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Ritorno su questo argomento in ritardo . Anni fa ne parlai con Ghirghi chiedendogli un parere su quanto dichiarato da Giorgio Bocca su un suo libro , ovvero che lo sten era buono solo a far rumore. Ghirghi anche allora si espresse a favore del mitra inglese. Una curiosità se mi legge. Probabilmente i partigiani hanno avuto fra le mani sia lo Sten che il catturato MAB . Quest'ultimo era veramente in confronto così buono ? Sì, Capitano Med. Ci sono, leggo sempre, anche se intervengo ormai raramente. La Liguria e le Langhe erano territori di prevalente influenza inglese. Infatti, la maggior parte delle armi automatiche fornite con lancio aereo era costituita da STEN e dal mitragliatore BREN. Raramente in Liguria, qualcosa di più ai Piemontesi, è pervenuto di americano. E’ vero, l’arma automatica era ambita prevalentemente come segno di prestigio, non solo da parte di noi semplici partigiani ma anche da parte dei Comandanti. A loro erano riservate le armi più rare, lo dimostrano le molte fotografie in circolazione. Detto con franchezza, lo STEN era l’arma più idonea per il tipo di guerriglia partigiana, che si avvaleva prevalentemente del classico “mordi e fuggi”. La “guerra di posizione” non ha mai giovato alla guerriglia. Ogni volta che una formazione partigiana ha resistito su posizioni statiche, è finita male. (Val Casotto ne è testimonianza). Le preferenze, al primo posto la rara mascinenpistol, seguita dallo Sten e in terza posizione dal nostro MAB. Tutto il resto aveva scarsissima entità. Delle tre, il nostro mitra era sicuramente quello più pregiato sia dal punto di vista tecnico che della precisione. Consentiva tiri mirati a distanze superiori. Richiedeva, però, maggiore cura che non sempre era possibile. |