Raccolta di franchigie della 1GM, collezione a scopo didattico

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view post Posted on 23/6/2022, 16:18


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Buongiorno a tutti!
Come avevo già accennato in "presentazioni", ho iniziato da circa un anno a raccogliere franchigie militari della 1GM a scopo didattico. Mi sono infatti reso conto che raccontare la Storia proponendo ai ragazzi di toccare con mano propria documenti d'epoca ha tutto un altro sapore.

Proprio quest'anno, in un ITIS, dove le materie umanistiche non sono certamente d'indirizzo, ho riscontrato con mia grande sorpresa una soglia dell'attenzione alta. Forse il segreto risiede nel fatto che trascrivere/leggere/commentare franchigie scritte da persone comuni conferisce alla Storia una dimensione più umana e vicina alla propria sensibilità (soprattutto dei ragazzi).

Qui mi piacerebbe condividere con voi tutti alcune di queste franchigie, in particolare quelle su cui vorrei sottoporvi alcuni miei dubbi/interrogativi. Abbiate pietà, io sulla storia militare non sono propriamente ferratissimo.

Incomincerei da questa franchigia, scritta dall'Ospedaletto da campo n. 08, il 10/06/1917, da Angelo Soldani alla madre Teresa.
Trascrivo qui una parte del testo:

"Carissima mamma,
quando leggerai questa mia voglio che tu sia calma e abbia a prestar fede a quanto ti scrivo.
Son stato ferito il giorno 8 di questo mese da una pallottola di mitragliatrice alla regione mammaria sinistra: ferita non pericolosa non avendo toccato alcun organo vitale. I medici mi hanno assicurato che in 15 giorni sarò completamente ristabilito. Martedì mattina parto con treno ospedale e vado a Torino non so in quale casa di cura [...] Ora mi trovo nell'ospedale da campo n. 08 e come vedi ti scrivo stando però a letto.
Addio cara mamma [...]

A me piacerebbe tantissimo riuscire ad ipotizzare in quale occasione bellica venne ferito il militare italiano. Purtroppo non so a quale reggimento appartenesse. Le uniche informazioni su cui è possibile lavorare sono: il ferimento di Angelo Soldani l'8 giugno del 1917 ed il suo ricovero nell'ospedaletto da campo n. 08. L'annullo postale della franchigia riporta l'indicazione "9a divisione".

Secondo voi, sulla base di questi scarsissimi dati, è possibile individuare il settore del fronte in cui venne ferito l'autore della franchigia?
Vi ringrazio fin d'ora per ogni informazione che vorrete darmi!


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view post Posted on 23/6/2022, 19:35


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Ti do le poche notizie in mio possesso sulla 9^ divisione,
dal maggio 1916 è di riserva nei pressi di Thiene, il 29 maggio resiste agli attacchi, dal 12 al 17 giugno abbandona alcune posizioni.
Peccato che il nostro soldato abbia utilizzato anche lo spazio dei suoi dati personali....si sarebbe saputo molto di più.
 
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view post Posted on 26/6/2022, 18:55


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Ciao,

qualche informazione si può trovare su internet qui www.cimeetrincee.it/riassunti-storici/ o qui www.sanitagrandeguerra.it/ o su diverse pubblicazioni, piuttosto vecchie:

il secondo volume di “Le Grandi Unità”, stampato nel 1926 dal Ministero dellla Guerra-Ufficio Storico, riporta la composizione delle divisioni italiane, cioè con reparti delle Brigate di Fanteria, Bersaglieri, Alpini, Artiglieria, Genio.

“L'Arma del Genio nella Grande Guerra”, del 1940, riporta singole notizie/fatti su moltissime unità del Genio nel corso del 1° conflitto, sui vari fronti.

Per l' Artiglieria è più difficile, non esiste quasi niente a parte un paio di introvabili volumi -quelli relativi alla 1a G.M.- di un' opera intitolata Storia dell' Artiglieria Italiana di Carlo Montù.

