Lettera guerra italo-turca, da Bengasi ad Homs

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view post Posted on 9/7/2023, 09:23


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Carissimi,
sono in possesso di una lettera spedita nel 1912 in occasione della guerra italo-turca. Chi scrive è un soldato del 43° reggimento fanteria, stanziato a Bengasi. Il destinatorio è un suo amico, anche'egli sotto le armi inquadrato nel 37° reggimento fanteria, che trovasi ad Homs.

Nel documento si fa riferimento a scontri e vittorie conseguite dall'esercito italiano. Vi allego alcune foto della lettera in esame e la relativa trascrizone. Qualcuno riuscirebbe ad aiutarmi a contestualizzare gli eventi a cui si accenna? Ringrazio anticipatamente chiunque vorrà darmi un mano

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"Bengasi da Sidi Duad li 8-7-1912

Amico Carissimo Umberto
Anch’io con gioia ricevo la tua lettera, e godo dei scampati pericoli della morte di saperti in salute assieme a tutti di Ferrara, così siamo noi qui a Bengasi. In quanto ai morti che ti parlai del mio reggimento sono dovuti a malattie infettive dovute come sai al clima di qui, molto variabile.
Godo che dove sei te ci sia l’aria sana. Intesi che dopo l’occupazione non c’è più chiete, e che il nemico vi disturba sempre. Intesi tutto del combattimento che presi parte e della grande vittoria nostra. Godo pure che di Ferrara nessuno sia rimasto illeso [probabilmente voleva dire ferito/morto]. Qui ancora nessun attacco altro che piccoli disturbi, però gli informatori ci hanno detto che il nemico ha deciso un attacco giacché ha avuto rinforzi che sono in più di 30.000 mila. Noi abbiamo rinforzato dapertutto. I baduini hanno ferito un cavallegiero nostro poi lo hanno spogliato nudo, e lo bastonarono, i nostri accorsero, traendo da quei selvaggi il compagno che dopo poco spirava tanto che l’avevano torturato.
In questi giorni si parla di congedo e si lesse anche sui giornali ma non ancora ufficiale. Speriamo bene. Qui si parla sempre di congedo e che presto possiamo essere coi nostri di famiglia al paese caro e natio sani e salvi come siamo tutt’ora.
Contraccambio i saluti a Forlani e amici tutti così anche di qui gli amici Mosca Bonazza Grupioni e amici tutti di Ferrara, pure vi saluta Padroni, anche Ario saluta e lo salutai per te. Anche qui si parla che il congedo debba venire entro il mese di luglio. Coraggio e animo amico e amici siamo agli sgoccioli e andremo fra breve a casa nostra. Saluta tutti amici Ferraresi che noi di qui tutti ricordiamo Forlani e tutti, e te abbiti speranza di rivederci presto assieme al paese natio ai nostri cari.
baci abbracci saluti cordiali tuo amico
Augusto Tabellini"

Edited by SimoPav - 10/7/2023, 10:45
 
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view post Posted on 9/7/2023, 09:53
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Non è Sidi Said, ma Sidi Daud.

Sarebbe forse opportuno, poi, correggere alcuni errori di battitura nella trascrizione, lasciando inalterati solo gli errori ortografici e sintattici già presenti nel manoscritto, in modo da permetterne la lettura nel linguaggio originale, con le influenze dialettali e la prosa dell'epoca.

Infine, a meno che il cognome in firma non sia certo, credo vada preso in considerazione anche "Stabellini", ugualmente diffuso a Ferrara.

Edited by Jebstuart58 - 9/7/2023, 11:41
 
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view post Posted on 9/7/2023, 21:35


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Ma non esisteva la censura?
 
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view post Posted on 9/7/2023, 23:32
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CITAZIONE (GONDAR_ @ 9/7/2023, 22:35) 
Ma non esisteva la censura?

Effettivamente...
 
