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| Mi pare di capire che la ‘condanna’ di certi metodi di protesta, senza negarne il diritto, sia unanime, la differenza fra le varie opinioni sta nel modo in cui si dovrebbe agire per arginare un eccesso deleterio più che inutile. Una volta il percorso educativo di un individuo iniziava in famiglia, procedeva con la scuola passando attraverso attività collaterali quali: l’oratorio, l’ambito sportivo o entrambi e si concludeva con il servizio di leva che consegnava alla società persone con diversi livelli d’istruzione ma con un elevato senso dell’educazione e del rispetto, comune alla maggior parte di esse. Oggi sono tanti i motivi che hanno indotto le famiglie ad abdicare nei confronti dell’educazione dei figli; in parte per necessità lavorative, in parte per cattiva volontà ed in parte per incapacità. La scuola ha deciso che non sia più compito dei suoi insegnanti ad impartire l’educazione agli studenti e quei pochi insegnanti che provano comunque a farlo sono abbandonati, dalle istituzioni preposte all’istruzione, al loro destino, spesso, lasciando che siano ‘lapidati’ da genitori particolarmente ‘apprensivi’, per utilizzare un eufemismo. Gli oratori non esistono più e le società sportive badano ai proventi derivanti dalla creazione di falsi campioni che all’educazione dei ragazzi. Il servizio di leva, infine, è stato un periodo che, credo, la maggior parte di noi avrebbe evitato di fare, a vent’anni e dintorni c’erano talmente tante cose da fare per impegnare il tempo! Personalmente, però, devo riconoscere, forse col senno di poi, che quel periodo ha avuto per me una valenza educativa importante per completare un ciclo formativo. Concludendo, sono dell’idea che sia giusto cercare di sollecitare il risveglio di tutti i passaggi educativi indispensabili alla formazione dell’individuo ma, visto che il ‘sistema’ da anni sta remando in senso contrario, nell’immediato di recuperabile ci sarebbe solo il servizio di leva essendo sospeso l’articolo 52 della Costituzione e non cancellato come qualcuno pensa. Credo che qualche mese in divisa anche senza toccare armi, ma occupandosi dei servizi purché con le stellette al bavero credo potrebbero, in modo assolutamente non invasivo, contribuire, almeno in parte, ad impartire un’educazione mancata negli anni precedenti. Qualcuno potrà obbiettare che le fasi educative saltate, comunque mancano ed è vero, però, dalle mie parti si dice: “piuttosto che niente è meglio piuttosto!”.
Dodicesima
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