Dal 28 maggio al 16 luglio 1917 facevano parte della 9a Divisione:
La Brigata Ionio, il Battaglione Alpini Val d' Adige, il Btg. Alpini Val Leogra, il 5° Reggimento Artiglieria da Campagna, il 63° Battaglione Genio Zappatori (più sicuramente altre unità minori, non riportate nell' elenco che è nel volume)

La Brigata Ionio era composta da:
il 221° Regg. Fanteria, che, nel periodo indicato, era posizionato nel Settore Posina (sottosettore Caviogio-Riofreddo) nella zona di Arsiero-Pasubio, in provincia di Vicenza
il 222° Regg.Fanteria, posizionato dal 29 maggio nel settore Astico

Il Btg. Alpini Val d' Adige, posizionato dal 28 maggio nelle trincee della regione Caviogio (Cason Poteco, Q.1070, q.1156, selletta Monte Cimone, q.1056, versante destro di Val Valeza). Il 6 giugno un plotone è inviato a Cason Brusà - zona come sopra.

Del Btg. Alpini Val Leogra, nei riassunti Storici, non è riportato quasi niente per il periodo di interesse, sembra di capire che dava periodicamente il cambio al Val d' Adige.

Il 63° Btg Genio Zappatori partecipò a combattimenti nel Vallone di Riofreddo il 4 luglio 1917
e a Monte Cimone il 23 luglio.

l' 8° Ospedale da campo, gestito dalla 1a Compagnia di Sanità che era di stanza a Torino, nel mese di giugno 1917, si trovava a Vicenza.

Molto probabilmente Angelo soldani fu ferito in uno scontro "minore", diciamo così, non degno di essere riportato con evidenza.

In ogni caso, è molto probabile che Angelo Soldani se la sia cavata: effettuando una ricerca su www.cadutigrandeguerra.it/ , non risulta caduto in guerra...(c'è un suo -sfortunato- omonimo, ma caduto l' anno precedente)

Saluti
Enrico
 
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view post Posted on 30/6/2022, 11:38


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Vi ringrazio tantissimo ferrea mole e Enrico235 per tutte le informazioni fornitemi.

Ho aspettato un pochino a rispondervi, scusatemi tanto, perché volevo prima condividere con voi i risultati della mia visita di oggi all'Archivio di Stato di Pavia.

Per mia fortuna esiste un file consultabile con tutti i nominativi presenti sui fogli matricolari dei militari pavesi. Inoltre, sono stato più che fortunato perché non sono incappato in casi di omonimia. In realtà c'erano due Angelo Soldani, uno classe 1888 mentre l'altro classe 1916, quindi è stato facile identificare il nostro Angelo (nato a Valle Salimbene - PV il 27/03/1888 e di professione geometra)

Dal foglio matricolare emerge che Soldani, dopo un periodo di servizio presso l'Accademia Militare (di Torino?), sia stato assegnato al 1 Reggimento Genio col grado di Sottotenente.

Info più dettagliate non sono riportate.

Pongo una domanda. Sapendo che la cartolina riporta l'annullo postale "9a divisione" e che Soldani militava nel 1 Reggimento Genio, è ipotizzabile che il nostro Sottotenente appartenesse, più precisamente, al 63° Battaglione Zappatori?

Vi allego una foto del foglio matricolare

20220628_102102-01
 
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view post Posted on 1/7/2022, 23:16


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Ciao SimoPav

Nella primavera del 1915 l' Arma del Genio era così composta:
1° Regg. Genio Zappatori con sede a Pavia
2° Regg. Genio Zappatori Casale Monferrato
3° Regg. Genio Telegrafisti sede a Firenze
4° Regg. Genio Pontieri sede a Piacenza
5° Regg. Genio Minatori sede a Torino
6° Regg. Genio Ferrovieri sede a Torino
più 2 battaglioni (uno degli specialisti del Genio e uno degli aviatori)

Le compagnie zappatori (1° e 2° Regg.) del Genio, nell' anteguerra, erano 28, nel maggio 1915 erano diventate 43, nel luglio 1915 furono costituite altre 35 compagnie ausiliarie.
Nell' agosto del 1916 le compagnie zappatori furono riunite in battaglioni su 3 o 4 compagnie. In questo periodo i battaglioni zappatori erano 46 composti da 178 compagnie. Poi i battaglioni furono raddoppiati di numero, assegnando loro 2 compagnie. Nel giugno 1917 i battaglioni furono portati alla formazione su 3 compagnie. Nell' ottobre 1917 facevano parte dell' esercito 224 compagnie zappatori riunite in 74 battaglioni.

