Il triste anniversario di un evento dimenticato

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view post Posted on 19/12/2023, 16:34


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UTENTE CADETTO
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Il 19 dicembre 1907, un anno circa prima del terremoto di Messina, a Palermo esplode una palazzina: 75 morti! Qui di seguito la narrazione dei fatti:

LA TRAGEDIA DEL MERCATO DEI LATTARINI DI PALERMO, 19 DICEMBRE 1907

Foto-effetti-esplosione

Sul mercato di via Grande Lattarini scendevano le prime ombre della sera del 19 dicembre 1907 e la gente, anche per l'approssimarsi del Natale, s'aggirava ancora numerosa tra i rotoli di corda, le candele, i cesti di spezie e le cento altre mercanzie che da secoli si vendevano nell' antico suk arabo. Un sereno viavai d'acquirenti o di semplici sfaccendati che padre Francesco Rizzo, arrivato nella mattinata da Cefalù, guardava distrattamente dal balcone del suo alberghetto. Erano da poco trascorse le cinque. L'attenzione dell'anziano prete fu attratta da due uomini che, visibilmente agitati, trascinavano via dall'armeria Ajello una cassa nera che abbandonarono in mezzo alla strada, davanti al civico 35 dal quale evidentemente fuggivano. Don Rizzo non fece in tempo a seguirli con lo sguardo mentre correvano verso piazza della Borsa. Perché il rombo di un tuono spaventoso lo indusse guadare in alto. Per un istante. Quanto gli bastò per vedere che l'insegna dell' antistante pensione Santa Rosalia, il cui portone era accanto all'armeria, si sollevava in aria insieme al muro dell'edificio cui stava appesa.
I ricordi di quell' attendibile testimone oculare dell' immane tragedia di Lattarini, così la definirono a tutta pagina i giornali dell'indomani, si fermarono a quel momento. Ma fu lo stesso istante in cui le vite di settantacinque sventurati, non tutti innocenti, furono stroncate dallo scoppio della dinamite e della polvere da sparo che imbottivano quella palazzina. Dall'ingrottato dell'armiere Ajello, sotto il pavimento della sua bottega, a una stanza interna del primo piano del medesimo stabile adibita a laboratorio di giochi pirotecnici. Mentre non fu mai del tutto escluso che contenesse esplosivi anche l'adiacente fondaco che della Santuzza portava anch' esso il nome. Ma quella sera il panico attanagliò l'intera città. Perché l'esplosione non si limitò a distruggere quasi completamente la decina d'edifici che costituivano la «stecca edilizia» meridionale di via Grande Lattarini. Mentre, infatti, una pioggia di sassi e di tizzoni ardenti si disseminava intorno per centinaia di metri, finirono in pezzi i vetri di tutte le case comprese tra piazza Sant' Anna e l' Argenteria Vecchia. E il suolo tremò dappertutto in città. Fino a piazza Castelnuovo e, a sud, sotto le casupole precariamente aggrappate alle rive malsane dell'Oreto. Fu così che i pur bravi cronisti palermitani dovettero ammettere di non aver trovato tutte le parole necessarie per descrivere adeguatamente la desolazione che si presentò ai loro occhi, a strage compiuta. Mentre i primi dei centocinquanta feriti - tra questi molti furono i passanti e i venditori ambulanti che si rifornivano nei negozi dei grossisti - cominciavano a essere ricoverati con mezzi di fortuna. Con l'auto dei Florio ma anche sulle scale a pioli dei generosi volontari. E fu inarrestabile la ressa dei palermitani che cercavano nelle inadeguate corsie degli ospedali dello Spasimo, della Concezione e di San Saverio gli amici e i parenti dati per dispersi. Solo all'alba successiva furono però evidenti le dimensioni della tragedia che commosse l'intera nazione. E che fece conoscere il nome dell'antico mercato anche ai lettori della stampa statunitense, dato che tra le vittime ci furono parecchi dei nostri emigranti che in tutte le stagioni solevano alloggiare negli alberghetti di via Lattarini. Nell'attesa di sperimentare il sogno americano e in compagnia degli altri che dal porto di New York ritornavano più disperati di prima.
Lavorarono sette giorni per recuperare i corpi sepolti sotto l'enorme cumulo delle macerie che l'esplosione scaraventò fin sotto le absidi della chiesa di Sant' Anna. Rendendo inagibile il limitrofo liceo Umberto I che era poco distante dal fondaco Santa Rosalia, anch'esso distrutto da una delle esplosioni successive a quella dell' armeria. Ciò che complicò l'esito delle indagini, i cui risultati non furono mai accettati dai parenti delle vittime del criminale episodio. Perché fu subito chiaro che non tutte le 75 vittime furono gli sventurati innocenti dei quali i giornali scrissero sull'onda della prima emozione.
Tra i morti ci furono almeno tre persone che forse avrebbero potuto chiarire definitivamente le cause della strage adesso completamente dimenticata. L'armiere Francesco Ajello, anzitutto, del quale era risaputo che confezionava cartucce da caccia utilizzando certe nuove polveri «bianche», meno costose ma molto più potenti delle usuali, che egli deteneva in quantità inconcepibili: secondo il regolamento di Pubblica Sicurezza, nella bottega non avrebbero potuto esserci più di 25 chili di polveri, invece in realtà, ce ne erano molti di più (almeno 1.000). Per depistare le indagini, improbabili testimoni oculari affermarono di aver visto il signor Ajello trascinare in strada una cassa che avrebbe all’improvviso preso fuoco. I primi accertamenti condussero invece da tutt’altra parte: tutti sapevano che la palazzina era una sorta di laboratorio dove l’armiere senza scrupoli produceva clandestinamente cartucce di dinamite per la “pesca” di frodo, attività illegale molto diffusa nelle borgate marinare di Isola delle Femmine, Capaci e Sferracavallo. Né pare sia stata mai completamente chiarita la posizione del proprietario del fondaco Santa Rosalia, un certo Abbate che fra i cadaveri dei carrettieri da lui alloggiati lasciò un tesoro in gioielli e denaro. Mentre fu sempre la voce pubblica ad accusare un oscuro personaggio. Tale Faja, un trentenne residente nel quartiere della Kalsa, già noto agli inquirenti perché era colui che portava il tritolo dell’armiere Ajello ai pescatori «bombaroli» della costa, anch'egli dilaniato dallo scoppio.

