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Come noto, sono sempre stato affascinato dagli elmetti svizzeri che reputo tra i più robusti e i meglio realizzati fatta eccezione, forse, per quelli tedeschi.
Ho voluto pertanto riportare alcune note, integrandole con foto di esemplari in mio possesso.
Parte delle informazioni e delle foto pubblicate in questo post sono state tratte dal noto sito
www.world-war-helmets.com che vi invito senz’altro a consultare in quanto analizza con precisone “autoptica” (purtroppo solo in lingua francese) ogni modello di elmetto prodotto nel mondo, soffermandosi sui dettagli costruttivi e sulle varianti con incredibile dovizia di particolari.
Sarà apprezzata ogni integrazione e ogni approfondimento che riteniate di condividere a questo studio.
L'ELMO SVIZZERO MOD. 48/62 PER TRUPPE MECCANIZZATE, CORAZZATE E MOTOCICLISTI.
Le origini.Con l’acquisizione a fine anni ’40 di 158 caccia-carri mod. G13, la Svizzera muove i primi passi verso la meccanizzazione.
Appare immediatamente evidente l’impossibilità di utilizzare l’elmetto standard mod. 18 all’interno dei mezzi, essendo troppo voluminoso e con una visiera troppo accentuata che ne impedisce di fatto l’utilizzo da parte dell’equipaggio.
Alla ricerca di un nuovo casco più versatile e che possa offrire maggiore protezione, la Svizzera si volge inizialmente ai grandi surplus di elmi utilizzati durante la guerra dall’esercito britannico e al momento ancora presenti sul mercato.
Il 23 Febbraio 1948 vengono pertanto acquistati presso la società “
Oversea Trading Company” con sede ad Anversa, un lotto di 13.376 elmetti di vario modello e nello specifico :
5.195 elmetti R.A.C. (Royal Armoured Corp)
7.706 elmetti D.R (Dispatch Riders)
475 elmetti A.T. (Airborne Troops).
I lotti vennero inizialmente stoccati presso l’Arsenale di Seeven, in attesa di essere destinati ai reparti.
Il 7 Dicembre 1948 una nota precisa la loro destinazione e la loro denominazione.
All’interno della calotta viene dipinta in bianco una lettera “M” per gli elmi destinati ai motociclisti incorporati in tutte le unità, alle truppe meccanizzate, all’artiglieria, al genio, all’aviazione e alla contraerea e una lettera “P” per gli elmi destinati agli equipaggi dei blindati e alle truppe dei reparti anticarro.
Inizialmente i lotti di provenienza britannica verranno utilizzati senza modifiche (eccetto quelli da paracadutista, visto che la Svizzera non disponeva di reggimenti paracadutisti ma solo di alcuni elementi esplorativi in forza ai reggimenti di fanteria), più tardi i gusci verranno tutti modificati nel colore, si chiusero con rivetti i fori delle vecchie imbottiture e vennero dotati di nuove imbottiture e di un nuovo soggolo. In alcuni casi su questi gusci originari viene applicata posteriormente la stessa coppia di aeratori bombati presenti sul modello 1918.
Le truppe meccanizzate e i Granatieri – inizialmente escluse dalla distribuzione del modello britannico - riceveranno l’elmo di nuovo modello solo a partire dal 1954, quando la Svizzera commissionerà alla
Metallwarenfabrik Zug la produzione di un clone del guscio britannico, realizzato con un acciaio di migliore qualità e in numero sufficiente da assicurare la dotazione per tali specialità.
Il clone verrà prodotto in due differenti modelli:
- Il primo (
1954) presenta il bordo ribattuto, conserva la svasatura dei modelli britannici, il sottogola dell’elmetto modello 1918 (con fibbia e fermaglio a clip) e una imbottitura che si rifà a quella del mod. 18 ma con telaio di ispirazione britannica.
- Il secondo (
1956) presenta sempre il bordo ribattuto ma perde la svasatura originaria, è dotato di imbottitura di nuovo modello (che sarà conservata anche nelle produzioni successive) e del nuovo sottogola doppio, a quattro punti di attacco.
Questo elmo è quello che viene comunemente indicato come mod. 48/62.