Tutto questo (tratto da "L' Arma del Genio nella Grande Guerra" , Ispettorato dell' Arma del Genio, 1940) per dire che, si, molto molto probabilmente il sottotenente Angelo Soldani da Pavia, 9a Divisione, 1° Reggimento Genio, faceva parte del LXIII Battaglione Zappatori.

Ciao - Enrico
 
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view post Posted on 13/7/2022, 21:10


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Grazie di cuore Enrico235 per tutte le info. Direi che di Angelo Soldani ora sappiamo qualcosina in più.

Nacque nel 1888 a Valle Salimbene, in provincia di Pavia; venne assegnato al 1° Reggimento del Genio - 63° Battaglione, molto probabilmente per la sua professione di geometra. Giunto al fronte nel giugno del 1916 con il grado di Aspirante Sottotenente, nel febbraio del 1917 venne nominato Sottotenente. Agli inizi di giugno dello stesso anno Soldani fu ferito in uno scontro "minore" nel Vicentino da una pallottola di mitragliatrice e venne ricoverato presso l'ospedaletto da campo n.8 (c/o Vicenza). Per fortuna la ferita al petto (regione mammaria sinistra) non fu letale. Soldani non risulta infatti tra i caduti della Grande Guerra.

Di questa franchigia trovo molto "toccanti" i vari passaggi in cui il Sottotenente cerca di rassicurare in ogni modo la madre: "Quando leggerai questa mia cartolina voglio che tu sia calma ... se vuoi che sia tranquillo bisogna che tu abbia ad aver forza d'animo ... ti prego la tranquillità per la tua salute". Credo che questa tipologia di documenti, per quanto poco "appariscenti", evochino sempre una grande senso di umanità.
 
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view post Posted on 13/7/2022, 22:19


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Vorrei ora condividere con voi un'altra cartolina a cui tengo molto, scritta dal soldato Lorenzo Vassallo alla madre Claudia Bianco

Vi riporto la trascrizione:

Taranto 22-6-1916

Carissima mamma,
vengo con questa mia per dirti che mi trovo in buona salute come spero di te, ieri ho ricevuto lettera da Leonardo [suo fratello], dalla quale sento che si trova in buona salute, anzi molto meglio di prima. Io sto benissimo, ma in questi giorni a'dietro ebbi da lottare colle onde del Adriatico, cioè mi trovavo anch'io sul piroscafo Principe Umberto silurato il giorno 8 sera e affondato in pochi minuti.
Ricevi un caldo bacio, saluti a tutti
tuo aff.mo figlio Lorenzo

La storia:
Facendo qualche ricerca risulta che Lorenzo Vassallo abbia militato nel 1916 nel 55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche). Nel primo semestre del 1916 sia il 55° che il 56° Reggimento erano stati trasferiti dal fronte isontino a quello albanese, senza tuttavia essere coinvolti in particolari scontri. La situazione mutò qualche mese. A seguito della poderosa offensiva lanciata dagli Austriaci nel mese di maggio, la cosiddetta Strafexpedition, Cadorna ordinò il rientro in Italia di entrambi i reggimenti. La quasi totalità del 55° iniziò ad imbarcarsi a Valona le sera dell'8 giugno (verso le ore 19.00) sul piroscafo Principe Umberto. Alle ore 21.00 l'imbarcazione venne intercettata e silurata dal sommergibile austriaco U5. Il Principe Umberto affondò in 7 minuti circa. Al momento dell'impatto il piroscafo italiano trasportava a bordo quasi 2.600 persone, di cui ne sopravvissero solo 895. Ancora oggi, per numero di morti, l'affondamento del Principe Umberto rappresenta il più grande disastro navale subito dalla Marina militare italiana.

Ebbene, questa cartolina è una preziosa testimonianza di 1 di quegli 895 superstiti. Purtroppo il nostro Lorenzo, pur scampato al disastro del Principe Umberto, nel 1917 verrà fatto prigioniero nei giorni della rotta di Caporetto; internato nel lagher di Milowitz (in Repubblica Ceca), morì in prigionia, per una polmonite, il 29 marzo del 1918.

