Posts written by Absolut

Rivediamo la consecutio...
Si tratta di armi che si trovavano al PMAL e che il PMAL ha ceduto diversi decenni fa ad un collezionista importante che aveva una collezione armi da guerra ante 1975.
La collezione armi da guerra è stata recentemente oggetto di un ridimensionamento perchè tante delle armi nel frattempo non erano più "da guerra", da quelle in calibro .45ACP a quelle in calibro 9 corto.
Quindi confermo che quelle armi della Marina si trovavano al PMAL in gran numero, tanto che un solo collezionista ne ha avute tre (e due delle tre oggi le ho io)

Stavo cercando della documentazione per una mostra d'arte, e nella cartella ho trovato un distintivo dei XVII Littoriali Cultura ed Arte.
Distintivo già visto, e nemmeno in condizioni ottimali.



Ma nella stessa cartella c'era anche il "diploma" di Littore (con il nome censurato, scusate)....



e c'erano anche delle note sui Littoriali.

Oggi pensare che lo Stato sostenga l'arte, fa semplicemente ridere.
L'arte è abbandonata a sè stessa.
Allora l'Arte era sostenuta ed incoraggiata.
Chi partecipava ai Littoriali sapeva di potere vincere una sola volta, nel senso che non poteva partecipare nuovamente ai Littoriali nella stessa categoria, e così di solito si era littori una sola volta.
In questo caso invece c'è stata un'eccezione, la stessa persona aveva già vinto i Littoriali nel 1936 nella categoria Ceramica e così aveva partecipato nuovamente nella Categoria Smalti d'arte vincendo nuovamente, e l'estensore delle note scriveva che a quanto gli risultava non era successo altre volte di avere un littore che avesse vinto più di un premio.
Una nota curiosa è che una volta vinti i Littoriali, oltre alla pubblicità che ne derivava, per un anno il littore poteva andare a mangiare in ristorante esibendo la tessera di littore, ed il conto del pranzo l'avrebbe pagato il Ministero della Cultura.

Spero di avere detto cose interessanti....

Il "brevetè" di cui all'iscrizione si riferisce al brevetto n. 013621 del 22/10/1862 riconducibile a Mariette J. et Fils di of Hoignée-Cheratte, che è nei dintorni di Liegi (perchè i Mariette nell'armourerie belga sono tantissimi!) e quindi si tratta di un'arma sicuramente successiva al 1862.

Per quanto riguarda le piemontesi, c'è l'intramontabile "armamento individuale dell'esercito piemontese ed italiano" di Bartocci e Salvatici, edito nel 1978 dalla Editoriale Olimpia in due volumi (usciti a distanza di tempo) e purtroppo in tiratura limitata (se non ricordo male 500 copie).
Uno dei due volumi lo si trova anche in versione scansionata sui soliti siti....

Non conoscevo il catalogo Zambelli.
Le cartoline di Boccasile le avevo sempre cercata sul catalogo di Furio Arrasich, anche quello non recente.
Grazie alla segnalazione, ho appena ordinato il Catalogo Zambelli ad una libreria antiquaria che ce l'aveva disponibile.
Ringrazio

Comunque le nonne di una volta erano tutte di un'altra pasta :-)

Successe anche a mia nonna :-)
Sente un rumore che viene dal pollaio, prende la Chamelot Delvigne 1874 che mio nonno aveva portato a casa dal Carso, e tira due colpi al ladro.
Lo deve avere preso di striscio, perchè hanno trovato qualche macchia di sangue, ma il ladro non c'era. Ma i polli c'erano ancora tutti :-)

Non c'è nessuna "competizione"....
Siamo rimasti tra gli ultimi a cercare di salvare la storia.
Buona parte di quelle che ho vengono dalle armerie di campagna dove vengono versate per la demolizione :-(
Mi mancava un produttore, SFARE, che in effetti non è proprio un produttore ma un riciclatore, e qualche settimana fa l'ho trovato proprio in un'armeria di campagna, tra le armi da demolire :-(
Per carità, non è quello che definiscono "condizioni museali" ma non è nemmeno troppo malmessa!



