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CITAZIONE (rip-stop @ 14/2/2024, 09:27) Classica soluzione "all'italiana"... Ma erano "legali" questo tipo di unioni? bisogna un pò vedere cosa intendi per "legali" ..... Con la firma dei Patti Lateranensi i Parroci erano "de fatto e de lege" parificati ad un Ufficiale di Stato civile e , ancor oggi vige tale norma ; si chiama "Matrimonio Concordatario " : l'atto di matrimonio sottoscritto da sposi e testimoni e dal Parroco (o suo delegato) oltre che sui Registri Parrocchiali viene trascritto allo Stato Civile del comune. Nell'atto ,che deve essere letto a voce alta dal Parroco, sono riportati gli articoli del Codice Civile e lo stato patrimoniale ( comunione dei beni o meno) scelto per la nuova Famiglia. Prima del 1929 gli sposi erano obbligati alla doppia cerimonia. Il Diritto Canonico però prevede che i Nubendi ( neo sposi...) possono optare per il solo Rito Religioso che cioè non è trascritto allo Stato civile ( succede normalmente il contrario ....chi si sposa in comune non è registrato sul Registro dei Matrimoni della Parrocchia....) . Lo Stato non si è mai posto il problema circa le convivenze anche perchè con esse lo Stato non riconosceva nessun beneficio in caso di decesso di uno dei due conviventi .... Ma a livello religioso/di coscienza/di morale era assodato il fatto che senza Matrimonio ( religioso o concordatario) due conviventi per la Chiesa erano "concubini" e cioè " pubblici peccatori" e come tali NON potevano ricevere i sacramenti ed erano soggetti alla pubblica disaprovazione della comunità..... che poi truffassero lo Stato incamerando una pensione non spettante era un problema di coscienza personale che pochi si facevano.....
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