Alice nel paese delle meraviglie e la “teoria del caos”In questo mio post, dedicato a un manuale USA sulle tecniche di interrogatorio, mi ero soffermato sugli interrogatori “coercitivi” nei confronti di “fonti resistenti”, (in parole povere effettuati usando la violenza) in quanto mi sembrava più immediatamente “interessante”.
Leggendo bene il manuale, ho però trovato perfino più importanti le parti in cui si parla degli interrogatori “normali”, applicati cioè senza l’uso di vera violenza fisica. Infatti anche l’interrogatorio “non coercitivo” non viene condotto senza pressioni, tutt’altro: scopo dell’interrogatorio è ottenere la collaborazione dell’interrogato o, se resiste, distruggere la sua capacità di resistenza e sostituirla con un atteggiamento "cooperativo” mentre la
"pressione si genera all'interno dell'interrogato. La sua resistenza è indebolita, la sua voglia di cedere è rafforzata, finché alla fine sconfigge se stesso”. Una violenza psicologica forse più distruttiva di quella fisica.
Ecco quindi il vero scopo e la vera conseguenza di queste tecniche: “destrutturare” la personalità dell’interrogato distruggendone la sua volontà di resistere mediante tecniche di manipolazione.
La capacità di resistenza viene diminuita tramite il disorientamento, interrompendo radicalmente le associazioni emotive e psicologiche familiari del soggetto. Tale disorientamento si può ottenere manipolando il suo ambiente, manipolando la nozione di tempo, applicando quella che potremmo definire la “teoria del caos” ( ma loro la chiamano “
Alice nel paese delle meraviglie"), ovvero cercando di sconvolgere ogni tentativo da parte dell’interrogato di interpretare logicamente il susseguirsi delle domande: una “tecnica della confusione”, progettata "
non solo per cancellare il familiare, ma anche per sostituirlo con lo strano".
E chi ne vuole sapere di più più andare, se lo ritiene, qui
http://uomini-in-guerra.blogspot.com/2022/...gence.html#moreleggendo l’
Appendice in calce al post stesso.
saluti
niemand