Sviluppi:
E' proprio notizia di un mese fa il ritrovamento del relitto del Principe Umberto. Vi allego una foto d'epoca del piroscafo e un'immagine del suo relitto:
Schermata-2022-06-08-alle-15
6757076_16092926_principe_umberto
 
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view post Posted on 14/7/2022, 09:55
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CITAZIONE (Enrico235 @ 2/7/2022, 00:16) 
Ciao SimoPav

Nella primavera del 1915 l' Arma del Genio era così composta:
1° Regg. Genio Zappatori con sede a Pavia
2° Regg. Genio Zappatori Casale Monferrato
3° Regg. Genio Telegrafisti sede a Firenze
4° Regg. Genio Pontieri sede a Piacenza
5° Regg. Genio Minatori sede a Torino
6° Regg. Genio Ferrovieri sede a Torino
più 2 battaglioni (uno degli specialisti del Genio e uno degli aviatori)

Le compagnie zappatori (1° e 2° Regg.) del Genio, nell' anteguerra, erano 28, nel maggio 1915 erano diventate 43, nel luglio 1915 furono costituite altre 35 compagnie ausiliarie.
Nell' agosto del 1916 le compagnie zappatori furono riunite in battaglioni su 3 o 4 compagnie. In questo periodo i battaglioni zappatori erano 46 composti da 178 compagnie. Poi i battaglioni furono raddoppiati di numero, assegnando loro 2 compagnie. Nel giugno 1917 i battaglioni furono portati alla formazione su 3 compagnie. Nell' ottobre 1917 facevano parte dell' esercito 224 compagnie zappatori riunite in 74 battaglioni.

Tutto questo (tratto da "L' Arma del Genio nella Grande Guerra" , Ispettorato dell' Arma del Genio, 1940) per dire che, si, molto molto probabilmente il sottotenente Angelo Soldani da Pavia, 9a Divisione, 1° Reggimento Genio, faceva parte del LXIII Battaglione Zappatori.

Ciao - Enrico

Ad integrazione la foto di mio nonno 3° genio telegrafisti sede Firenze
nonno_compagnia

berretto 909 1° rgt Genio

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view post Posted on 18/7/2022, 14:48


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CITAZIONE (SimoPav @ 13/7/2022, 23:19) 
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Vorrei ora condividere con voi un'altra cartolina a cui tengo molto, scritta dal soldato Lorenzo Vassallo alla madre Claudia Bianco

Vi riporto la trascrizione:

Taranto 22-6-1916

Carissima mamma,
vengo con questa mia per dirti che mi trovo in buona salute come spero di te, ieri ho ricevuto lettera da Leonardo [suo fratello], dalla quale sento che si trova in buona salute, anzi molto meglio di prima. Io sto benissimo, ma in questi giorni a'dietro ebbi da lottare colle onde del Adriatico, cioè mi trovavo anch'io sul piroscafo Principe Umberto silurato il giorno 8 sera e affondato in pochi minuti.
Ricevi un caldo bacio, saluti a tutti
tuo aff.mo figlio Lorenzo

La storia:
Facendo qualche ricerca risulta che Lorenzo Vassallo abbia militato nel 1916 nel 55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche). Nel primo semestre del 1916 sia il 55° che il 56° Reggimento erano stati trasferiti dal fronte isontino a quello albanese, senza tuttavia essere coinvolti in particolari scontri. La situazione mutò qualche mese. A seguito della poderosa offensiva lanciata dagli Austriaci nel mese di maggio, la cosiddetta Strafexpedition, Cadorna ordinò il rientro in Italia di entrambi i reggimenti. La quasi totalità del 55° iniziò ad imbarcarsi a Valona le sera dell'8 giugno (verso le ore 19.00) sul piroscafo Principe Umberto. Alle ore 21.00 l'imbarcazione venne intercettata e silurata dal sommergibile austriaco U5. Il Principe Umberto affondò in 7 minuti circa. Al momento dell'impatto il piroscafo italiano trasportava a bordo quasi 2.600 persone, di cui ne sopravvissero solo 895. Ancora oggi, per numero di morti, l'affondamento del Principe Umberto rappresenta il più grande disastro navale subito dalla Marina militare italiana.