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view post Posted on 10/7/2023, 07:27
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A parte il fatto che la censura serve principalmente ad evitare che informazioni di interesse militare finiscano nelle mani del nemico (ma i turcoarabi non avevano una rete informativa nell'Italia del 1912), cosa ci sarebbe stato da censurare? Forse l'episodio del militare catturato e torturato? Ma di questi fatti era piena anche la cronaca giornalistica... quello che era successo a Henni era finito sulle prime pagine.
 
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view post Posted on 10/7/2023, 09:29
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CITAZIONE (Ghebret_ @ 10/7/2023, 08:27) 
A parte il fatto che la censura serve principalmente ad evitare che informazioni di interesse militare finiscano nelle mani del nemico (ma i turcoarabi non avevano una rete informativa nell'Italia del 1912), cosa ci sarebbe stato da censurare? Forse l'episodio del militare catturato e torturato? Ma di questi fatti era piena anche la cronaca giornalistica... quello che era successo a Henni era finito sulle prime pagine.

Giusta considerazione.
Quanto alle torture sui prigionieri, qui siamo a 8 mesi dai fatti di Sciara-Sciat e di Henni e questi episodi continuano tranquillamente. Informazione non da poco per una lettura di quel che il nostro corpo di spedizione poneva in essere con i locali.
Non una giustifica, per carità, ma - appunto - una chiave di lettura.
 
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view post Posted on 10/7/2023, 10:39
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CITAZIONE (Jebstuart58 @ 10/7/2023, 10:29) 
CITAZIONE (Ghebret_ @ 10/7/2023, 08:27) 
A parte il fatto che la censura serve principalmente ad evitare che informazioni di interesse militare finiscano nelle mani del nemico (ma i turcoarabi non avevano una rete informativa nell'Italia del 1912), cosa ci sarebbe stato da censurare? Forse l'episodio del militare catturato e torturato? Ma di questi fatti era piena anche la cronaca giornalistica... quello che era successo a Henni era finito sulle prime pagine.

Giusta considerazione.
Quanto alle torture sui prigionieri, qui siamo a 8 mesi dai fatti di Sciara-Sciat e di Henni e questi episodi continuano tranquillamente. Informazione non da poco per una lettura di quel che il nostro corpo di spedizione poneva in essere con i locali.
Non una giustifica, per carità, ma - appunto - una chiave di lettura.

IL problema di fondo è che se non hai vissuto in mezzo a quelle popolazioni, e non ne hai capito lo spirito, ogni giudizio è ammantato d'ignoranza
 
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view post Posted on 10/7/2023, 10:45
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CITAZIONE (lupo volante @ 10/7/2023, 11:39) 
CITAZIONE (Jebstuart58 @ 10/7/2023, 10:29) 
Giusta considerazione.
Quanto alle torture sui prigionieri, qui siamo a 8 mesi dai fatti di Sciara-Sciat e di Henni e questi episodi continuano tranquillamente. Informazione non da poco per una lettura di quel che il nostro corpo di spedizione poneva in essere con i locali.
Non una giustifica, per carità, ma - appunto - una chiave di lettura.

IL problema di fondo è che se non hai vissuto in mezzo a quelle popolazioni, e non ne hai capito lo spirito, ogni giudizio è ammantato d'ignoranza

Anche questo molto giusto. E infatti il mio intervento sottolineava la necessità di tener conto di ogni variabile, prima di formulare giudizi.
Altra cosa in cui mi imbatto frequentemente, è il veder giudicare fatti e persone di un passato a volte remoto con criteri di misura del nostro tempo. Il che è pure comprensibile sul piano emotivo, ma è inammissibile su quello storico.
 
