhio i vari reggimenti in fase di manovra sia in esercitazione che in battaglia.
- il 30.5.1877 furono i generali a riavere il tradizionale panno turchino scuro (ed invero la loro uniforme era forse la più "austera" d'Europa ed i confronti con i pari grado non dovevano essere troppo felici), di lì a poco li segui l'intero Stato Maggiore.
- finalmente il 29 giugno 1879 con la nota 190 venne la nuova giubba per gli ufficiali di Fanteria e per tutti gli altri corpi dell'Esercito : il panno azzurrato (grigio celeste) veniva sostituito da quello turchino scuro, venivano restituite le profilature di colore , le bande ai pantaloni in luogo della venatura (o pistagna) ed anche il berretto veniva modificato in tal senso; per uniformità tali modifiche venivano estese alla relativa truppa .
Per i Granatieri il bavero era in panno rosso come le profilature ed i paramani ed ornato dagli alamari d'argento, alamari che una disposizione del successivo 11 agosto stabilì essere portati anche sul cappotto. Come sempre tali disposizioni entrarono in vigore gradualmente , per la truppa a secondo della normale sostituzione in modo da non gravare sul bilancio , per gli ufficiali (per non gravare troppo sulle loro tasche) veniva prescritto il termine del primo giugno 1880 per avere almeno una uniforme per le solennità e le parate e del primo dicembre 1880 per dotarsi di un esemplare della stessa da usare in servizio. Per questo motivo tale uniforme è collezionisticamente nota come modello 1880 (e non 1879)..Come accennato prima man mano che l'uniforme veniva estesa alle varie Armi e Corpi ognuno ebbe le sue modifiche e precisazioni (con tanti saluti all'uniformità cercata dal Ricotti) tanto che nel 1891 venne pubblicato un regolamento riassuntivo di tutte le disposizioni. Per fare un esempio : la giubba di un ufficiale di Fanteria aveva collo e paramani in velluto nero, quella di uno dei Granatieri li aveva in panno rosso, senza alamari si poteva scambiare per quella di uno di cavalleria del Piemonte Reale, senonché una giubba di fanteria rispetto ad una di cavalleria aveva la bottoniera più stretta ,meno divaricata verso l'alto, era leggermente più lunga ed anche le tasche posteriori erano più alte, tutte misure riportate al millimetro sul regolamento. Nel 1900 venne abbandonato il concetto di uniforme unica, istituendo la giubba da campagna (poi modificata nel 1902) e nel 1903 una nuova giubba a due petti. Molte giubbe 1880 vennero quindi trasformate nelle nuove uniformi.
Ma torniamo al 1880 : come detto per i Granatieri tornarono gli amatissimi Alamari, mentre i fregi da copricapo restarono invariati : per la truppa stellone con al centro una granata con il numero del reggimento su chepì e bustina, per gli ufficiali stellone con granata e numero sul chepì e sul berretto granata con fiamma volgente a sinistra (destra per chi guarda) sormontata da corona (corona che data la ridotta altezza del berretto spesso finiva "alta" sulla sommità, come nel caso di quello illustrato).
Sulle spalle vicino al colletto a coprire i fori per le spalline a frangia da uniforme di gala due bottoni a vite che vengono utilizzati per fermare , unitamente a due bottoncini fissi sul bordo spalla una "controspallina" si cordone più sottile per gli ufficiali inferiori e più spessa per i superiori.
L'uniforme che qui vi presento è da tenente, solo il chepì usato per completare l'esposizione ha il grado da capitano.
Nella foto d'epoca un sottotenente.
REGIO ESERCITO - UNIFORMI, BUFFETTERIE, Etc. 1860 - 1908
