Sto leggendo un libro pubblicato negli USA nel 1947. Racconta, con molta partecipazione dell’autore, la disastrosa situazione, al limite della morte per fame, determinata in Germania dalle politiche degli Alleati dopo la guerra,
Il titolo è abbastanza “faticoso”:
Gruesome Harvest. The Costly Attempt To Exterminate The People of Germany, che potremmo tradurre come “
Raccolto raccapricciante: il costoso (per i tedeschi...)
tentativo di sterminare il popolo tedesco”. Una edizione successiva apparve col sottotitolo più chiaro,
The Allies Postwar War Against the German People, La “guerra dopo la guerra” degli Alleati contro il popolo tedesco.
L’autore fu un insegnante universitario statunitense,
Ralph Franklin Feeling. Il libro apparve negli USA subito dopo la guerra, nel ’47: in Italia arrivò nel 2015, quando fu pubblicato da Italia Storica col titolo “
Un raccolto di sangue. I crimini alleati e sovietici contro il popolo tedesco, 1945-1947”.
Tratta quindi esclusivamente di cosa successe in Germania, e ai tedeschi, nei due anni successivi alla guerra. appunto, una sorta di “guerra dopo la guerra” nei confronti della popolazione tedesca. Vicende poco note perché, come è stato scritto, troppo spesso "
le lezioni di storia a scuola ( sulla II Guerra Mondiale)
si fermano alla capitolazione della Germania nazista - lo fanno anche in Germania" . La “politica” dopo la guerra degli Alleati vincitori nei confronti della Germania fu decisa, a guerra ancora in corso, sulla base del famoso “Piano Morgenthau” (v.
https://it.wikipedia.org/wiki/Piano_Morgenthau ): un progetto, frutto anche delle lobby che condizionarono la politica estera USA, finalizzato ad impedirle alla Germania la possibilità di risollevarsi come potenza economica e militare, “implementato” poi sul campo da chi il campo di battaglia spesso non l’aveva mai visto. Il piano propugnava la divisione della Germania (amputata di quasi il 30% del suo territorio, privata di parte della popolazione maschile morta o prigioniera e sommersa da milioni di profughi delle zone passate sotto controllo sovietico o di altri) in due stati, l’asportazione delle attrezzature industriali sopravvissute, la sua trasformazione in un paese solo agricolo e pastorale, l’allontanamento da qualsiasi attività pubblica di chiunque fosse stato implicato anche marginalmente col nazismo.
Alla base c’era il teorema della “colpa collettiva” di un intero popolo (quello tedesco) di fronte alle colpe del nazismo.
Quando nel ’44 le prime notizie su quello che sarebbe stato il destino di una Germania sconfitta divennero note in campo tedesco, il risultato, ovvio, fu di accrescere la sua determinazione ad una resistenza disperata.
Prima della fine della guerra, nell’aprile del ’45, il “piano Morgenthau”, fu sostituito dalla Direttiva JCS 1067, (
https://ghdi.ghi-dc.org/sub_document.cfm?document_id=2297) , una “
direttiva redatta da economisti idioti”. (R. Murphy,
Diplomat Among Warriors, Londra, 1964 p. 251) che imponeva alle forze americane di occupazione in Germania di “(…)
non compiere alcun passo verso il ristabilimento dell'economia tedesca”, e che sollevò le critiche perfino del gen. Patton (v.
http://uomini-in-guerra.blogspot.com/2023/...-in-guerra.html), che la guerra l’aveva veramente vissuta.
Nel luglio del ’47 anche questa direttiva fu finalmente revocata, sostituita dalla JCS 1779 (
https://history.state.gov/historicaldocume...rus1948v02/d470 )
Ma in quei due anni la situazione della Germania ( e per molti mesi anche dei prigionieri di guerra tedeschi: all'inizio del 1947 centinaia di migliaia di soldati tedeschi erano ancora utilizzati per lavori forzati nel Regno Unito, in Francia e in Unione Sovietica) fu disastrosa.
Ovviamente non è questo il luogo per un’ampia analisi del libro, che richiederebbe troppo spazio in un forum. Credo che potrebbe però interessare chi volesse meglio conoscere la storia di quegli anni drammatici: se lo desiderate potete trovarla qui.
https://uomini-in-guerra.blogspot.com/Edited by niemand - 1/12/2023, 11:27