Posts written by GiovanniOreste

view post Posted: 23/3/2023, 08:47 20 marzo 2003: guerra in Iraq - OFF TOPIC
CITAZIONE (rip-stop @ 21/3/2023, 11:28) 
Una disamina approfondita delle vicende storiche, politiche e militari inerenti alla Seconda Guerra del Golfo iniziata con l'invasione dell'Iraq da parte delle forze della coalizione multinazionale il 20 marzo 2003 occuperebbe probabilmente pagine e pagine di questo forum.

Al di là delle opinioni fin qui espresse, a vent'anni di distanza quasi tutti gli storici e gli analisti sono pressoché concordi nel condannare quell'intervento, sia per i motivi palesemente falsi e pretestuosi in base ai quali venne scatenato, sia per le conseguenze tragiche che ne derivarono a carico di un paese come l'Iraq che si trovò sprofondato in un caos politico, economico e istituzionale senza via d'uscita, sia per il clamoroso fallimento nel raggiungimento di quegli obiettivi strategici che puntavano in parte alla stabilizzazione dell'area medio-orientale per mezzo dell'eliminazione diretta del regime dittatoriale di Saddam Hussein, considerato tra l'e altre cose un sostenitore ideologico e materiale del terrorismo, e il passaggio del Paese a un nuovo assetto istituzionale di tipo democratico "all'occidentale", naturalmente sotto stretto controllo dagli USA e dei suoi alleati. Nulla di tutto ciò avvenne, anzi: il repentino crollo del regime provocò l'apertura di un pericolosissimo vuoto di potere, contraddistinto da una fase di violenta conflittualità interna su base etnica e religiosa, e l'inizio della resistenza alle forze di occupazione occidentali ("surge") nelle quale ebbe buon gioco la propaganda fondamentalista e la proliferazione di nuovi e ancor più pericolosi attori del terrorismo internazionale di matrice islamica, come l'ISIS e il Califfato Islamico. Il caos determinato da tale situazione finì ben presto per travalicare i confini iracheni innestandosi nelle lotte di potere interne al regime di Damasco e provocando così l'avvio di un altro sanguinosissimo conflitto e della guerra civile in Siria. Il mio è ovviamente di un tentativo di semplificazione estrema di un conflitto su vasta scala che si sviluppò lungo diverse fasi e direzioni e il cui intreccio appare ancora oggi talmente complesso da sfidare ogni tentativo di ricostruzione o interpretazione, chiamando in causa una molteplicità di attori nazionali e sovra-nazionali (Iraq, Iran, Siria, Russia, Turchia, etc.) ognuno dei quali rivolto a perseguire i propri specifici interessi regionali attraverso un gioco di alleanze incrociate alquanto controverso. Spicca comunque davanti agli occhi di tutti la palese incapacità di Washington e dei suoi alleati nel gestire un processo di pacificazione post-bellico che sfuggì immediatamente di mano, finendo per impegnare quasi interamente lo strumento militare d'occupazione del Pentagono nel faticosissimo contenimento della resistenza locale e nella caccia ai responsabili del terrorismo, compromettendo in buona parte, sia nei modi, sia nei tempi che nell'entità delle risorse investite, il solido avvio di un efficace processo di "nation building" proiettato s'un orizzonte di medio-lungo termine.

Ma soprattutto l'intervento americano nella seconda Guerra del Golfo costituì un profondissimo e irreparabile fallimento della credibilità morale degli Stati Uniti come portavoce degli ideali di democrazia e di civiltà propri dell'intero Occidente: basti pensare alle vicende legate alle torture e al trattamento inflitto ai prigionieri iracheni nel carcere di Abu Grahib che provocarono un enorme scandalo tra l'opinione pubblica internazionale e nel quale risultarono coinvolte le più alte gerarchie dell'esercito USA. A pagare il prezzo più alto di quello sciagurato conflitto fu ovviamente l'intero popolo iracheno che rimase vittima di una interminabile serie di lotte fratricide interne tra fazioni, correnti e gruppi religiosi assistendo inerme a una vera e propria escalation di atti terroristici che causarono migliaia di vittime innocenti, tutto ciò mentre la coalizione internazionale che aveva appoggiato l'intervento americano andava progressivamente imboccando la via del disimpegno militare complice il contemporaneo impegno in Afghanistan.

L'annunciato ritiro delle forze di occupazione USA voluto dall'amministrazione di Barak Obama a partire dal 2009 non ebbe effetti immediati sulla normalizzazione delle condizioni di vita sociale, politica ed economica del paese che, come già detto poco sopra, divenne terra di contesa tra i gruppi estremisti locali affiliati in vario modo all'ISIS, i quali, a fronte della debolezza ed inefficienza del neo costituito esercito iracheno, riuscirono in varie occasioni a imporre il proprio controllo su numerose città e regioni. Solo con grandissimi sforzi e interminabili campagne anti-terrorismo si riuscì finalmente nel 2017 a ripristinare la sovranità di Baghdad sull'intero territorio nazionale, ma ancora oggi l'Iraq attraversa periodicamente gravi crisi politiche ed istituzionali e subisce le conseguenze di una serie di inconciliabili attriti che chiamano in causa i vari gruppi etnici e religiosi che compongono la nazione, come quello sciita, quello sunnita, quello curdo e quello cristiano. Nelle vicende interne irachene si sta inoltre facendo sempre più forte l'ingerenza del regime di Teheran che opera attraverso le sue numerose ramificazioni e organizzazioni statali ed extra-statali in diverse zone lungo il confine orientale del paese.

Insomma, i frutti avvelenati della guerra del 2003 non hanno ancora cessato di causare i loro tragici e nefasti effetti s'una nazione martoriata da quasi quarant'anni di lunghi e terribili conflitti armati (e includerei nell'elenco anche la guerra Iran-Irak del 1980-1988) facendo della "terra dei due fiumi" un luogo veramente senza pace ancora in cerca del proprio futuro.

RIP-STOP

CONCORDO IN PIENO!!!
view post Posted: 22/3/2023, 09:02 Kesselschlacht von Demjansk - MILITARIA TEDESCA
CITAZIONE (Radagast_ @ 21/3/2023, 19:44) 
suggerisco l'interessante libro di memorie di Von Manstein "vittorie perdute".
emerge molto bene la scelta di Hitler creare delle "festung", lasciando che di fatto intere armate o corpi d'armata si facessero accerchiare dai russi.
Se da un lato queste sacche occupavano l'azione di decine di divisioni russe impiegabili altrove, di fatto consumavano anche molte risorse tedesche in termini di materiali e soprattutto aerei necessari al rifornimento. quindi a conti fatti non una scelta molto felice.
inoltre risulta evidente che per contro la situazione a Karkov, dove il generale SS rifiuta l'ordine di Hitler di lasciare accerchiare il suo corpo SS, e lascia la citta prima dell'arrivo dei russi, porta invece i tedeschi ad una fruttuosa guerra di movimento che non solo rioccupa la città ma distrugge ingenti forze russe.

Si infatti è davvero un bel libro!
view post Posted: 21/3/2023, 08:54 Kesselschlacht von Demjansk - MILITARIA TEDESCA
Molto interessante! Pezzi davvero notevoli, purtroppo mi viene in mente che la stessa cosa si poteva fare a Stalingrado, si sarebbero potuti salvare 250.000 soldati, altro che resistere insensatamente a tutti i costi!
view post Posted: 28/2/2023, 09:35 un paracadutista con sorpresa - MILITARIA TEDESCA
Davvero un lotto molto interessante carico di storia!
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