In occasione dei 100 anni della nostra aeronautica, il blog di modellismo di cui faccio parte ha indetto un concorso a tema e ho deciso di partecipare con il modello dell'IMAM RO43. Si trattava di un idrovolante imbarcato, biplano, destinato alla ricognizione. La LEGGE BALBO impediva alle altre armi di avere aerei e quindi anche quelli imbarcati sulle navi della Regia marina, di fatto, appartenevano ed erano pilotati da uomini della Regia Aeronautica.
Storia del progetto
Fin dagli anni venti la Regia Marina valutò l'opportunità di dotare alcune delle sue unità di velivoli di supporto. Per ovviare alle difficoltà di utilizzo in presenza di mare grosso, vennero installate delle strutture di lancio, vere e proprie catapulte, sulle quali veniva opportunamente fissato il velivolo che veniva portato ad una velocità sufficiente per consentirne il decollo. Dopo l'utilizzo di vari idrovolanti progettati per l'uso civile come i Macchi M.18, o i più specifici Piaggio P.6 e CANT 25, nel 1933 la Regia Marina emise una specifica per la fornitura di un nuovo velivolo atto a sostituire i precedenti modelli. Tra le caratteristiche era richiesta una velocità di 240 km/h, con un'autonomia di 600 km o di 5 h e 30 min.
Al bando di concorso parteciparono numerose aziende aeronautiche italiane, la Società Rinaldo Piaggio con i suoi P.18 e P.20, la CMASA che proponeva l'MF.10, la Cantieri Riuniti dell'Adriatico con il CANT Z.504, l'Aeronautica Macchi con il suo C.76 e la Meridionali.
La IMAM presentò un progetto affidato all'ingegnere Giovanni Galasso, il quale sviluppò dal pari ruolo terrestre Ro.37 bis una variante idro mantenendo molte parti comuni. Il nuovo velivolo si differenziava principalmente per l'adozione di una diversa configurazione alare biplana e di un galleggiante centrale più gli equilibratori per poter operare dalla superficie del mare.
Il prototipo, che assunse la designazione Ro.43, venne portato in volo per la prima volta il 19 novembre 1934 e, grazie alla sua struttura più leggera di quella dei concorrenti, risultò possedere caratteristiche più rilevanti, raggiungendo prestazioni ben al di sopra delle specifiche richieste; valutato dalla commissione della Regia Marina, venne giudicato vincitore, ottenendo per la Meridionali un contratto di fornitura e divenendo la dotazione standard per tutte le maggiori unità della flotta. La produzione iniziò negli stabilimenti IMAM nel 1935, anno in cui iniziò la consegna ai reparti operativi, protraendosi fino al 1941 dopo aver realizzato oltre 200 esemplari.
Il modello è della Special Hobby, e tutti sappiamo questo cosa vuole dire (qualche rognetta capita di sicuro) ma non credo ci siano altre case che lo producono....... Le stampate non sono male, anche se gli attacchi alla materozza sono degni delle saldature di un carro armato e gli incastri dei pezzi, semplicemente, non ci sono per cui risulta un po' difficile montare le cose.
Lasciato decantare per un paio di mesi su uno scaffale, a causa di problemi famigliari, finalmente ho finito anche questo volatile.
Devo dire che l'ho finito più per dovere che per piacere, ma in ogni caso è finito. All'inizio avevo pensato ad una diversa ambientazione (che avevo trovato su una foto in rete) ma non sono riuscito a fare il mare come volevo per cui ho ripiegato su altro, spero vi piaccia ugualmente. I tiranti e le antenne sono stati il vero incubo del modello, insieme ad altri piccoli inghippi, tipici degli Special Hobby, però il tutto non mi dispiace, anche se, come sempre, si poteva fare di meglio. I tre "loschi figuri" sono referenze Hecker & Goros in metallo e Italian Kits in resina. La base è in polistirene per isolamento da 6 cm inciso e dipinto. Per il mare ho usato il foglio d'acqua della Krea, ha le onde un po basse ma non sono riuscito a trovare nulla di meglio. Avevo provato a farmi una riproduzione da uno stampo che ho ma la resina era troppo vecchia e non ha catalizzato come doveva per cui ho ripiegato così. Il tutto è dipinto ad acrilici con un mix di Tamiya, Lifecolor e vari altri.
Spero che vi piaccia, con tutti i suoi pregi (pochi) e difetti (molti)
Ciao Elia