Ebbene, questa cartolina è una preziosa testimonianza di 1 di quegli 895 superstiti. Purtroppo il nostro Lorenzo, pur scampato al disastro del Principe Umberto, nel 1917 verrà fatto prigioniero nei giorni della rotta di Caporetto; internato nel lagher di Milowitz (in Repubblica Ceca), morì in prigionia, per una polmonite, il 29 marzo del 1918.

Sviluppi:
E' proprio notizia di un mese fa il ritrovamento del relitto del Principe Umberto. Vi allego una foto d'epoca del piroscafo e un'immagine del suo relitto:
Schermata-2022-06-08-alle-15
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Riagganciandomi a questa cartolina di Lorenzo Vassallo, mi piacerebbe ora condividere con voi una franchigia scritta da suo fratello Leonardo alla madre Claudia Bianco.

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Trascrizione:

Albania 8-11-18

Cara mamma,
Mentre sono ancora distaccato dalla mia comp.ia e ben inteso da più d'un mese privo di tua corrispondenza ti invio sempre più con ardore i più grandi saluti, specialmente in questi giorni di anzia subblime, che forse saranno quelli che rassederanno [rassereneranno] il cuore di un mondo che soffre e sospira? Mentre sono in ottima salute come spero certo di te ti giungano i più felici auguri
sempre tuo Leonardo
Saluti famiglia Bianco. Sign.r Marhese - tutti quei di casa e parenti tutti e amici

Considerazioni:
Quello che mi ha molto colpito di questa franchigia è la particolare espressione "ansia sublime", quasi un vero e proprio ossimoro. D'altronde Leonardo scrive alla madre 4 giorni dopo la fine della Grande Guerra per noi Italiani, ma 3 giorni prima della resa definitiva della Germania. Tra il 4 e l'11 novembre il clima che si doveva respirare nelle trincee italiane era un mix surreale tra l'euforia, per la quasi certezza della fine imminente del conflitto in tutta Europa, e l'apprensione, per via dell'attesa snervante delle trattative che erano ancora in corso tra Alleati e Germania. E se quest'ultima non si fosse arresa subito? La guerra sarebbe proseguita e noi Italiani, molto probabilmente, avremmo dovuto sostenere i nostri alleati nei mesi successivi.

Altra espressione che trovo molto poetica è "[giorni] che rassereneranno il cuore di un mondo che soffre e sospira". Leonardo traccia qui un bilancio decisamente agrodolce. La guerra è agli sgoccioli e a breve in Europa regnerà la pace, ma a quale costo? I primi giorni di novembre del 1918 saranno determinanti: riconsegneranno al vecchio continente anni di temporanea tregua, ma quante vite erano state spezzate o segnate irreversibilmente nel mentre? Non vi era nucleo familiare in Italia che non avesse in casa propria un reduce/mutilato/disperso/caduto. E il nostro Leonardo ne sa qualcosa: lui riuscì a ritornare a casa dalla madre Claudia, ma suo fratello Lorenzo purtroppo no, testimone prima della tragedia navale del Principe Umberto e poi internato in un campo di prigionia in Repubblica Ceca (dove morì nel marzo del 1918).
 
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view post Posted on 21/7/2022, 17:06


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Sperando di fare cosa gradita, mi piacerebbe riprendere il tema del disastro navale del Principe Umberto per comprederne un punto essenziale: perché questo fatto è così poco noto in Italia?

Ad asempio, a differenza del Titanic e del Lusitania, l'affondamento del Principe Umberto non è mai riportato nei libri di scuola e anche nei vari documentari dedicati alla Grande Guerra (solo di recente è stato girato un filmato divulgativo all'interno del Museo della 3a Armata di Padova).

Sicuramente la censura ha avuto un ruolo determinante nel far passare sotto traccia questo avvenimento, ma credo anche che vari eventi "più importanti" abbiano contribuito ad oscurare la notizia del Principe Umberto. Personalmente mi sono fatto un'idea: i fatti verificatisi tra il maggio e il giugno del 1916 hanno letteralemente fagocitato l'attenzione dell'opinione pubblica italiana e della stampa locale e nazionale.