Si trattò dunque di un episodio sicuramente infame. Che qui fu tuttavia rapidamente «rimosso» da quanti continuarono a commerciare in «mascoli» e ordigni esplosivi fatti in casa. Cosa abbia innescato l’esplosione resta ancora un mistero, ma incoscienza e spregiudicatezza morale restano sullo sfondo di questa vicenda che - nonostante la gravità dell’accaduto - sparisce presto dalle pagine dei quotidiani e nei decenni che seguiranno anche dalla memoria storica della città di Palermo: oggi nemmeno una targa commemorativa ricorda “l’immane catastrofe dei Lattarini”.

esplosione-1907

La motivazione della medaglia d'argento al Valor Civile del Sottotenente Luigi De Martini, 8o Regg.Bersaglieri

Il 19 dicembre 1907, accorreva spontaneamente fra i primi in via Grande Lattarini, ov'era scoppiato un deposito di esplodenti, e, non curando il grave pericolo delle successive esplosioni e del crollo dei fabbricati in rovina, perveniva a salvare parecchie persone, alcune delle quali completamente sepolte fra le macerie.
GU 6/6/1908 n. 133, pagina 3123

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In nostro De Martini fu poi anche decorato con medaglia d'argento al Valore Militare per la battaglia di Homs; nonche' decorato con medaglia di bronzo per benemerenza per il terremoto di Messina (conferimento confermato in Gazzetta Ufficiale), oltre alla medaglia Commemorativa.

Il suo gruppo di medaglie, particolarmente originale:

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Certamente un personaggio da approfondire, specie per la parte VM, cosa che non ho ancora fatto.

Buon Natale a tutti i lettori.

Edited by lecowboy - 19/12/2023, 22:30
 
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view post Posted on 19/12/2023, 21:29
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da"Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno..."

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ecco la motivazione del VM

DE%20MARTINI

a quanto pare in Tenente De Martini perì il 28 ottobre 1911
 
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view post Posted on 20/12/2023, 10:25
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medagliere molto bello, ed episodio interessante nonostante sia sconosciuto ai più. I medaglieri con più tipi di valore sono sempre affascinanti, poi le medaglie al VM concesse per fatti della guerra Italo Turca e Libia 11-13 di solito hanno sempre incisioni molto belle.
 
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view post Posted on 20/12/2023, 20:00
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Bellissimo insieme complimenti.

q_p
 
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view post Posted on 23/12/2023, 14:05
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Medagliere molto bello ed interessante...complimenti!
 
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