Marchese Azzolino Malaspina

Salve a tutti, finalmente a quasi un anno dall'acquisto di questo lotto riesco a presentarvelo, avendo trovato le stellette da aiutante di campo che mancavano. Si tratta di una uniforme 909 di tarda realizzazione (1922), modificata nel 1940 ed utilizzata con i dovuti adattamenti dopo il 1943 e nel periodo transizionale, come testimonia la bustina con fregio e grado argentati priva di corona. I ricami sulla bustina sono di particolare finezza, inoltre ho trovato peculiare il tondino del fregio giallo e senza numero di reggimento. Giacca e pantaloni sono stati realizzati dalla sartoria beretta in un pesante cavalry twill, come detto nel 1922 e portano le mostrine del 9 reggimento lancieri Firenze. Il medagliere è composto da SS Maurizio e Lazzaro, commendatore della Corona d'Italia, croce di anzianità, 2 CMG, bronzo nemico, unità d'Italia, fatiche di guerra 40-43 e fa di nuovo comparsa nel medagliere l'interalleata della Vittoria. Ornano le mostrine le stellette da aiutante di campo onorario.
Veniamo ora al proprietario: Azzolino Malaspina marchese di nobile famiglia originaria della Lunigiana. I Malaspina la cui storia ho conosciuto grazie all'opuscolo sulla storia che era compreso nel lotto, nascono poco prima dell'anno mille, dividendosi nel 1221 in due rami: i Malaspina dello spino secco e dello spino fiorito. Di quest'ultimo faceva parte il nostro, che nacque nel 1882 e che era capo del ramo di Verona. Come il padre del quale non ho notizie Azzolino intraprese la carriera militare prestando servizio prima della Grande Guerra nel Genova Cavalleria dove era già da capitano aiutante di campo onorario, fu in quel reggimento anche aiutante maggiore. Transitò poi nel nono lancieri Firenze dove lo troviamo al termine della sua carriera. Si spense a Firenze nel 1954.

Il lotto in origine era più ampio e comprendeva anche un baule, la 903 con accessori e alcuni effetti personali, purtroppo per ristrettezze economiche non ho potuto acquistarlo nella sua interezza (e a tal proposito se l'attuale proprietario leggesse per caso questa discussione lo invito a contattarmi). La porzione che di cui sono entrato in possesso si compone di uniforme e bustina, un fregio dei lancieri Firenze per bustina, un grado da colonnello in rayon e uno stellone da cappotto, e due opuscoli, uno dei quali scritto dallo stesso Azzolino e riferito alla storia della famiglia.

Ti ringrazio intanto per i complimenti, riguardo l'etichetta devo essere sincero: l'ultimo numero della data non è ben leggibile, in effetti ha più senso che si tratti di una 26,tuttavia non riesco a capire se sia effettivamente un otto. Pubblico una foto del retro e uno zoom dell'etichetta. Purtroppo molte foto sono venute estremamente sgranate, non capisco perché, dal momento che quelle che ho scattato non lo sono...

Ne approfitto anche per aggiungere dei dettagli della bustina, come mai i fregi sono argentati? Era una disposizione venuta assieme a quella che prevedeva il fregio del reparto di provenienza argentato per i generali nel periodo transizionale?

Certamente una 26.
Credo di non aver mai veduto (se pure esiste) una mod909 trasformata in modello 33.


Evidentemente post 2 giugno 1946.

Direi che ragionevolmente si può affermare che sia stato nel nono fino al 45 e sicuramente c'è stato anche negli anni precedenti, visto il fregio da bustina con il nove nel tondino, e se vogliamo ritenere arancione il colletto della 33 da sera nella foto allora si può dire che già tempo addietro era nel reggimento, ma questo è un arbitrio. Purtroppo non posseggo annuari per controllare con esattezza

Ma la corona nel fregio sembra proprio non esserci mai stata, sembra nato così. Si direbbe un fregio (così come il grado: stesso ricamo e stesso sottopanno) appositamente realizzato dopo il referendum, questa almeno è l'opzione che mi sembra più probabile

Non so bene perché, ma la bustina mi aveva fatto pensare a questi copricapi, tra l'altro sempre di cavalleria presenti a Pinerolo e sempre riferiti a questo periodo di transizione

Questo è molto interessante,e francamente mi era sfuggito !
Non è che conservi qualche foto?
Mi piacerebbe vedere l'effetto della trasformazione a bavero aperto su una 909.

Per rispondere alla domanda sul colore di grado e fregi: sono indubbiamente argentati, niente a che vedere con l'ossidazione dei fregi dorati, anzi i fili non ossidati hanno mantenuto un colore acceso. Vista anche la foto del museo di cavalleria, dove i fregi sul berretto e sulla bustina del generale di divisione sono palesemente argentati (e a quanto mi dici dovevano essere dorati come i fregi da col. Cte. Mod.33) mi viene da pensare ad un affezionamento alle metallerie argentate da parte di alcuni anziani ufficiali di cavalleria (già noti per l'attaccamento alle tradizioni): essendo i loro fregi, gradi e accessori storicamente argentati, virati al dorato solo con la riforma del 1933.