Attraverso 3 franchigie scritte del Tenente di complemento Giuseppe Mina, originario di Milano e caduto sul Carso nel 1917, vorrei individuare tali eventi significtavi per l'anno 1916.

Franchigia n. 1:
img15

Trascirizione:
1 Giungo 1916
Piove e niente di nuovo, saluto buona; in alto i cuori e sperate la vittoria.
I momenti peggiori dell'offensiva austriaca sembrano passati.
Festeggeremo degnamento lo Statuto [Albertino]
Verrà il dies irae!
Saluti Mina

Franchigia n. 2:
img5_0

Trascrizione:
14 Giungo
Salandra se ne è quindi andato. Vedremo se il Paese è veramente quello che dicono i giornali e se si ripeteranno le manifestazioni del aggio.
Tale è il detsino degli uomini onesti. Gli uomini onesti non hanno proprio posto e fortuna in nessun luogo.
Io mi aspetto un secondo proclama di Moncalieri.
Qui sempre bene. Con affetto Mina

Franchigia n. 3:
img25img30

Trascrizione:
10-8-16
Sempre ottimamente. Niente di nuovo e tempo buono. I nostri successi vanno sempre aumentando. Oramai non si sa più se sia migliore il Bollettino [di guerra] russo od il nostro.
Se non altro gli Alleati comprenderanno tutta l'importanza del nostro concorso. Tutto sta a vedere quel che succederà nei prossimi giorni e quale sarà il ritmo della nostra avanzata.
Con affetto
Mina

Riflessioni:
Nella prima franchigia si fa riferimano a una terribile offensiva austriaca, ma che sta tuttavia gradualmente smorzandosi nel mese di giugno. Sicuramente è la Strafexpedition (la spedizione punitiva), lanciata dall'esercito austro-ungarico il 15 maggio lungo il fronte trentino, con l'obiettivo di penetrare nella pianura veneta e di aggirare così il grosso delle nostre truppe disposte lungo la linea dell'Isonzo. Seppure con grandi difficoltà, l'offensiva, inizialmente travolgente, venne arrestata nell'area degli altipiani tra Trentino e Veneto.

La seconda franchigia racconta delle dimissioni di Antonio Salandra, Presidente del Consiglio italiano. La situazione "complicata" dell'andamento deludente della guerra e il quasi sfondamento del fronte italiano ad opera degli Austriaci contribuirono a rendere sempre più instabile la posizione di Salandra: colui che volle ad ogni costo l'ingresso in guerra del nostro Paese. Il 12 giugno Salandra di dimise. Nacque poco un governo di unità nazionale presieduto da Paolo Boselli.

La terza franchigia, invece, risale agli inizi di agosto (due mesi dopo). I successi a cui il Tenente Mina fa riferimento sono certamente da correlare all'avanzata della VI battaglia dell'Isonzo e alla conquista della città di Gorizia.

Sulla base di queste mie considerazioni, ma piacerebbe sentire anche la vostra opinione, credo che agli inizi di giugno (l'affondamento del Principe Umberto avvenne l'8 sera) l'interesse mediatico di stampa, politica e opinione pubblica fosse quasi interamente focalizzato su altri avvenimenti di assoluto rilievo: il fronte di guerra nel Nord'Est italiano - e non il settore adriatico - e la crisi di governo che portò alla caduta di Salandra. Gli esiti felici dell'offensiva italiana di agosto molto probabilmente fecero "dimenticare" ciò che di "brutto" era accduto in passato.

In tutto questo penso che anche la censura abbia avuto un suo peso. Consultando il foglio matricolare del superstite Lorenzo Vassallo non è riportata alcuna informazione per tutto il 1916. Non so se ciò sia dovuto a una banale negligenza nella compilazione o, piuttosto, a una voluta omissione.
 