Venendo invece alle spagnole, al momento ho solo due produttori,

Arostegui



e Arzimendi Y Gonzaga (importate da Scolari di Roma)

https://upload.forumfree.net/i/fc1718806/A...aga_Scolari.jpg

Quindi se qualcuno vedesse in giro delle Bodeo o delle 1874 "orfane" che nessuno vuole... che mi avvisi pure :-)

Stai attento, perchè le Bodeo sono una brutta malattia :-)


E visto che l'articolo di Ruggero è sulle 74/89 della Marina.... :-)

https://upload.forumfree.net/i/fc1718806/marina.jpg

(Di Bodeo spagnole ne ho un paio, non mi ricordo se c'è la Errasti....)

Ultimamente gli americani si sono messi a fare gli "schizzinosi", bloccando l'accesso ai siti per chi non sia loggato dall'America.
Da collezionista di armi, mi trovo spesso a non riuscire ad accedere ai siti di alcuni grossi rivenditori americani.
In questo caso, basta utilizzare una VPN (io uso Surfshark) e scegliere di loggarsi come americani.
Funziona sia dai computer di casa che dal telefonino... e tutti i siti tornano visibili.
(oltretutto è anche un valido sistema per proteggersi da curiosi, soprattutto se si usano i social)

Scusa, del primo sarebbe possibile avere qualche dato in più, come l'editore?
Grazie

A suo tempo bastava che cambiasse l'anno, o che ci fossero punzoni particolari....
Alla fine me ne sono ritrovate diverse, sia di 34 che di 35

A me le 35 non dispiacciono, a condizione che siano belliche.
In particolare sono sempre alla ricerca delle 4UT (cioè quelle prodotte sotto il controllo tedesco) e soprattutto quelle dell'ultimo periodo, quando per velocizzare la produzione si evitava il superfluo e non si faceva nemmeno la rullatura sul carrello.
Gli unici punzoni presenti sono il 4UT sul lato posteriore sinistro, e sul lato destro la matricola e "cal. 7.65".
Poi è chiaro che quando capita una 35 della Regia Aviazione, comunque un posto lo si trova :-)

Anch'io ho ritirato un mese fa dal PMAL di Terni un revolver in 8 Lebel molto simile al tuo.
Era indicato sul listino solo come "revolver italiano calibro 8 Lebel", e anche nel mio caso non c'erano marchi del produttore ma solo la data di produzione (1936).
Presumo che il produttore fosse la Umberto Tanfoglio.
Ma trattandosi di una commessa statale i punzoni del produttore erano assenti, e si trattava di armi destinate alle "guardie".
Quando ho chiesto per quale ragione fossero stati indicati sul listino come "revolver italiano", la risposta è stata che le "guardie" avevano avuto in dotazione anche revolver nello stesso calibro di produzione francese. Me ne hanno fatti vedere un paio interessanti che riportavano le incisioni "sorveglianza giardini" e "municipio di Milano".
Salta subito all'occhio la gioia di bocca, che è più arrotondata rispetto ai modelli di produzione italiana.
Mi auguro che i revolver francesi faranno parte delle cessioni del PMAL dell'anno prossimo :-)

Allora... ho ritrovato il libro.
Questa è la copertina



ed alla tavola 2 c'è il punzone depositato di Umberto Tanfoglio (settimo dall'alto) che è U (stella a 5 punte) T.



Visto che si tratta di una pubblicazione da parte dell'unico ente riconosciuto in tema di armi, direi che puoi tranquillamente andare dai CC e fare vedere le stampe, che dimostrano che quello è il punzone depositato della Umberto Tanfoglio


La attuale Tanfoglio nasce, dopo svariati cambi di ragione sociale, dalla Tanfoglio Giuseppe fondata nel 1960.
Invece la pistola par la quale chiede indicazione è (presumibilmente) degli anni 50 ed è della Umberto Tanfoglio, che è una diversa azienda

In occasione del centesimo anniversario del Banco di Prova, fu pubblicato un volume che riportava tutti i punzoni delle fabbriche italiane di armi.
Il libro è stato presentato nel Dicembre 2010 e si intitola "100 anni di prove".
Sinceramente non ricordo se riportasse anche quel punzone.
In pratica sul libro ci sono le foto degli specimen in ottone sui quali le fabbriche d'armi apponevano il loro punzone prima che questo venisse utilizzato al Banco.
Purtroppo non riesco a ritrovare la mia copia... o si "è nascosta" molto bene, o l'ho prestata e non mi è stata restituita :-(
Suggerirei di contattare il Banco di Prova chiedendo se per cortesia ti possono inviare la foto della copertina del libro e della pagina che tratta la Tanfoglio Umberto, nella speranza che quel punzone sia depositato.
Magari qualche altro forumista ha il libro e può verificare