Trasporto soldati guerre di indipendenza

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 23/8/2023, 12:33


Group:
UTENTE CADETTO
Posts:
21

Status:


Buongiorno,
un mio antenato ha partecipato alla battaglia di San Martino del 1859.
La premessa è che proveniva dalla Sardegna e che è poi stato congedato del 1862 a Cremona. (da foglio matricolare).

Ora mi chiedo: com'erano organizzati trasporti tra l'isola e i luoghi della campagna del nord Italia? Sia all'andata (immagino organizzata), sia al ritorno dopo il congedo (in autonomia?)
Parlo proprio di navi, ferrovie, etc. Qualcuno ha mai indagato?

Grazie mille
 
Top
view post Posted on 24/8/2023, 10:03
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
13,981

Status:


Premesso che nulla so di quel periodo mi pongo alcune domande:
Partiamo ad esempio dalla Sardegna e chiediamoci quando fu istituita una parvenza di servizi traghetti più o meno regolari per il "continente" e vediamo prima come ci si organizzava e con quali costi.
Parliamo poi di linee ferroviarie: nel 1859 quali ferrovie esistevano e con quali frequenze? E questo in tutta Italia.
Immagino che a parte il viaggio in nave il resto del tragitto avvenisse "pedibus calcantibus" (in cui i bus odierni non c'entrano niente).

Con questo non voglio dire che fosse impossibile, però certamente più difficile di oggi: in fin dei conti anche i crociati che volevano andare in Terrasanta i mezzi li trovavano
 
Top
view post Posted on 24/8/2023, 17:14
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
570
Location:
Torino

Status:


Sul libro dedicato al bandito sardo Giovanni Tolu ambientato nella seconda metà dell'800 si parla, se ricordo bene, di golette e battelli a vela così come diligenze a cavallo.
 
Top
view post Posted on 24/8/2023, 17:46


Group:
UTENTE CADETTO
Posts:
21

Status:


CITAZIONE (kanister @ 24/8/2023, 11:03) 
Premesso che nulla so di quel periodo mi pongo alcune domande:
Partiamo ad esempio dalla Sardegna e chiediamoci quando fu istituita una parvenza di servizi traghetti più o meno regolari per il "continente" e vediamo prima come ci si organizzava e con quali costi.
Parliamo poi di linee ferroviarie: nel 1859 quali ferrovie esistevano e con quali frequenze? E questo in tutta Italia.
Immagino che a parte il viaggio in nave il resto del tragitto avvenisse "pedibus calcantibus" (in cui i bus odierni non c'entrano niente).

Con questo non voglio dire che fosse impossibile, però certamente più difficile di oggi: in fin dei conti anche i crociati che volevano andare in Terrasanta i mezzi li trovavano

Grazie Kanister per le direttive, mi stanno aiutando a trovare informazioni.
Da quello che ho "scoperto", attorno al 1851 (quindi circa 8 anni prima) la flotta militare del Regno di Sardegna era ancora divisa tra imbarcazioni a vela e battelli a vapore.
Resta da capire se effettivamente, per il trasporto truppe, venissero utilizzate queste o altre imbarcazioni. Così come se, in caso di guerra, potessero essere utilizzate imbarcazioni private.

Leggo che era presente, come compagnia di trasporto, la "COMPAGNIA TRANSATLANTICA DI NAVIGAZIONE A VAPORE". Ho letto, su un sito internet, di un collegamento con il trasporto durante la guerra di Crimea.

Per le ferrovie, wikipedia riporta:
"Nel 1859 la ferrovia dimostrò la sua utilità nelle operazioni militari di trasporto delle truppe piemontesi fra Casale e Novara, cogliendo di sorpresa le truppe austriache"

CITAZIONE (haflinger @ 24/8/2023, 18:14) 
Sul libro dedicato al bandito sardo Giovanni Tolu ambientato nella seconda metà dell'800 si parla, se ricordo bene, di golette e battelli a vela così come diligenze a cavallo.

Sì, come scrivevo sopra, pare che i battelli a vapore fossero agli "albori".
 
Top
view post Posted on 24/8/2023, 20:11
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
3,021

Status:


CITAZIONE (Dave27 @ 24/8/2023, 18:46) 
(..)
Sì, come scrivevo sopra, pare che i battelli a vapore fossero agli "albori".

Proprio agli albori, come sperimento' sulla propria pelle il garibaldino (e scrittore) Ippolito Nievo morto nel 1861 nel misterioso affondamento del vapore "Ercole", sparito nel nulla fra la Sicilia e Napoli. Nievo ritornava nel nord Italia con tutta la documentazione amministrativa della spedizione garibaldina, persa anch'essa nel naufragio, documentazionee che secondo un'ipotesi avrebbe potuto rivelare finanziamenti esteri (Regno Unito?) ricevuti dalla spedizione stessa.
La vicenda e' stata poi ricordata nel 1974 dal nipote del Nievo, Stanislao, nel romanzo "Il prato in fondo al mare".

Edited by niemand - 24/8/2023, 21:44
 
Top
4 replies since 23/8/2023, 12:33   506 views
  Share