Fra i molti libri che trattano la II GM, mi hanno particolarmente interessato quelli che descrivono i suoi ultimi mesi, gli strenui combattimenti sui confini orientali e la disperata resistenza delle truppe tedesche, ma anche nordiche e francesi, fra le rovine di Berlino: la “battaglia di Berlino”, quindi.
In genere, però, hanno una caratteristica: sono stati scritti o da autori non tedeschi (spesso dai vincitori) o, se tedeschi, da ufficiali, testimoni importanti si, ma lontani dalla traumatica esperienza dei soldati in trincea. Mancavano cioè proprio le testimonianze di quei soldati che hanno combattuto fino all’ultimo in quell’inferno che era Berlino nell’aprile del 1945.
Il libro di cui voglio parlare è invece una testimonianza di chi ha materialmente combattuto fino all’ultimo giorno, una testimonianza importante, sia per l’autore che per il protagonista. Si tratta, nella versione inglese (non ne ho trovato traduzioni in italiano), di
Twilight of the Gods: A Swedish Waffen SS Volunteer's Experiences. (Il Crepuscolo degli dei: l’esperienza di un volontario svedese). L’autore è
Erik Gosta Thorolf Hillblad.Thorolf era svedese. Ebbe esperienze nel Partito Comunista e poi nel Partito Nazionalsocialista svedese. Nel 1941 partì come volontario corrispondente di guerra nella divisione
Leibstandarte A. Hitler, partecipando all’operazione Barbarossa. Nel ’44 tornò in Svezia. Dopo la guerra si trasferì in Argentina, morì nel 2012.
Thorolf è l’autore, ma non il protagonista del libro. Raccolse infatti i ricordi di un altro soldato, anche lui vedese,
Erich (Jerka) Stig Wallin : anche Wallin si offrì volontario nella
11 Panzergrenadier Division Nordland , composta quasi tutta da svedesi e norvegesi, in un reparto di ricognizione corazzata col grado di
Unterscharfuhrer (sergente)
Il libro racconta gli ultimi sei mesi della guerra visti attraverso gli occhi di questo volontario.
(Precisazione opportuna in questi tempi paranoici: questo post non vuole essere un’esaltazione della guerra o una celebrazione di un’ideologia su cui la storia ha già espresso il suo giudizio, ma solo un invito a non dimenticare cos'è la guerra)______
Dicembre ’44 - CurlandiaSiamo nel dicembre del ’44, a Bunkas, in Curlandia (ora Lettonia),
Il III Panzerkorps, (11° SS Panzergrenadier Division 'Nordland, e 23a divisione SS Panzergrenadier 'Nederland'), agli ordini del SS Obergruppenführer Felix Steiner, è stato tagliato fuori dalle altre forze tedesche in Curlandia. Il porto di Libau (oggi Liepāja in Lettonia) era di vitale importanza per le forze accerchiate. Dall’ ottobre ‘44 il Panzercorps di Steiner tenne il questo fronte lungo la ferrovia di Preekuln (ora Priekule)- Bunkas; da un lato della ferrovia i soldati tedeschi, dall'altra, l'Armata Rossa.
(
da Th. Goodrich Hellstorm)
Qui combatteva Jerka Wallin. Diamogli la parola.
Fraternizzazione a Natale“
Ci sedemmo intorno al tavolo del bunker giocando a carte e ascoltando i saluti radiofonici di Capodanno (’44-45). Potemmo anche sintonizzarci sulla musica di Natale.
Il bunker era stata addobbato, come potevamo, la vigilia di Natale. C'era un albero di Natale, ramoscelli di abete fresco e piccoli oggetti che avevamo ricevuto nei recenti pacchi postali”: così, bruscamente, con una scena di pace, incomincia la narrazione dell’inferno di Jerka. Ma uno squillo del telefono lo strappa dal dolce tepore del bunker. Era l’ordine di uscire per riconoscere, nella notte, i bersagli da assegnare ai mortai l’indomani.
Jerka aveva alle spalle 3 anni di guerra e 2 di ritirata quasi continua,
" l'ultima energia fisica e mentale era quasi prosciugata ma la nostra fede nella vittoria finale del potere superiore delle nostre armi era ferma”.
I russi erano lì davanti, a 50 metri; qualcuno suonava un’armonia a bocca. Dalla trincea russa una voce improvvisa: “
Compagno, perché sei così malinconico? Le parole arrivarono lentamente, in un tedesco tremendamente stentato, ma in un tono colloquiale”. Dalla trincea tedesca il mitragliere risponde: “
Se vieni qui e suoni l'armonica a bocca per noi, non spareremo”. Il soldato russo accetta, si avvicina suonando una musica cosacca. Un mitragliere tedesco si alza e cerca di ballare: in entrambi i casi era le conseguenza della vodka e della Kümmelschnapps distribuite in abbondanza da entrambe le parti per il Capodanno. Arriva il comandante della compagnia, scuote la testa incredulo: “
queste cose non dovrebbero succedere fra bolscevichi e Waffen SS”, e si rituffa nel bunker. Sembra quasi ad assistere alla famosa scena di Natale del film
Joyeux Noël.Nella terra di nessuno continua il dialogo tra il bolscevico e le Waffen SS, che mostrano il contenuto dei pacchi natalizi ricevuti. Stupore davanti a… un paio di pantofole ricevute da un mitragliere:
“Cosa sono?” Non c'è odio, e il nostro autore non può trattenersi da una considerazione ideologica:
“Non avevano mai visto un paio di pantofole. Poveri diavoli! Loro non hanno né i soldi, né la possibilità, di mettere un paio di pantofole nel "paradiso" sovietico di lavoratori e agricoltori”. Il dialogo prosegue, e i russi diventano ironici: ”
Hanno chiesto gli indirizzi delle ragazze a Berlino, hanno detto che le avrebbero fatto presto visita, e ci hanno promesso un'esistenza abbastanza accettabile in Siberia”. E come saluto finale: "
Hitler presto kaput!"
Il resto, la prossima volta.
Sempre che interessi a qualcuno, altrimenti finiamo qui
(continuo?)
Per saperne di più
https://sv.wikipedia.org/wiki/Thorolf_Hillblad
https://sv.wikipedia.org/wiki/Erik_Wallin_(frivilligsoldat)
https://it.wikipedia.org/wiki/11._SS_Freiw...Nordland%22
(
(sempre da Twilight of the Gods: A Swedish Waffen SS Volunteer's Experiences. di Erik Gosta Thorolf Hillblad.)
Edited by niemand - 5/5/2023, 17:54