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view post Posted on 10/7/2023, 10:55
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CITAZIONE (Jebstuart58 @ 10/7/2023, 11:45) 
Anche questo molto giusto. E infatti il mio intervento sottolineava la necessità di tener conto di ogni variabile, prima di formulare giudizi.
Altra cosa in cui mi imbatto frequentemente, è il veder giudicare fatti e persone di un passato a volte remoto con criteri di misura del nostro tempo. Il che è pure comprensibile sul piano emotivo, ma è inammissibile su quello storico.

parlo con cognizione di causa: 4 anni di vita in Somalia e conoscenza piuttosto approfondita del problema ottomano antico, quello di ieri, e quello post Ataturk, impersonato da Erdogan
 
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view post Posted on 10/7/2023, 10:58


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CITAZIONE (Jebstuart58 @ 10/7/2023, 10:29) 
CITAZIONE (Ghebret_ @ 10/7/2023, 08:27) 
A parte il fatto che la censura serve principalmente ad evitare che informazioni di interesse militare finiscano nelle mani del nemico (ma i turcoarabi non avevano una rete informativa nell'Italia del 1912), cosa ci sarebbe stato da censurare? Forse l'episodio del militare catturato e torturato? Ma di questi fatti era piena anche la cronaca giornalistica... quello che era successo a Henni era finito sulle prime pagine.

Giusta considerazione.
Quanto alle torture sui prigionieri, qui siamo a 8 mesi dai fatti di Sciara-Sciat e di Henni e questi episodi continuano tranquillamente. Informazione non da poco per una lettura di quel che il nostro corpo di spedizione poneva in essere con i locali.
Non una giustifica, per carità, ma - appunto - una chiave di lettura.

Buongiorno Jebstuart58, volevo ringraziarla di cuore per gli utili spunti forniti in merito alla trascrizione. Per lo scenario bellico, secondo lei è possibile contestualizzare gli scontri a cui si fa accenno alla luce dell'attivita militare del 43° reggimento (cui appertiene il mittente) e del 37° (cui appartiene invece il destinatario)?
 
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view post Posted on 10/7/2023, 11:18
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CITAZIONE (lupo volante @ 10/7/2023, 11:55) 
CITAZIONE (Jebstuart58 @ 10/7/2023, 11:45) 
Anche questo molto giusto. E infatti il mio intervento sottolineava la necessità di tener conto di ogni variabile, prima di formulare giudizi.
Altra cosa in cui mi imbatto frequentemente, è il veder giudicare fatti e persone di un passato a volte remoto con criteri di misura del nostro tempo. Il che è pure comprensibile sul piano emotivo, ma è inammissibile su quello storico.

parlo con cognizione di causa: 4 anni di vita in Somalia e conoscenza piuttosto approfondita del problema ottomano antico, quello di ieri, e quello post Ataturk, impersonato da Erdogan

Immagino, e le confesso che farei con estremo piacere una chiacchierata al proposito.
 
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view post Posted on 11/7/2023, 20:11
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CITAZIONE (SimoPav @ 10/7/2023, 11:58) 
Per lo scenario bellico, secondo lei è possibile contestualizzare gli scontri a cui si fa accenno alla luce dell'attivita militare del 43° reggimento (cui appertiene il mittente) e del 37° (cui appartiene invece il destinatario)?

A mio parere, quando lo scrivente riporta di aver sentito della battaglia cui il 37° aveva preso parte, ed allude al fatto che i turco-arabi continuino a "dar fastidio", si riferisce con ogni probabilità alla Battaglia dell'Oasi di Zanzur, iniziata un mese esatto prima della stesura della lettera e protrattasi con scaramucce frequenti fino alla definitiva conquista dell'Oasi nel settembre successivo.
Non riesco invece a collocare - ma ci sono qui utenti ben più esperti di me che possono venirci in soccorso - l'episodio della morte del cavalleggero, che è l'unico fatto d'arme che lo scrivente riferisca, soffermandosi piuttosto sui disagi derivanti dal clima libico e sui decessi per malattie infettive (probabilmente tifo o dissenteria bacillare).
Da qualche parte dovrei aver scaricato tempo fa una monografia sulla Guerra Italo-Turca scritta da un Ferrarese, in cui erano riportati i nomi dei suoi concittadini che avevano partecipato alla spedizione (Ferrara era zona di reclutamento per il 43°). Se lo ritrovo, potremmo dare un nome di battesimo ai commilitoni che Augusto cita.

Edited by Jebstuart58 - 12/7/2023, 01:12
 
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