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view post Posted on 21/7/2022, 17:50
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CITAZIONE (SimoPav @ 21/7/2022, 18:06) 
(...)
Ad asempio, a differenza del Titanic e del Lusitania, l'affondamento del Principe Umberto non è mai riportato nei libri di scuola e anche nei vari documentari dedicati alla Grande Guerra
(..)

Vado off topic ma ogni occasione è buona per ricordare.
Tutti conoscono la vicenda del Titanic e del Lusitania.
Ma quanti conoscono la storia dell'affondamento, la notte del 30 genn. '45, ad opera di un sommergibile russo, nel gelido Mar Baltico, del transatlantico tedesco Wilhelm Gustloff impegnato nel disperato tentativo di sottrarre i civili tedeschi della Prussia Orientale all'avanzata dell'Armata Rossa?
Carico fino all'inverosimile di oltre 10000 persone (in massima parte profughi civili) fu in assoluto l'affondamento col maggior numero di morti di sempre: circa 9000 morti. I superstiti raccolti nelle gelide acque furono solo 1320.
La più grande tragedia navale, ma sconosciuta ai più.

EVACUAZIONE_0

Scusate l'off topic
 
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view post Posted on 23/7/2022, 07:42


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Grazie mille niemand per il tuo contributo!

Posto ora una cartolina scritta da Michele Valenti (del 94 Reggimento Fanteria) all'amico Domenico Longagnai.

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Trascrizione:

22/3/916 Carissimo Longagnani,

Piaccemi avvisarti, anche per l'indirizzo ch'è cambiato, che da alcuni giorni abbiamo cambiato fronte: dal troppo caldo dell'Isonzo al fresco dell'alpi
E non sono malcontento di ciò: tutt'altro.
Stiamo sistemandoci. Ti diro qialcosa a più tardi.
Mi riesce perfettamente nuova la brutta notizia della morte di Carati e Catozzi, che ricordo ancora come tutti voi. Dinnanzi ai morti della patria, chiniamo il capo, pregando Iddio che faccia terminare presto questo macello. Baci a te saluti agli amici
Michele Valenti

Annotazioni:
L'amico Longagnani morì circa 6 mesi dopo sul Carso

Ho solo una curiosità. Secondo voi è possibile ricostruire gli spostamenti lungo il fronte del 94° Reggimento Fanteria nel mese di marzo (sempre che abbia trascritto correttamente)? L'autore, per eludere la censura, dice genericamente "dal troppo caldo dell'Isonzo al fresco dell'Alpi".
 
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view post Posted on 26/7/2022, 11:35


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Ciao SimoPav, oserei dire che probabilmente Michele Valenti scrisse "34° reggimento" fanteria e non 94°:
il 94° (Brigata Messina), dal 6 novembre 1915 era alle dipendenze della 13a Divisione, passata poi il 27 maggio 1916 alla 7a Divisione, rimanendo -in quel periodo- nella zona di Doblar-Ronzine, poco a Sud di Tolmino, quindi non sul Carso, e, fino alla ritirata in seguito ai fatti di Caporetto, rimase sempre in Friuli.

Si trova invece che la Brigata Livorno, di cui faceva parte il il 34° reggimento fanteria, dall' inizio della guerra fino al 15 febbraio 1916 si trovava nella zona del Carso: Oslavia, Q.188, Val Peumica, e anche sul M.Sabotino.
Dal 15 febbraio la Brigata (33° e 34° reggimento) iniziò il trasferimento per ferrovia verso le Giudicarie, ove passò alle dipendenze della 6a Divisione, entrando in linea in Val Daone nel mese di marzo: "dal troppo caldo dell'Isonzo al fresco dell'alpi".
Nel novembre 1916 la Brigata fece ritorno sul Carso, zona Monte Pecinka-Fajti.

Informazioni tratte dai volumi dell' Ufficio Storico - Riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Brigate di Fanteria.

Saluti
 
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view post Posted on 4/7/2023, 15:45


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Buongiorno a tutti, recupero questo mio vecchio intervento per sottoporvi un nuovo pezzo entrato in collezione. Desidererei domandare qualche info in più sulla dislocazione del 1° Reggimento Artiglieria Pesante Campale (3° Gruppo) nell'agosto del 1916. Ringrazio fin d'ora per qualsiasi ragguaglio fornitomi.

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