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| Come ho già scritto, presso gli equipaggi dei mezzi corazzati americani c'era una certa libertà nella scelta dell'equipaggiamento e della tenuta. Il catalogo del Quartermaster Corp prevedeva un abbigliamento specifico per i carristi, distinguendo tra una tenuta estiva e una invernale, ma teniamo presente che l'abbigliamento di un carrista era soggetto a logorarsi e a sporcarsi molto rapidamente perchè veniva utilizzato sia come tenuta da combattimento che come tenuta da fatica e da lavoro (as esempio quando si dovevano eseguire lavori di riparazione o di manutenzione del mezzo): le tenute logore venivano rimpiazzate con qualsiasi capo utile sottomano, ad esempio giacche e pantaloni HBT, Field jacket M41, Field Jacket M43, a volte addirittura con giubbotti di cuoio foderati di pelle di montone "recuperati" in qualche modo dalle basi dell'Air Force... (A puro titolo di confronto, la divisa dei carristi sovietici per tutto il corso della guerra rimase costituita da una semplice tuta da operaio nera o grigia). La tenuta M43 Olive Drab era preferita dagli equipaggi dei semoventi e dei mezzi a cielo aperto per motivi più che altro mimetici, anche perchè spesso gli uomini operavano all'esterno del mezzo. Il casco antiurto in fibra non offriva alcuna protezione balistica, quindi gli equipaggi dei semoventi anticarro, che operavano in torretta scoperta, ne erano dotati nella quasi totalità (mentre i piloti ad esempio potevano utilizzare l'uno e l'altro). In ogni modo, l'osservazione delle foto d'epoca vale più di mille parole...
Non era poi insolito che le truppe dei reggimenti di fanteria meccanizzata aggregata alle divisioni corazzate USA vestissero con gli stessi capi dei loro "colleghi" carristi... Particolarmente ricercate erano la salopette imbottite (che offirvano un'ottima protezione dal freddo e che potevano essere indossate anche come una specie di sopra-tuta sopra i pantaloni di flanella "mustard") e naturalmente il tanker jacket.
Anche per quanto riguarda le calzature, la scelta era piuttosto ampia. Lo scarponcino "reverse upper", con o senza ghette, rimase "in servizio" presso gli equipaggi dei mezzi corazzati dell'US Army anche dopo l'introduzione degli "anfibi" M43, ma molto ricercati erano anche gli shoepac (come quelli indossati sul manichino) e le sovrascarpe impermeabili in feltro e gomma: queste calzature erano però aspramente disputate (e per ovvi motivi) con le truppe di fanteria, che ne erano sempre disperatamente a corto, e quindi non erano in realtà molto diffuse. Teniamo poi presente del costante pericolo d'incendi a bordo, che costituiva un gravissimo pericolo per gli equipaggi dei mezzi corazzati: anche per questo motivo shoepac ed overshoes trovavano maggiore impiego presso i serventi e gli equipaggi dei semoventi d'artiglieria, che spesso dovevano operare nel fango o nella neve all'esterno dei loro mezzi.
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