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| La biblioteca imperiale di Costantinopoli subì un primo grave danno nel 473 d.c. a causa di un devastante incendio che distrusse più di 100.000 volumi e documenti ivi custoditi. Nel 1204 ci pensarono i crociati cristiani a mettere a ferro e fuoco la capitale dell'Impero Bizantino, e anche in quel caso gran parte dei volumi della biblioteca venne distrutta o trafugata. Nel 1360 l'imperatore Michele Paleologo rifondò nuovamente la biblioteca imperiale che comunque aveva dimensioni molto più ridotte rispetto all'istituzione originaria, tant'è che molti storici ne mettono oggi in dubbio la stessa esistenza. Quando nel 1453 Costantinopoli cadde definitivamente in mano ottomana, quindi, il tesoro culturale custodito nella biblioteca era ridotto a ben poca cosa.
La sorte di Costantinopoli era ormai segnata visto che nel XV° secolo l'estensione territoriale dell'impero bizantino si era oramai ridotta a pochi, sparuti brandelli. Per secoli gli imperatori di Bisanzio avevano lottato per conservare l'integrità dell'impero specialmente per quanto riguardava i loro domini in Asia Minore e nell'area balcanica e danubiana, tuttavia due eventi minarono dalle fondamenta la stabilità dell'impero, ovvero la sconfitta di Manzicerta subita per opera dei turchi selgiudichi nel 1071, che di fatto azzerò le difese dei confini orientali, e lo smembramento seguito alla caduta di Costantinopoli in mano ai Crociati nel 1204, a cui seguì la fondazione di una serie di regni e despotati semi-indipendenti affidati in parte al controllo di Baldovino conte di Fiandra, in parte ai veneziani e in parte infine agli eredi superstiti della dinastia imperiale. Nel 1261 Michele VIII Paleologo riuscì a riconquistare Costantinopoli grazie ad un'alleanza con i genovesi strappando così la capitale imperiale al re latino Baldovino II°, tuttavia l'impero appena ricostituito fu costretto ad affrontare nuove e gravi minacce contro i bulgari a settentrione e i turchi ottomani ad oriente, la cui pressione si fece sempre più insostenibile. Privo di risorse economiche, fortemente indebolito militarmente, percorso da frequenti disordini interni e rivolte di palazzo, abbandonato dall'Occidente, nulla avrebbe potuto salvare l'Impero Romano d'Oriente dalla sua fatale caduta, anche se la sua eredità storica e culturale non scomparve del tutto ma, anzi, riuscì a conservarsi nei secoli specialmente in tutta quella parte dell'Europa Orientale che rimase indenne all'avanzata ottomana, tra cui la futura Russia imperiale che dell'antico splendore di Bisanzio raccolse idealmente il testimone.
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Edited by rip-stop - 9/6/2023, 16:51
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