Nel dubbio, l’immediato elemento di riconoscimento di un clone svizzero rispetto ai gusci di origine britannica è che questi ultimi presentano un copribordo metallico applicato e saldato all’elmo, mentre nei cloni svizzeri è il bordo stesso ad essere ribattuto all’interno, contribuendo ad accrescerne la robustezza.
La varietà dei gusci utilizzati dall’Esercito Svizzero prima dell’adozione del clone mod.56 (RAC, DR, AT, Clone 1° tipo) in associazione ai diversi tipi di imbottitura e soggolo di cui vennero dotati (britannici, svizzeri mod.18, svizzeri clone DR, svizzeri mod. 56) fa si che per tali modelli si ritrovino elmetti dalle caratteristiche di assemblaggio più varie e “stratificate”, a causa anche di interventi di modifica ripetuti sullo stesso guscio.
Per quanto riguarda la colorazione, la vernice applicata a questi elmi sarà – parimenti a quanto disposto per gli elmi mod. 18/40 - di colore nero granuloso fino al 1971, anno in cui viene adottato per l’Esercito l’elmo di nuovo modello e tutti gli elmi della Confederazione ricevono una colorazione verde oliva opaco granuloso.
Gli elmi destinati alla Polizia Militare – sia neri che verdi - sono caratterizzati dall’applicazione di una doppia banda perimetrale di vernice bianca che confluisce frontalmente in un ovale sempre bianco, al centro del quale è stampigliata la lettera “P”.
Gli elmi destinati ai motociclisti sono corredati di una cuffia in pelle e tessuto elasticizzato che va a posizionarsi, tramite bottoni metallici, ad una apposita appendice (presente indifferentemente su tutti i modelli) posta nella parte posteriore dell’imbottitura.
Queste sono le foto di quattro elmi della mia collezione:
Elmo ex Dispatch RidersVerniciato in nero granuloso, presenta due aeratori bombati posteriori dello stesso modello utilizzato sui mod.18, imbottitura mod.56 con soggolo doppio a quattro punti di attacco, cuscinetto di gommapiuma cupolare, appendice reggi-cuffia in pelle impermeabilizzata di colore grigioverde. Notare i rivetti utilizzati per chiudere i fori della vecchia imbottitura.
Elmetto mod.56 E' la versione svizzera del R.A.C. britannico.
Verniciato in grigio antracite scuro granuloso, presenta il guscio-clone di secondo tipo (senza svasatura), imbottitura di primo tipo (mod. 54) con armatura di stile inglese e patte del modello 18 con cuscinetto di gommapiuma cupolare.
Non sono presenti fori di aerazione.
Il soggolo è singolo, di primo tipo, con doppia fibbia e clip, appendice reggi-cuffia in pelle impermeabilizzata di colore grigio.
Elmetto mod 48/62Distribuito a partire dal 1956 e fino agli anni ’90, questo robustissimo e versatile elmetto presenta un guscio realizzato in tre taglie A-B-C identificate da una lettera bianca stampigliata nella parte posteriore della calotta in corrispondenza della nuca.
In assenza della lettera è possibile risalire alla taglia contando gli anelli di gommapiuma presenti sull’imbottitura che fungono da ammortizzatore tra il guscio e il telaio :
L’imbottitura è quella adottata nel 1956, composta da 4 patte di robusta pelle montati su un telaio in alluminio rivettato all’elmo,
Nella parte cupolare è presente un disco di gommapiuma che ha lo scopo di ammortizzare gli urti.
Il sottogola è doppio con aggancio a quattro punti ed è regolabile tramite rivetti.
Appendice reggi-cuffia in cuoio naturale.
Diversi modelli di telini mimetici vennero utilizzati su questi elmi, con lo stesso disegno mimetico di quelli adottati per i modelli 18.
Nella foto un telino delle ultime produzioni, mod.
Leibermuster 83A differenza dei modelli 18 e 18/40 mai utilizzati in operazioni belliche, un gran numero di elmetti 48/62 dismessi negli anni ‘90 dall’esercito svizzero, vennero acquistati (nei magazzini militari aperti al pubblico!) da cittadini yugoslavi residenti in Svizzera e utilizzati nel conflitto balcanico soprattutto dalle milizie croate.
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Fonti : Collezione Fante -
www.world-war-helmets.com - Web.
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Edited by Fante - 23/2/2022, 18:22