| | Decorato prima guerra mondiale | |
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| | Buongiorno, fra alcune cartoline che ho acquistato ce ne era una particolare: era stata inviata a casa da una capitano in data 7 marzo 1917. Cercando su onor caduti ho scoperto che questo ufficiale era poi caduto in data 8 giugno 1917 sul monte Zebio, probabilmente in seguito allo scoppio di una mina in cui morirono 22 ufficiali. Vorrei chiedere due cose:E' possibile trovere l' elenco dei decorati con le relative motivazioni? Ho cercato ma non l'ho trovato. Per avere lo stato di servizio di un ufficiale dove bisogna rivolgersi? Inoltre sul foglio matricolare risulta prosciolto dal servizio il 31-12-1939. Si tratta di una scritta puramente burocratica? Scusate per le molte domende e grazie a chi vorrà intervenire. Edited by ALPINO67 - 5/4/2024, 18:28
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| | Non so come ringraziarti, saluti carissimi.
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| | CITAZIONE (ALPINO67 @ 7/4/2024, 21:14) Non so come ringraziarti, saluti carissimi. Figurati. E' sempre un piacere aiutare qualcuno nel forum. q_p
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| | Vorrei integrare le notizie in tuo possesso. Nello scoppio della mina sul Monte Zebio, detta Mina dello Scalambron, dal nome della località dove esplose cioè uno sperone di roccia antistante la cima del monte vera e propria che si trova a diverse centinaia di metri dal luogo dell'esplosione, morirono esattamente 120 militari di truppa e 44 ufficiali, tutti appartenenti alla Brigata Catania. La mina esplose per motivi accidentali, ancora adesso la causa è dibattuta tra gli storici. La tesi più accreditata è quella della caduta di un fulmine, che ha attivato accidentalmente la carica principale facendo esplodere la camera di mina sottostante lo sperone di roccia dello Scalambron, e attivando anche di conseguenza la camera di contromina preparata dagli austriaci. Se vai a vedere la località, ancora adesso il cratere dell'esplosione è visibile, e sotto ci sono ancora i resti dei poveri malcapitati che non sono stati recuperati a causa della profondità del cratere e della quantità enorme di rocce che occludono il passaggio. Lo scopo della mina era quello di far saltare in aria il cosidetto "Torrione dello Zebio", un rialzamento roccioso trasformato in nido di mitragliatrici dagli austriaci che impediva qualsiasi movimento nella valletta sottostante, impedendo di fatto qualsiasi tentativo di conquista del monte. Nel suo libro "Fanterie sarde all'ombra del tricolore" l'autore, un Ufficiale di cavalleria aggregato alla Brigata Sassari, il Tenente Alfredo Graziani - amico fraterno di Emilio Lussu che lo chiama Tenente Scopa nel suo libro "Un anno sull'altipiano" - ne parla largamente e aggiunge anche le considerazioni tattiche che portarono alla costruzione di tale mina.
Edited by Maiogi - 15/4/2024, 16:42
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| | Integrazione eccellente e graditissima. Grazie infinite.
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| | CITAZIONE (Maiogi @ 11/4/2024, 10:37) Vorrei integrare le notizie in tuo possesso. Nello scoppio della mina sul Monte Zebio, detta Mina dello Scalambron, dal nome della località dove esplose cioè uno sperone di roccia antistante la cima del monte vera e propria che si trova a diverse centinaia di metri dal luogo dell'esplosione, morirono esattamente 120 militari di truppa e 44 ufficiali, tutti appartenenti alla Brigata Catania. La mina esplose per motivi accidentali, ancora adesso la causa è dibattuta tra gli storici. La tesi più accreditata è quella della caduta di un fulmine, che ha attivato accidentalmente la carica principale facendo esplodere la camera di mina sottostante lo sperone di roccia dello Scalambron, e attivando anche di conseguenza la camera di contromina preparata dagli austriaci. Se vai a vedere la località, ancora adesso il cratere dell'esplosione è visibile, e sotto ci sono ancora i resti dei poveri malcapitati che non sono stati recuperati a causa della profondità del cratere e della quantità enorme di rocce che occludono il passaggio. Lo scopo della mina era quello di far saltare in aria il cosidetto "Torrione di Monte Fior", un rialzamento roccioso trasformato in nido di mitragliatrici dagli austriaci che impediva qualsiasi movimento nella valletta sottostante, impedendo di fatto qualsiasi tentativo di conquista del monte. Nel suo libro "Fanterie sarde all'ombra del tricolore" l'autore, un Ufficiale di cavalleria aggregato alla Brigata Sassari, il Tenente Alfredo Graziani - amico fraterno di Emilio Lussu che lo chiama Tenente Scopa nel suo libro "Un anno sull'altipiano" - ne parla largamente e aggiunge anche le considerazioni tattiche che portarono alla costruzione di tale mina. Eccezionale. q-p
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