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| Non dubito assolutamente su quanto affermato da altri utenti intervenuti, ben preparati nel settore dei distintivi e che stimo, dai quali uno come me, concentrato maggiormente su oggetti in tela e cuoio, non può che imparare. Ma giusto per dare contenuto alla discussione (anche se mi ero ripromesso di non continuare nel fuori tema..) e per mio desiderio di sapere, vorrei tornare ad analizzare le tre tipologie di scudetti “dubbiosi”. Dall’osservazione del mio esemplare METAURO, devo dire che appare molto convincente nella sua patina del tempo e non artificiale. Ma è pur vero che anni fa mi furono mostrati alcuni scudetti RSI dichiaratamente falsi che io, trovati su un banchetto, li avrei acquistati ad occhi chiusi! Il commerciante veronese da cui lo presi, ne aveva vari, in diversi stati di conservazione e per questo venduti a cifre differenti. Riconosco il diverso disegno delle foglie e devo dire che sono esteticamente bruttine. Ma ciò premesso, perché un “falsario” si è preso la briga di eseguire delle copie con un disegno di propria fantasia, completamente diversi dallo std più comune? E perché solo di queste tre divisioni, tra l’altro abbastanza anonime sotto il profilo storico, mentre sicuramente avrebbe fatto più “fortuna” con quelle più blasonate e ricercate? Perchè poi invadere il mercato con più esemplari, con la duplice conseguenza di creare eventuali sospetti o sminuirne il vantaggio economico della domanda/offerta? Il fatto che la stessa tipologia contempli la METAURO e METAURO II, non potrebbe invece essere riferito ad una produzione di qualche ditta locale che ha interpretato, in maniera più personale il disegno della Circolare, affiancandosi a quelli più conosciuti?
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